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I lavori dell’Osservatorio per l’Antimafia Sociale iniziano ad Ostia: “Per la legalità e la cittadinanza”

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I lavori dell’Osservatorio per l’Antimafia Sociale iniziano ad Ostia: “Per la legalità e la cittadinanza”

È stato presentato oggi l’Osservatorio per la Legalità e l’Antimafia Sociale, un’iniziativa che mira a supportare la cittadinanza e il territorio di Ostia. La sua fondazione risale alla delibera del 24 novembre 2023, ma i lavori sono stati avviati solo recentemente dopo un grave episodio di intimidazione, un incendio doloso che ha colpito un ex stabilimento balneare ora confiscato ai clan.

L’Osservatorio avrà il compito di monitorare la situazione criminale nel X Municipio di Roma, promuovendo la trasparenza e la cultura della legalità. Federico Ruffo, giornalista e conduttore Rai, è stato nominato presidente, insieme a rappresentanti di maggioranza e opposizione, sindacati, studenti, associazioni antimafia e gestori dei beni confiscati.

Il Ruolo dell’Osservatorio

“Questo osservatorio – ha spiegato il Presidente del X Municipio Mario Falconi – rappresenta una duplice possibilità per il X Municipio: quella di aiutare la città e la cittadinanza per dimostrare che esiste una mano sempre tesa verso la legalità, uno spazio per chi mantiene la schiena dritta, ma al contempo avremo anche la chance di restituire un racconto corretto di Ostia e del suo entroterra”.

Prospettive per il Territorio

Falconi ha aggiunto che l’Osservatorio affronterà problemi che derivano da errori storici, sottolineando come negli anni i media abbiano spesso descritto il territorio come “un unico avamposto di frontiera dominato dal crimine”. “E sarà la voce ed il corpo di tutte quelle persone perbene che credono nella legalità e nello Stato”, ha affermato.

Commenti dai Giovani Democratici

I Giovani Democratici del X Municipio hanno commentato l’iniziativa, affermando che l’incendio al Village ha evidenziato l’urgenza di rafforzare i controlli contro la criminalità organizzata. La segretaria Giorgia Cirelli ha dichiarato: “L’Osservatorio rappresenta uno strumento fondamentale per rafforzare la rete istituzionale e sociale contro ogni forma di illegalità e in favore della diffusione della cultura, avvalendosi anche delle scuole e delle nuove generazioni”.

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Arrestato dopo aver minacciato e picchiato la compagna davanti al figlio piccolo, dopo aver distrutto la casa a calci

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Arrestato dopo aver minacciato e picchiato la compagna davanti al figlio piccolo, dopo aver distrutto la casa a calci

Un uomo di 38 anni è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia dopo aver aggredito la moglie. La donna, temendo per la propria sicurezza, ha filmato l’ennesima aggressione con il cellulare e ha contattato il 112 per chiedere aiuto.

L’arresto è avvenuto dagli agenti del distretto Casilino dopo che la moglie, vittima di violenza per anni, ha deciso di presentare una denuncia. Il 38enne, geloso e ossessivo, controllava ogni spostamento della moglie e l’aveva picchiata anche davanti al figlio minorenne, che aveva tentato di difenderla. Nonostante le violenze, la donna aveva esitato a denunciare l’ex marito per paura di ritorsioni.

L’uomo era già noto per comportamenti violenti: lo scorso settembre, dopo un’uscita con amiche, la moglie aveva trovato la casa distrutta e era stata aggredita fisicamente. Dopo un ulteriore episodio di violenza, in risposta a una semplice comunicazione riguardante la cena, la donna ha registrato la scena e, sentendosi in pericolo, ha contattato nuovamente le forze dell’ordine.

All’arrivo degli agenti, hanno trovato l’abitazione a soqquadro e l’uomo, che si era rifugiato in strada, ha tentato di giustificarsi accusando la moglie di trascurare il figlio, ma questa versione non è stata ritenuta credibile. Così, il 38enne è stato arrestato.

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Investimento di una bimba all’asilo a 16 mesi, cosa succede adesso dopo i rinvii nel processo

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Investimento di una bimba all’asilo a 16 mesi, cosa succede adesso dopo i rinvii nel processo

Il 27 febbraio si terrà una nuova udienza sul caso di Lavinia, la bambina di 16 mesi investita mentre si trovava all’asilo a Velletri. Da quel tragico evento, Lavinia è in stato vegetativo, assistita da macchinari e personale medico. Sono state condannate in primo grado la donna alla guida dell’automobile e la maestra a cui era affidata la piccola. Tuttavia, entrambe hanno richiesto di essere giudicate in secondo grado, processo che avrebbe dovuto iniziare a dicembre, ma non è ancora partito a causa di problemi di notifica riguardo alla maestra.

L’avvocata della famiglia, Cristina Spagnolo, ha dichiarato a Fanpage.it: “Il prossimo appuntamento legale del caso è fissato al 27 febbraio, si tratta del rinvio di un’altra udienza che si è celebrata a dicembre”. Quest’udienza è a rischio di ulteriore rinvio a causa di un errore nella notifica alla maestra, considerata dal legale la ‘principale responsabile’ dell’incidente.

Rinvii del processo

Spagnolo ha spiegato: “È diritto di ogni imputato interporre appello nei confronti di una sentenza di condanna e così effettivamente è stato fatto”. Tuttavia, “all’udienza di dicembre purtroppo non era stata eseguita correttamente la notifica a carico della maestra”. A questo riguardo, ci sono stati ulteriori problemi di notifica, come confermato dall’avvocata dopo il controllo del 14 febbraio.

Possibili sviluppi

La prossima udienza è prevista per giovedì. Spagnolo ha affermato: “Sostanzialmente non abbiamo la certezza materiale e matematica del rinvio. Noi ci auguriamo che sia stata ripetuta correttamente la notifica alla maestra”. Se la notifica non sarà stata effettuata, potrebbe esserci un altro rinvio. L’avvocata ha comunque espresso la speranza di celebrare il processo senza ulteriori ritardi: “Magari arriviamo con la sorpresa il 27 di poter celebrare comunque il processo”.

Conseguenze di un ulteriore rinvio

Se l’udienza dovesse subire un ulteriore rinvio, la famiglia di Lavinia avanzerà richieste affinché venga prestata maggiore attenzione alle notifiche. Come ha dichiarato il padre della piccola a Fanpage.it: “ogni volta è un dolore che si rinnova”.

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