Attualità
Aggiornamenti su Camilla Sanvoisin, trovata morta nella casa del fidanzato alla Giustiniana

Camilla Sanvoisin è stata trovata senza vita nell’abitazione del fidanzato in zona Giustiniana a Roma. La Procura della Repubblica ha avviato un’inchiesta per morte come conseguenza di altro reato, in seguito al rinvenimento di una quantità di metadone superiore a quella prescritta dal medico.
Indagini in corso
Camilla è stata trovata priva di vita la mattina presto di giovedì scorso dal suo fidanzato, Giacomo Celluprica, che è stato arrestato per droga e successivamente rilasciato con una denuncia a piede libero. Gli agenti del commissariato Flaminio Nuovo stanno indagando per identificare lo spacciatore che ha fornito la sostanza alla coppia, avendo sequestrato i loro telefonini.
Possibile overdose
L’ipotesi attuale è che Camilla Sanvoisin sia morta per overdose a causa di un’assunzione eccessiva di metadone. Secondo il racconto del fidanzato, entrambi avrebbero assunto droga la sera prima del decesso. Solo al risveglio si è accorto che la compagna non respirava più e ha contattato il Numero Unico delle Emergenze 112.
Autopsia per chiarire le cause
All’arrivo dei soccorritori, per Camilla non c’era più nulla da fare. I poliziotti hanno eseguito i rilievi di rito, confermando che la salma non mostrava segni di violenza. La ragazza è stata trasferita in obitorio, dove sarà eseguita un’autopsia per chiarire le cause del decesso.
Attualità
Arresto di un ricercato internazionale a Roma per il traffico di merce contraffatta dalla Cina alla Colombia

I poliziotti hanno intercettato e arrestato a Roma un 35enne ricercato a livello internazionale per un mandato di arresto con estradizione negli Stati Uniti. Il soggetto, di origini colombiane, era parte di una rete di riciclaggio e traffico di droga e ora si trova nel carcere di Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La rete di riciclatori di denaro
Il trentacinquenne ha fatto parte, per dieci anni, di una rete di riciclatori di denaro e trafficanti di droga guidata da cittadini colombiani con sede a Guangzhou, in Cina. Era direttore generale di una compagnia di navigazione internazionale, coinvolta nel traffico di merce contraffatta. Tra agosto e dicembre 2011, le autorità colombiane hanno sequestrato ventidue container contenenti articoli vari, per un valore complessivo di oltre 54 milioni di dollari.
Intercettato grazie a un sistema di allerta
Le forze dell’ordine internazionali erano sulle tracce del ricercato da anni. Gli agenti del Commissariato Viminale lo hanno identificato grazie al sistema alert “alloggiati”, attivato in un hotel di Roma. Durante un controllo, in collaborazione con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno verificato l’esistenza di un mandato di arresto provvisorio emesso nel febbraio 2016 dalle autorità statunitensi per il reato di riciclaggio. Negli Stati Uniti, tali reati possono portare a una condanna fino a vent’anni di reclusione.
Attualità
Urna funeraria abbandonata sulla spiaggia di Ostia con una targhetta che riporta il nome della defunta

Un urna funeraria è stata abbandonata sulla spiaggia Limone di Ostia, attirando l’attenzione dei cittadini. L’oggetto riporta una targhetta in oro con il nome della defunta e le date di nascita e morte. I passanti hanno scattato delle foto e le hanno condivise nel gruppo Facebook “Ostia Informa”.
Misterioso ritrovamento
L’urnadalla forma particolare è stata trovata semi-nascosta nella sabbia, con la parte alta esposta. Già sono emerse varie ipotesi riguardo al motivo della presenza dell’urna sulla spiaggia. Si pensa che i familiari della defunta possano averla portata per un ultimo saluto al mare, ma non è chiaro se contenga ancora le ceneri o se sia stata svuotata.
Le reazioni degli utenti
La pubblicazione ha suscitato numerosi commenti, con utenti sconcertati per la situazione. Alcuni hanno espresso l’opinione che i familiari avrebbero dovuto gestire l’urna in modo più appropriato, piuttosto che lasciarla sulla spiaggia. Un utente ha notato: “Potrebbe e dico ‘potrebbe’ essere stata gettata in mare e poi arrivata a riva”, mentre un altro ha riflettuto sulle circostanze dietro questo gesto, dicendo: “Chissà cosa ha portato il parente a fare un gesto simile…”.
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