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Arresto per stalking di un 43enne che perseguita la moglie nel parcheggio del luogo di lavoro

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Arresto per stalking di un 43enne che perseguita la moglie nel parcheggio del luogo di lavoro

Un uomo di 43 anni è stato arrestato dalla Polizia con l’accusa di stalking, dopo aver perseguitato l’ex moglie per diversi mesi. La donna, preoccupata per la sua incolumità, aveva già segnalato più volte la situazione alle autorità.

Dettagli dell’arresto

Il soggetto in questione terrorizzava la ex con messaggi costanti e chiamate, creando un clima di ansia e paura. La situazione è degenerata ulteriormente quando, di recente, le ha inviato una foto del parcheggio dove ella lasciava la macchina per andare a lavoro, segnando un’escalation delle sue minacce. Quando gli agenti sono intervenuti, l’hanno arrestato in flagranza differita, ritenendo che la situazione fosse diventata molto pericolosa.

Contesto della vicenda

L’episodio si è verificato a Frosinone, dove l’uomo non aveva mai accettato la fine della loro relazione. La donna, spaventata dal comportamento dell’ex compagno, si è vista costretta a contattare la Polizia, temendo un’aggressione. Le minacce erano diventate così gravi da spingerla a chiedere un intervento immediato.

Conseguenze legali

Dopo gli accertamenti di rito, l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari, a disposizione dell’autorità giudiziaria, e deve rispondere di atti persecutori. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha evitato che la situazione potesse sfociare in un evento tragico.

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Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

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Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

Un uomo di 47 anni è stato condannato a tre anni e tre mesi di carcere dal Tribunale di Roma per maltrattamenti e stalking nei confronti della moglie. L’uomo è stato ritenuto responsabile di una serie di violenze fisiche e psicologiche, minacce di morte e comportamenti ossessivi.

Tra le azioni più gravi, l’imputato minacciava la donna dicendole: “Ti do gratis ai miei amici, che ti fanno prostituire”. La vittima, come riportato dal Corriere della Sera, ha subito una spirale di violenze che includevano aggressioni fisiche, umiliazioni e pedinamenti. Numerosi episodi di violenza sono stati documentati in sede processuale.

Minacce di morte e aggressioni

L’imputato, accusando la moglie di tradimenti, l’ha minacciata con frasi come: “Se mi lasci ti ammazzo”. Le aggressioni comprendevano pugni e schiaffi, oltre a tentativi di controllo sulla sua vita, come il clonare il telefonino della donna. La situazione é degenerata quando lui stesso ha contattato i carabinieri, affermando: “Venite, altrimenti ammazzo mia moglie o la faccio ammazzare da qualcun altro”. L’intervento delle forze dell’ordine, seguito dalla denuncia della vittima, ha avviato le indagini che hanno portato al processo e alla conseguente condanna dell’uomo.

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Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

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Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

Nella notte, è stato affisso uno striscione sul muro del liceo Manara di Roma, contenente la scritta: “Collettivo manariota antifascista? Hai reso la scuola ‘Judenfrei”, accompagnata da una stella di David. I vandali hanno inoltre ostacolato l’apertura dei cancelli della scuola, inserendo della schiuma nelle serrature. I carabinieri sono stati chiamati dalla preside per indagare sull’accaduto e identificare i responsabili.

L’Osa: “Attacco sionista”

L’Opposizione studentesca d’alternativa (Osa) ha descritto l’azione come un “attacco sionista”. In un comunicato, hanno affermato: “Usare stelle di David fatte sui muri per rivendicare questa azione squadrista è un’infamia. Tutta la nostra solidarietà agli studenti del Manara”. L’Osa ha denunciato precedenti minacce e intimidazioni contro gli studenti in solidarietà al popolo palestinese, definendo gli aggressori “veri estremisti e violenti”.

Il ministro Giuli: “Atto inverecondo”

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha commentato la situazione dicendo: “Chiunque utilizzi qualsiasi simbolo per esercitare forme di violenza e sopraffazione compie un atto inverecondo. Nel caso della Stella di Davide, rappresenta una identità profonda e indiscutibilmente lontano da qualsiasi forma di sopraffazione”. Giuli ha sottolineato l’importanza di educare i giovani sulla verità storica e scoraggiare qualsiasi forma di strumentalizzazione.

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