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Du botti sono stati sparati da lui: Manuela Petrangeli uccisa con un fucile, no all’abbreviato per Molinaro

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Du botti sono stati sparati da lui: Manuela Petrangeli uccisa con un fucile, no all’abbreviato per Molinaro

La Corte d’Assise di Roma aprirà il processo il 1° aprile 2024 nei confronti di Gianluca Molinaro, accusato di aver ucciso la sua ex compagna Manuela Petrangeli il 4 luglio 2023. La richiesta di rito abbreviato presentata dalla difesa è stata respinta, e l’uomo rischia l’ergastolo.

I Dettagli del Delitto

Il femminicidio si è verificato in via Orseolo, nei pressi della clinica dove lavorava Petrangeli. Mentre la donna si trovava con un’amica e si dirigeva verso la sua auto, Molinaro, in evidente stato di ebbrezza, è uscito dalla sua vettura armato di un fucile e ha aperto il fuoco. Il delitto è stato pianificato, come dimostrano messaggi inviati a un amico poco prima dell’azione fatale.

Comportamento Precedente e Confessione

Molinaro era noto per il suo comportamento violento e per aver maltrattato precedentemente altre relazioni. Poco prima di compiere l’omicidio, aveva scritto a un amico: ‘oggi forse prendo due piccioni con una fava’. Dopo il delitto, in un altro messaggio aveva affermato: ‘gli ho sparato du botti’. Nonostante il suo gesto, Molinaro non ha mai mostrato segni di pentimento. Dopo l’omicidio, ha contattato la sua ex compagna confessando l’accaduto e seguendo la sua indicazione di costituirsi ai carabinieri.

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Il processo scatta per la figlia piccola del compagno obbligata a pulire casa e a vivere isolata dai coetanei

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Il processo scatta per la figlia piccola del compagno obbligata a pulire casa e a vivere isolata dai coetanei

Un caso di maltrattamenti familiari ha portato a un processo per la compagna di un padre, accusata di costringere la figlia del compagno a vivere in condizioni di isolamento e privazione. La vittima, che ha subito abusi psicologici e fisici, ha denunciato la situazione non appena ha compiuto 18 anni.

Maltrattamenti ed isolamento

La vicenda è iniziata nel 2014, quando la ragazzina aveva circa nove anni. Dopo la morte della madre, il comportamento del padre e della sua compagna è diventato sempre più oppressivo. La giovane era costretta a chiamare la matrigna “mamma” e non le era permesso di contattare i parenti materni. Una volta trasferitasi definitivamente a casa del padre, la situazione è ulteriormente peggiorata. Divenuta un’esclusa tra gli amici e coetanei, era costretta a svolgere tutte le faccende domestiche, e qualsiasi inadempienza era segnata da insulti e violenze.

Minacce e aggressioni

La giovane poteva incontrare amici e compagni di scuola solo durante le ore scolastiche e le era vietato avere relazioni al di fuori di quelle. La situazione è degenerata ulteriormente quando la matrigna ha scoperto la sua relazione con un compagno di classe, costringendola a chiudere il rapporto. Un’aggressione fisica è avvenuta nel febbraio del 2022, quando la matrigna l’ha attaccata per aver ripreso contatti con il fidanzato, rubandole il cellulare e colpendola.

La denuncia e il processo

Nonostante i numerosi tentativi di aiuto da parte di amici e compagni di scuola, la giovane ha dovuto attendere di compiere 18 anni per denunciare i maltrattamenti. Dopo la denuncia, la matrigna e il padre hanno continuato a esercitare pressioni su di lei, chiudendo ogni rapporto. Il processo per la matrigna è ora in corso, accusata di maltrattamenti aggravati nei confronti della minorenne.

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Tragico incidente a La Rustica, schianto fra camion e moto: centauro di 56 anni deceduto

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Tragico incidente a La Rustica, schianto fra camion e moto: centauro di 56 anni deceduto

Un grave incidente ha avuto luogo questa mattina, mercoledì 19 febbraio 2025, a La Rustica, nella periferia di Roma, dove un camion e una moto sono entrati in collisione. Il centauro, un uomo di 56 anni, ha tragicamente perso la vita a causa delle ferite riportate.

La dinamica dell’incidente

Lo scontro si è verificato all’incrocio tra via Turano e via Guttuso, coinvolgendo un autocarro Opel Vivaro e uno scooterone Yamaha T-Max. Il cinquantaseienne in sella alla moto è stato sbalzato sull’asfalto in condizioni gravi. Il conducente del camion, un uomo di 55 anni, ha immediatamente allertato i soccorsi.

L’intervento dei soccorsi

Sul luogo dell’incidente, sono giunti rapidamente i soccorritori del pronto soccorso sanitario del 118, che hanno trasferito il centauro con urgenza all’ospedale Sandro Pertini. Purtroppo, nonostante i tentativi dei medici, è deceduto poco dopo l’arrivo a causa delle gravi ferite.

Indagini in corso

Le autorità stanno conducendo indagini approfondite: gli agenti del V Gruppo Casilino hanno sequestrato entrambi i veicoli e sono stati avviati i rilievi del caso. Il conducente del camion è stato trasportato in ospedale per verifiche su eventuali sostanze proibite nel sangue e potrebbe risultare indagato per omicidio stradale. Al momento, sono in corso verifiche anche sui filmati delle videocamere di sorveglianza nella zona.

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