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Il brano di Cristicchi a Sanremo commentato da Pietro Orlandi: “Ogni tanto mia madre mi chiede se ho trovato Emanuela”

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Il brano di Cristicchi a Sanremo commentato da Pietro Orlandi: “Ogni tanto mia madre mi chiede se ho trovato Emanuela”

Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Il caso di Emanuela Orlandi continua a generare attenzione e preoccupazione per la famiglia. Pietro Orlandi ha espresso le sue emozioni e le sfide che affronta sua madre, che ha compiuto 95 anni la scorsa settimana. "Ho scritto a Simone Cristicchi, a Sanremo ha rappresentato mia madre: ogni tanto mi chiede che ho trovato Emanuela, poi si dimentica", ha dichiarato.

Pietro ha condiviso il dolore della madre attraverso il suo racconto, affermando che "dal Vaticano ci hanno voltato tutti le spalle. A noi e anche a mia madre che è sola da quando è morto mio papà nel 2004". Ha evidenziato come la madre viva in un suo mondo, lontana dalla realtà triste della scomparsa della figlia.

La condizione della madre di Emanuela

Intervistato nella trasmissione Verissimo, Pietro ha approfondito il tema della perdita. "Delle volte penso che io ho perso una sorella, mettermi nei panni dei miei genitori mi è difficile. È troppo doloroso". Inoltre, ha raccontato di come, dopo la morte del padre, "da quando papà è morto, ci hanno voltato le spalle tutti".

Pietro ha espresso anche il desiderio che sua madre possa ricevere delle risposte: "Mia madre merita di sapere qualcosa". Ha ribadito che almeno "4-5 persone sanno cosa è successo e non gli importa niente di questa donna che a 95 anni aspetta di sapere qualcosa sulla figlia".

Il dolore e la speranza

La madre di Emanuela continua a vivere nella stessa casa in cui è cresciuta la famiglia. Pietro ha descritto la situazione emotiva della madre: "fisicamente sta benissimo. Ma ogni volta che vede Emanuela mi chiede se l’ho trovata, cosa è successo, quanto è passato. E sprofonda nel dolore". Nonostante questo, Pietro ha notato che ci sono momenti in cui riesce a trovare un certo equilibrio tra la sofferenza e la serenità, evidenziando come la condizione della madre possa in qualche modo aiutarla a fronteggiare il dolore.

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Marito e figlia di Luciana Fiocco vengono accompagnati in banca e scomparsa della donna: ricerche con cani e droni

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Marito e figlia di Luciana Fiocco vengono accompagnati in banca e scomparsa della donna: ricerche con cani e droni

Preoccupazione crescente per Luciana Fiocco, 50enne scomparsa da Amaseno, in provincia di Frosinone. Le ricerche, avviate dalle forze dell’ordine, sono in corso con l’ausilio di cani e droni per setacciare il territorio.

Luciana è scomparsa nella mattinata di lunedì 17 febbraio. Secondo le ricostruzioni, si trovava in auto con marito e figlia, che sono scesi in banca mentre lei attendeva fuori. Al loro ritorno, però, non l’hanno trovata e il suo telefono risultava spento.

I famigliari hanno sporto denuncia ai carabinieri, ma al momento le indagini proseguono per allontanamento volontario, senza che siano stati resi noti i motivi. È stato lanciato un appello dal Comune di Villa Santo Stefano tramite Facebook: “Chiunque abbia informazioni o l’abbia vista è pregato di contattare immediatamente le autorità competenti”.

L’identikit di Luciana Fiocco

Luciana Fiocco è di Villa Santo Stefano e, al momento della scomparsa, aveva capelli corti legati. Indossava pantaloni verde chiaro, un giubbotto nero e scarpe blu-grigie. Le zone di maggiore interesse per le ricerche sono Amaseno e Villa Santo Stefano, ma non si esclude che possa essersi spostata altrove, utilizzando mezzi pubblici. Chiunque abbia avvistamenti o informazioni su di lei è invitato a contattare le forze dell’ordine al Numero Unico delle Emergenze 112.

Ogni dettaglio può risultare prezioso per il suo ritrovamento.

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Colleghi al Gemelli vengono aggrediti da un medico: “Vi farò uccidere dalla ‘ndrangheta”

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Colleghi al Gemelli vengono aggrediti da un medico: “Vi farò uccidere dalla ‘ndrangheta”

È avvenuto un grave episodio di violenza al Policlinico Gemelli di Roma, dove un giovane medico di 32 anni ha minacciato e aggredito i colleghi. Il medico, proveniente da Messina, accompagnava un paziente in ambulanza per ricevere cure specialistiche.

La situazione è degenerata dopo un iniziale confronto con i colleghi sul trattamento del paziente. Insoddisfatto delle cure, il medico ha cominciato a proferire violenze verbali e minacce, fino a tentare di aggredire fisicamente i sanitari. In particolare, il 32enne ha vantato rapporti con i clan della ‘ndrangheta, minacciando di far uccidere i presenti. Mentre un medico e un infermiere si sono rinchiusi in una stanza per proteggersi, sul posto sono intervenute le forze dell’ordine.

Al momento dell’arrivo della polizia, il medico ha tentato di aggredire anche un agente, venendo infine arrestato. Durante il periodo di detenzione, ha continuato a comportarsi in modo aggressivo, insultando gli agenti e danneggiando gli uffici. Secondo quanto riportato, avrebbe detto: “Adesso sono fatti vostri. io sono di Lamezia Terme e conosco i boss della zona. Ora diverrete un loro bersaglio. Vi farò uccidere tutti”.

Di fronte al giudice, ha riconosciuto di aver “esagerato” e ha chiesto scusa, ma l’arresto è stato confermato. Il medico dovrà rispondere di diversi reati, tra cui resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.

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