Attualità
Identificato il pusher che ha venduto l’eroina a Camilla Sanvoisin, morta a 25 anni per overdose.
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Gli agenti della Polizia di Stato hanno identificato il pusher che ha venduto l’eroina a Camilla Sanvoisin e al suo fidanzato. La giovane è morta nel sonno per una probabile overdose.
Camilla Sanvoisin
È stato identificato il pusher che avrebbe venduto delle dosi di eroina a Camilla Sanvoisin, la ragazza di 25 anni morta per overdose a Roma nell’abitazione che condivideva con il fidanzato alla Giustiniana. Gli investigatori della polizia sono risaliti a lui dall’analisi dei tabulati telefonici sul telefono della giovane e del fidanzato, il 35enne Giacomo Celluprica. Quest’ultimo ha spiegato agli agenti di aver acquistato l’eroina, poi consumata con la fidanzata nella serata di mercoledì, da uno spacciatore a Tor Bella Monaca. Che adesso avrebbe un volto e un nome. Non è escluso un arresto già nelle prossime ore.
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Intervento per un tumore alla mascella che non ha permesso la crescita della mia fiducia nella figlia, esprime la sua furia.
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Un grave errore diagnostico ha colpito Fabrizio (nome di fantasia, ndr), portandolo a subire un intervento chirurgico e chemioterapia per un tumore che in realtà non aveva mai. Il referto è stato confuso con quello di un’altra persona realmente malata, causando una serie di conseguenze drammatiche per la sua salute e per la sua famiglia.
La scoperta dell’errore
Fabrizio si è sottoposto a un intervento all’ospedale Umberto I, dove, dopo il trattamento, si è accorto che non vi era traccia di cancro. Insospettito, ha fatto analizzare il suo DNA presso un laboratorio dell’Università Cattolica di Roma, scoprendo così lo scambio di campioni: “Con la diagnosi ci è caduto il mondo addosso… Non pensavo fosse possibile un errore di questo genere”, ha dichiarato.
Conseguenze e reazioni
La diagnosi errata ha portato a un periodo difficile per Fabrizio e la sua famiglia. “Mia moglie non dormiva più ed io avevo paura di non veder crescere mia figlia”, ha raccontato. La scoperta dell’errore inizialmente lo ha sollevato, ma la rabbia è emersa presto: “È stata rovinata la serenità della mia famiglia”. I danni fisici, dovuti all’operazione, sono stati gravi: “Ora ha mezzo volto paralizzato”, ha spiegato il suo avvocato, Giacomo Gaudenzi.
La lotta per la riabilitazione
Fabrizio sta affrontando una dura battaglia per recuperare la funzionalità del volto. “La paresi non accenna a risolversi… Sono in attesa di un nuovo intervento chirurgico ricostruttivo che mi spaventa molto”, ha affermato. Nonostante le difficoltà, Fabrizio si sente fortunato grazie al supporto delle persone a lui care e desidera tornare alla normalità, mentre cerca di far luce su quanto accaduto.
Attualità
Grave operaio di 20 anni dopo il crollo dell’ascensore a Termini: “Vertebra fratturata, quadro complesso”
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Un giovane di vent’anni è caduto oggi nell’ascensore della stazione Termini di Roma, riportando gravi fratture, tra cui quella a una vertebra, che richiederà un’operazione. È stato sottoposto a TAC e attenderà di effettuare una risonanza magnetica.
L’incidente è avvenuto mentre il ragazzo, impegnato con una ditta, manovrava un carrello elettrico e ha precipitato per due piani. Oltre alla frattura della vertebra, ha subito lesioni a omero e femore. L’ospedale ha descritto il quadro clinico come complesso, con prognosi riservata.
Un collega ha dichiarato: “Ci serviva un martello, ed è andato lui a prenderlo. Guidava il carrello, è una macchina fatta appositamente per entrare nell’ascensore. Non sappiamo che è successo, se ha avuto un malore, se non ha trovato l’impianto al piano: quello che possiamo dire è che è un gran lavoratore, un ragazzo intelligente e con la testa sulle spalle, che sciocchezze non ne fa.”
La famiglia del giovane, recuperato intubato dai Vigili del Fuoco, è giunta da Acerra e si è riunita davanti al Policlinico Umberto I in attesa di notizie. Sono tutti preoccupati e colpiti dall’accaduto.
Indagini in corso
Al momento, le circostanze dell’incidente sono oggetto di indagini. Si apprende che il ragazzo è precipitato dal piano 0 al piano -2 della stazione poco dopo le 13. Si è ipotizzato che potesse sentirsi male da alcune ore, avendo riferito ai colleghi un mal di testa. Le forze dell’ordine stanno cercando di determinare se la cabina fosse in posizione corretta o se il crollo sia avvenuto per cause diverse.
Soccorso tempestivo
Immediatamente dopo l’incidente, sono intervenuti i Vigili del Fuoco, la Polfer e gli operatori sanitari del 118, che hanno intubato il giovane e lo hanno trasportato al Policlinico Umberto I, dove ora è ricoverato in condizioni gravi, ma non in pericolo di vita.
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