Attualità
Giorgio Di Guardo, 47enne scomparso da quasi venti giorni a Roma, rinvenuto morto nella sua auto
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Il corpo di Giorgio Di Guardo, un 47enne scomparso a Roma lo scorso 30 gennaio, è stato ritrovato oggi, martedì 18 febbraio, a Torre Angela, periferia Sud Est della Capitale. L’uomo è stato trovato avvolto nelle coperte all’interno di un’automobile.
Stando alle prime informazioni, sul luogo del ritrovamento sono intervenuti gli agenti della polizia di Roma. Non sono stati riscontrati segni di violenza sul cadavere, e la morte sembra essere avvenuta per cause naturali. Le indagini proseguono e la salma è stata affidata al medico necroscopo per ulteriori accertamenti. Rimangono ignoti i motivi per i quali Di Guardo si fosse allontanato da casa circa venti giorni fa.
Appello per la ricerca
Proprio oggi, il Comitato scientifico ricerca scomparsi Odv aveva lanciato un appello per rintracciare Giorgio Di Guardo. Le aree segnalate per le ricerche comprendevano la zona centrale di Roma, il quartiere di Tor Bella Monaca e l’area dell’Anagnina, oltre a Frascati e i Castelli Romani. Per i suoi spostamenti, l’uomo si serviva di una Fiat Punto di colore bianco, e si ipotizza che sia stato ritrovato all’interno di quel veicolo, anche se questa informazione resta da confermare.
Attualità
Un professore di italiano viene colpito a calci da un sedicenne a Palombara Sabina
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I fatti sarebbero avvenuti nel corso della mattinata di ieri, lunedì 17 febbraio, a Palombara Sabina, provincia di Roma, in un istituto scolastico del paese. Un episodio di aggressione ha coinvolto un docente di italiano e un alunno di sedici anni.
Aggressione al docente
Secondo quanto riportato, il giovane studente avrebbe prima strattonato il suo insegnante e poi lo avrebbe colpito con un calcio. Il docente non ha riportato ferite gravi, ma l’episodio è considerato serio. Per verificare l’accaduto, sono intervenuti anche i carabinieri della stazione locale. Attualmente, il professore non ha presentato una denuncia ufficiale e non è chiaro se intenda farlo.
Consiglio di classe straordinario
Dall’istituto alberghiero non sono stati forniti dettagli aggiuntivi né informazioni su eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti del ragazzo. È stata indetta un consiglio di classe straordinario per discutere della vicenda avvenuta a scuola.
Attualità
Calderon è stato condannato a 12 anni per il tentato omicidio di due fratelli: “Stava tentando di farmi come Diabolik”
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Raul Esteban Calderon è stato condannato in appello a 12 anni di carcere per il tentato omicidio dei fratelli Emanuele e Alessio Costantino, avvenuto il 13 luglio 2021. Oltre a questa condanna, Calderon è accusato dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, per il quale i pm hanno richiesto una condanna all’ergastolo.
Il tentato omicidio dei fratelli Costantino
Calderon è considerato l’autore materiale del tentato omicidio dei fratelli Costantino, mentre il mandante sarebbe Giuseppe Molisso. Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, hanno ricostruito il movente dell’azione criminale come una vendetta legata a un pestaggio di un nipote di Molisso. A differenza di Calderon, che ha scelto il rito abbreviato, Molisso si è avvalso del rito ordinario.
Emanuele Costantino, vittima insieme al fratello, ha dichiarato: “L’omicidio de Diabolik uguale, me lo stava a fa a me! Identico”, esprimendo la sua frustrazione riguardo alla giustizia ottenuta. L’avvocato di Calderon, Eleonora Nicla Moiraghi, ha commentato: “Questa conferma infrange il mio sogno di giustizia. Leggeremo le motivazioni.”
Omicidio Diabolik, chiesto l’ergastolo per Calderon
Il pm Palazzi, nella sua requisitoria, ha descritto Calderon come “un killer professionista al soldo di questi signori, di questi mafiosi”, affermando con certezza che l’imputato ha sparato a Piscitelli, a Selavdi Shehaj e ai fratelli Costantino. La notorietà del caso ha suscitato attenzione sull’impatto del delitto a Roma.
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