Attualità
Caso Orlandi, Lele Mora afferma che Emanuela è viva e si trova in Austria, secondo quanto riferito da Ali Agca
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Da anni lontano dai riflettori, Lele Mora, ex agente dei vip, torna a parlare della vicenda di Emanuela Orlandi, scomparsa nel 1983. Mora afferma: “Emanuela Orlandi è viva”, dichiarando di avere informazioni che la collocano in un convento in Austria.
Le rivelazioni di Lele Mora
L’ex agente, in un’intervista rilasciata al programma televisivo le Iene, ha affermato: “Ho conosciuto cinque papi” e menzionato Pietro Parolin come futuro papa. Mora ha anche fatto riferimento alla sua relazione con Ali Agca, affermando: “Lo so – ha precisato – perché per un periodo ho lavorato con Ali Agca”, il quale gli avrebbe rivelato dettagli inerenti alla scomparsa di Emanuela. Mora sostiene che Giovanni Paolo II avesse contattato lui per organizzare un incontro con Fidel Castro, affermando che “se lo ha chiesto a me, vuol dire che il Vaticano da solo non ci arrivava”.
I legami con Ali Agca
Ali Agca, noto per aver tentato di assassinare Giovanni Paolo II, ha costantemente dichiarato di avere informazioni sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Secondo il suo racconto, la ragazza sarebbe stata rapita per la sua liberazione. Recentemente, Agca ha ribadito che Emanuela è ancora viva e si trova in un convento di clausura. Tuttavia, la sua figura è considerata ambigua, e le sue affermazioni hanno suscitato scetticismo.
Ricerche e indagini sul caso
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha chiesto prove concrete per prendere sul serio dichiarazioni come quelle di Mora e Agca. Le indagini attualmente in corso comprendono quelle della Procura di Roma, del Vaticano e una commissione bicamerale d’inchiesta. Ali Agca ha chiesto di essere ascoltato dai membri della commissione, ma per ora la sua richiesta non è stata accolta, visto che continuano a emergere tanti depistaggi e falsità nel caso di Emanuela Orlandi.
Attualità
Rifiuti accumulati alla discarica abusiva di Tor Cervara: vista dall’alto la riserva dell’Aniene
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Una discarica abusiva si trova nel cuore della riserva naturale della valle dell’Aniene, contrapposta al parco della Cervelletta, caratterizzato da una ricca vegetazione e corsi d’acqua. I rifiuti sono ammassati tra edifici fatiscenti, creando un grave rischio di incendio. Massimiliano Umberti, presidente del IV Municipio di Roma, ha dichiarato: “Quella discarica era un business di rifiuti, un incendio sarebbe molto pericoloso, ma stiamo procedendo per risolvere la situazione”.
Dal 2020, la situazione ha attirato l’attenzione pubblica a causa di roghi nella zona, portando all’individuazione di due presunti responsabili e all’avvio delle procedure per la bonifica dell’area. Monica Calicchia, residente nel quartiere, ha espresso la sua preoccupazione: “Non nascondo che la preoccupazione c’è. Ci abito davanti, queste discariche rischiano di bruciare e quando succede è un grande rischio per la salute pubblica.” Insieme al “Gruppo Ecologico Valle Aniene”, di cui è presidente, Monica promuove iniziative per mantenere il parco fruibile e pulito.
Interventi delle istituzioni
Massimiliano Umberti ha monitorato la situazione fin dal 2021 e ha confermato l’avvio di misure per affrontare il problema: “Eravamo a conoscenza di questa realtà: della discarica di Ponte Mammolo, che purtroppo ha preso fuoco la scorsa estate, e questa di Tor Cervara. Dopo esserci insediati, abbiamo subito iniziato ad occuparcene.” Sono stati reperiti i fondi necessari e rimane in attesa di alcuni passaggi giudiziari prima dell’intervento per la bonifica.
Procedura complessa
La bonifica dell’area si complica per la presenza di rifiuti in un terreno privato. Umberti ha spiegato: “Nel 2023 è stato intimato al proprietario di mettere tutto in regola, non è stato fatto. C’era un’ordinanza del sindaco: sei mesi per mettere in regola tutto, altrimenti si sarebbe mosso il Comune di Roma.” Attualmente, si stanno consegnando notifiche ai trasgressori, e se non si procederà entro due mesi, il Comune interverrà per risolvere la questione della discarica.
Attualità
Il Fiamma riapre come cinema e spazio culturale a Roma dopo anni di chiusura
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Lo storico Cinema Fiamma di Roma riaprirà come sala cinematografica grazie all’acquisto del gruppo Caroli dell’imprenditore Floriano Caroli. La gestione è stata affidata a Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, segnando un passo importante contro l’idea di riconvertire l’immobile in un centro commerciale o in un fast food.
Un polo multifunzionale
Il progetto prevede che il Fiamma non sia solo un cinema, “ma un polo multifunzionale che terrà conto sia dell’importanza storica del primo multisala della Capitale che ospitò le anteprime di capolavori come ‘La dolce vita’ il 4 febbraio del 1960 e ‘8 ½’ il 13 febbraio del 1963” e “la prima edizione dei David di Donatello nel 1956”. Si punta a realizzare un cinema di qualità che valorizzi nuovi talenti e forme di espressione cinematografica.
Obiettivi e dialogo con le istituzioni
L’obiettivo dichiarato è quello di rendere il Fiamma “un punto di riferimento non solo per il quartiere ma per tutto il pubblico romano, con spazi di aggregazione culturale e sociale”. Bettini e Giannelli si sono dichiarati pronti “a entrare in dialogo con tutte le istituzioni” per rilanciare l’importanza delle sale cinematografiche in città e creare un polo culturale audace.
Posizione e vendita
Situato nel cuore di Roma, a pochi passi da piazza Barberini e piazza della Repubblica, il Cinema Fiamma è stato venduto nel 2022 dal gruppo Mediaset al Centro Sperimentale di Cinematografia. Tuttavia, dopo che la sala è stata messa di nuovo in vendita, Caroli l’ha acquistata per 3 milioni di euro. La gestione sarà curata dalla AcPlaytownRoma, nota per organizzare la rassegna Alice nella Città.
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