Attualità
Il Fiamma riapre come cinema e spazio culturale a Roma dopo anni di chiusura

Lo storico Cinema Fiamma di Roma riaprirà come sala cinematografica grazie all’acquisto del gruppo Caroli dell’imprenditore Floriano Caroli. La gestione è stata affidata a Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, segnando un passo importante contro l’idea di riconvertire l’immobile in un centro commerciale o in un fast food.
Un polo multifunzionale
Il progetto prevede che il Fiamma non sia solo un cinema, “ma un polo multifunzionale che terrà conto sia dell’importanza storica del primo multisala della Capitale che ospitò le anteprime di capolavori come ‘La dolce vita’ il 4 febbraio del 1960 e ‘8 ½’ il 13 febbraio del 1963” e “la prima edizione dei David di Donatello nel 1956”. Si punta a realizzare un cinema di qualità che valorizzi nuovi talenti e forme di espressione cinematografica.
Obiettivi e dialogo con le istituzioni
L’obiettivo dichiarato è quello di rendere il Fiamma “un punto di riferimento non solo per il quartiere ma per tutto il pubblico romano, con spazi di aggregazione culturale e sociale”. Bettini e Giannelli si sono dichiarati pronti “a entrare in dialogo con tutte le istituzioni” per rilanciare l’importanza delle sale cinematografiche in città e creare un polo culturale audace.
Posizione e vendita
Situato nel cuore di Roma, a pochi passi da piazza Barberini e piazza della Repubblica, il Cinema Fiamma è stato venduto nel 2022 dal gruppo Mediaset al Centro Sperimentale di Cinematografia. Tuttavia, dopo che la sala è stata messa di nuovo in vendita, Caroli l’ha acquistata per 3 milioni di euro. La gestione sarà curata dalla AcPlaytownRoma, nota per organizzare la rassegna Alice nella Città.
Attualità
Giuseppe Pignatone convocato in commissione per indagare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi: chi è e quali sono i suoi legami

C’è grande attesa per l’audizione di Giuseppe Pignatone, convocato da Don Vergari e dalla vedova di De Pedis, che lo ha definito ‘procuratore nostro’. Questa audizione si inserisce nell’ambito della commissione bicamerale d’inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Pignatone, che dieci anni fa ha chiesto e ottenuto l’archiviazione delle indagini sul caso Orlandi per mancanza di prove, risulta al centro delle indagini attuali.
Legami e indagini chiuse
Tra gli indagati all’epoca figuravano esponenti della banda della Magliana e monsignor Pietro Vergari. Le affermazioni di Don Vergari, che ha definito Pignatone ‘procuratore nostro’, sollevano interrogativi sul possibile legame tra i due. Il dottore Pignatone, presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano fino alla fine del 2024, ha avuto una carriera segnata da indagini significative, inclusa Mafia Capitale. È importante sottolineare che, nonostante la mancanza di prove consistenti, le motivazioni per la chiusura delle indagini sul caso Orlandi rimangono oggetto di discussione.
Il ruolo di Sabrina Minardi
La riapertura delle indagini sul caso di Emanuela Orlandi è stata innescata dalle dichiarazioni di Sabrina Minardi nel 2006, partner di Enrico De Pedis. Minardi ha affermato che Emanuela sarebbe stata rapita per ordine di figure religiose e sarebbe stata nascosta prima di essere lasciata ad un prete. Queste rivelazioni hanno portato a nuove inchieste, coinvolgendo diversi indagati.
Le parole di Pietro Orlandi
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha commentato la situazione attuale, sottolineando quanto sia complessa la vicenda legata alla scomparsa della sorella e come le indagini siano state influenzate nel tempo. Il suo coinvolgimento, insieme all’auspicio di maggiore chiarezza, rappresenta il desiderio di giustizia e verità per una storia che dura da decenni. La commissione d’inchiesta ha ascoltato vari testimoni, e l’audizione di Pignatone è vista come un passo cruciale nel riaccendere l’attenzione su un caso irrisolto.
Attualità
Un uomo viene accoltellato durante una lite ai tavoli di un ristorante: tre anni di reclusione per il condannato

Un 44enne è stato condannato a tre anni di reclusione per aver accoltellato un uomo. L’aggressione è avvenuta l’estate scorsa all’esterno di un ristorante di Isola del Liri.
Dettagli dell’aggressione
Il giudice del Tribunale di Cassino ha emesso la condanna alcuni giorni fa. L’aggressione risale al 25 luglio del 2024 ed è avvenuta intorno alle 2 di notte, quando sette persone erano sedute all’esterno di un ristorante. Durante una discussione per motivi non chiariti, l’imputato ha accoltellato la vittima a un fianco, la quale ha dovuto ricevere cure mediche ed è stata trasportata in ospedale.
Indagini e arresto
Le indagini condotte dai carabinieri hanno portato all’arresto dell’uomo. Gli agenti, intervenuti sul luogo dell’aggressione, hanno raccolto testimonianze e analizzato le immagini delle telecamere di zona. Queste ultime hanno documentato l’accoltellamento, fornendo elementi cruciali per l’inchiesta e confermando l’operato dell’aggressore. Una volta inviata l’informativa in Procura, è scattato l’arresto.
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