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Giovane senza motivo massacrato di botte alla fermata dell’autobus, condannato a 9 anni di carcere

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Giovane senza motivo massacrato di botte alla fermata dell’autobus, condannato a 9 anni di carcere

Un trentenne è stato condannato a 9 anni e 4 mesi di carcere per aver massacrato di botte un giovane senza motivo alla fermata del bus in zona Bravetta a Roma. L’uomo è stato giudicato colpevole di tentato omicidio, con l’aggravante per futili motivi. L’aggressione è avvenuta la notte del 3 luglio 2024 e la vittima, un aiuto cuoco, è stata aggredita con una bottiglia rotta alla gola, presa a calci e pugni. Dopo la denuncia, il giovane ha raccontato di essere stato avvicinato da un uomo nervoso alla fermata del bus, il quale lo ha ferito e poi lo ha abbandonato sanguinante a terra. La motivazione dietro l’aggressione rimane ancora sconosciuta.

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Ali Agca dichiara su Lele Mora: “Parla a mio nome, ma non ho mai conosciuto questo tizio” riguardo Emanuela Orlandi

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Ali Agca dichiara su Lele Mora: “Parla a mio nome, ma non ho mai conosciuto questo tizio” riguardo Emanuela Orlandi

Ali Agca, l’ex Lupo Grigio noto per l’attentato al papa Giovanni Paolo II nel 1981, ha ribadito la sua posizione riguardo al caso di Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno 1983. In risposta a Lele Mora, che aveva affermato di aver parlato con Agca e che Emanuela sarebbe viva in Austria, Agca ha dichiarato: “Mai conosciuto Lele Mora” e ha smentito qualsiasi collegamento con le sue affermazioni.

Ali Agca smentisce le affermazioni di Lele Mora

Agca ha precisato: “Devo rispondere a un’intervista di un certo Lele Mora, che parla a mio nome. Io non ho mai conosciuto questo tizio”. Mora aveva ipotizzato di avere informazioni da Agca riguardo al destino di Emanuela, ma Agca ha definito tali dichiarazioni come “allucinazioni” prive di significato.

Le rivelazioni sul caso Orlandi

Durante le sue dichiarazioni, Agca ha sostenuto che il caso di Emanuela Orlandi è “un mistero assolutamente collegato al Mistero di Fatima”, rifiutando qualsiasi connessione con “un caso di pedofilia infame”. Ha anche difeso Giovanni Paolo II, definendolo una persona “buona onesta, integralmente morale”. Riguardo al Vaticano, Agca ha affermato che “il Vaticano sa tutto”, affermando che Emanuela “è come una suora in mano al Vaticano”.

Queste affermazioni seguono un periodo di crescente interesse sul caso Orlandi, con varie ipotesi che emergono da diverse inchieste e dichiarazioni di testimoni, alimentando nuovamente l’interesse pubblico su una delle scomparse più misteriose della storia italiana.

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Due poliziotti salvano una coppia di rottweiler sul Raccordo Anulare, creando paura tra gli automobilisti

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Due poliziotti salvano una coppia di rottweiler sul Raccordo Anulare, creando paura tra gli automobilisti

Una coppia di rottweiler, scappata dal padrone per la terza volta, è stata trovata mentre correva all’impazzata sul Grande Raccordo Anulare a Roma, e salvata da due poliziotti.

Avventura a lieto fine a Roma: una coppia di rottweiler è stata salvata da due agenti della Polizia di Stato mentre correva all’impazzata sulla corsia d’emergenza del Grande Raccordo Anulare. Una scena che ha fatto accapponare la pelle a diversi automobilisti di passaggio, che hanno temuto non solo per la sorte dei due cani, ma anche per un possibile incidente che avrebbero potuto causare.

I due animali sono stati notati da una coppia di poliziotti del commissariato Casilino mentre si trovavano sul Gra, all’altezza dell’uscita 23. Hanno visto i due cagnoloni, trenta chili ciascuno, che correvano impauriti. Erano scappati dalla loro abitazione e, nel loro girovagare, erano finiti in uno dei posti più pericolosi per un animale. Quando i poliziotti li hanno visti, hanno immediatamente affiancato la coppia di cani, rallentando il traffico sulla corsia, e hanno cominciato a chiamarli per attirare la loro attenzione e guadagnare la loro fiducia. Nel frattempo, hanno richiesto l’intervento delle guardie zoofile.

I due rottweiler si sono avvicinati ai poliziotti, che sono riusciti a metterli al sicuro. Mentre arrivavano le guardie zoofile, i cani sono stati rifocillati con acqua e biscotti anche dagli automobilisti di passaggio, inteneriti dalla scena. Dopo aver controllato il microchip, gli agenti hanno risalito al proprietario, scoprendo anche che non era la prima volta che i due cani scappavano da casa. A quel punto è partita la segnalazione del padrone per omessa custodia, mentre i molossi gli sono stati riconsegnati.

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