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Condanna a Roma per abusi sessuali su una minorenne da parte di un catechista: “Per lei era come uno zio”

Si è concluso con una condanna a sette anni di reclusione il processo a carico di un cinquantatreenne, accusato di abusi sessuali su una ragazzina minorenne. L’uomo si era presentato alla giovane e alla sua famiglia come una figura di fiducia, assurgendo al ruolo di guida spirituale.

### La dinamica dei fatti

Gli abusi si sono verificati a Casalotti, presso la parrocchia di Santa Rita da Cascia. La giovane ha rivelato gli abusi alla madre solo anni dopo i fatti. Come dichiarato dall’avvocata Antonella Faeita, presidente del Telefono Rosa, quando la notizia è emersa nel gruppo di formazione dei neocatecumenali, la comunità ha inizialmente colpevolizzato la giovane, esortandola a non rendere pubblica la questione per non “rovinare due famiglie”. Nonostante ciò, la ragazza ha deciso di denunciare, portando così all’avvio delle indagini.

### Le giustificazioni dell’imputato

Nel corso del processo, il cinquantatreenne ha cercato di difendersi sostenendo che la giovane sarebbe stata consenziente e di maggiore età, affermando: “Sono dispiaciuto perché non ho saputo fermare questa cosa”. Tuttavia, un sacerdote della chiesa ha chiarito che, anche nel caso fosse stato consensuale, il legame non sarebbe stato compatibile con le norme della comunità.

### La sentenza

Nell’ultima udienza tenutasi di recente, il giudice ha condannato l’imputato a sette anni di reclusione, oltre al pagamento di una provvisionale di 45mila euro per violenza sessuale aggravata.

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