Un uomo è attualmente a processo per maltrattamenti e procurato aborto dopo aver picchiato la sua compagna incinta. “Sei sicura che questo bambino sia mio?”, le ha urlato prima di aggredirla, provocando l’aborto. Rischia una pena di quattro anni di carcere, come chiesto dal pubblico ministero.
Maltrattamenti e umiliazioni
Secondo la testimonianza della vittima, gli abusi sono iniziati nell’estate del 2023 e sono proseguiti fino a febbraio 2024. La donna subiva costantemente violenze: il compagno la costringeva a indossare abiti coprenti “per non attirare l’attenzione degli uomini”, le aveva rotto il cellulare per impedirle di comunicare con la madre e l’umiliava anche in pubblico.
Pestaggi frequenti e conseguenze
Le aggressioni sono aumentate quando la donna era incinta di tre mesi. In uno dei suoi racconti, ha riferito che dopo uno schiaffo iniziale, il compagno ha continuato a picchiarla con calci e pugni, anche sulla pancia, fino a procurarle un aborto. Successivamente, dopo una nuova gravidanza, la donna ha sporto denuncia, assistita dall’avvocata Flavia Colavita della cooperativa Be Free, e le sue ferite sono state refertate con una prognosi di 30 giorni.