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Il problema degli 80 gatti che abitano nell’aeroporto di Fiumicino: “È necessario spostarli, rischiano di morire”

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Il problema degli 80 gatti che abitano nell’aeroporto di Fiumicino: “È necessario spostarli, rischiano di morire”

Nello scalo di Fiumicino vivono almeno ottanta gatti randagi, che ogni giorno rischiano di morire schiacciati da mezzi di lavoro sulle piste, causando anche problemi di sicurezza aerea.

L’aeroporto di Fiumicino si trova ad affrontare una situazione critica a causa della presenza di questi animali. Ogni giorno, volano decine di aerei e la loro presenza rappresenta un ostacolo alla sicurezza, minacciando anche la vita dei gatti stessi, che spesso vengono investiti. Per affrontare questa emergenza, è stata convocata una riunione tra il comune di Fiumicino, la Asl Roma 3 e Aeroporti di Roma, su iniziativa di Rocco Ferraro, consigliere delegato a Transizione ecologica e Tutela degli animali della Città Metropolitana di Roma Capitale. Ferraro ha proposto di trovare un’area dove trasferire i gatti, che si sono riprodotti in modo incontrollato a causa della mancanza di dissuasori e di una gestione inadeguata delle isole ecologiche.

“Dopo aver vagliato diverse proposte, tra cui la possibilità del gattile che però è stata scartata fin da subito vista la forasticità e inadottabilità di quei gatti che li costringerebbe ad una vita reclusa in gabbia, si è parlato di un loro possibile trasferimento in un’area verde idonea da adibire ad oasi felina, dotata di tutti i requisiti” – ha dichiarato la consigliera Simona Novi, supportando la petizione per salvare i gatti dall’aeroporto. Il piano prevede la cattura, sterilizzazione, microchippatura e le necessarie cure sanitarie.

Un’area idonea è stata individuata e le trattative per acquisirla sono in corso. Tuttavia, il trasferimento dei gatti richiede la loro cattura, che potrebbe avvalersi di cibo posizionato strategicamente nello scalo. Aeroporti di Roma, preoccupata per i rischi per la sicurezza, è contraria a questa soluzione. La consigliera Novi ha dichiarato: “Lo spazio è talmente grande che gli animali si stanno disperdendo rischiando di morire di fame o di mettersi in situazioni di pericolo nella disperata ricerca di cibo”. Novi ha chiamato Aeroporti di Roma a non ostacolare i piani di alimentazione dei gatti, definendo questa fase fondamentale anche per la loro cattura e trasferimento, “non criminalizziamo animali sfortunati e abbandonati che non hanno chiesto di ritrovarsi in questa situazione”.

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Marito e figlia di Luciana Fiocco vengono accompagnati in banca e scomparsa della donna: ricerche con cani e droni

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Marito e figlia di Luciana Fiocco vengono accompagnati in banca e scomparsa della donna: ricerche con cani e droni

Preoccupazione crescente per Luciana Fiocco, 50enne scomparsa da Amaseno, in provincia di Frosinone. Le ricerche, avviate dalle forze dell’ordine, sono in corso con l’ausilio di cani e droni per setacciare il territorio.

Luciana è scomparsa nella mattinata di lunedì 17 febbraio. Secondo le ricostruzioni, si trovava in auto con marito e figlia, che sono scesi in banca mentre lei attendeva fuori. Al loro ritorno, però, non l’hanno trovata e il suo telefono risultava spento.

I famigliari hanno sporto denuncia ai carabinieri, ma al momento le indagini proseguono per allontanamento volontario, senza che siano stati resi noti i motivi. È stato lanciato un appello dal Comune di Villa Santo Stefano tramite Facebook: “Chiunque abbia informazioni o l’abbia vista è pregato di contattare immediatamente le autorità competenti”.

L’identikit di Luciana Fiocco

Luciana Fiocco è di Villa Santo Stefano e, al momento della scomparsa, aveva capelli corti legati. Indossava pantaloni verde chiaro, un giubbotto nero e scarpe blu-grigie. Le zone di maggiore interesse per le ricerche sono Amaseno e Villa Santo Stefano, ma non si esclude che possa essersi spostata altrove, utilizzando mezzi pubblici. Chiunque abbia avvistamenti o informazioni su di lei è invitato a contattare le forze dell’ordine al Numero Unico delle Emergenze 112.

Ogni dettaglio può risultare prezioso per il suo ritrovamento.

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Colleghi al Gemelli vengono aggrediti da un medico: “Vi farò uccidere dalla ‘ndrangheta”

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Colleghi al Gemelli vengono aggrediti da un medico: “Vi farò uccidere dalla ‘ndrangheta”

È avvenuto un grave episodio di violenza al Policlinico Gemelli di Roma, dove un giovane medico di 32 anni ha minacciato e aggredito i colleghi. Il medico, proveniente da Messina, accompagnava un paziente in ambulanza per ricevere cure specialistiche.

La situazione è degenerata dopo un iniziale confronto con i colleghi sul trattamento del paziente. Insoddisfatto delle cure, il medico ha cominciato a proferire violenze verbali e minacce, fino a tentare di aggredire fisicamente i sanitari. In particolare, il 32enne ha vantato rapporti con i clan della ‘ndrangheta, minacciando di far uccidere i presenti. Mentre un medico e un infermiere si sono rinchiusi in una stanza per proteggersi, sul posto sono intervenute le forze dell’ordine.

Al momento dell’arrivo della polizia, il medico ha tentato di aggredire anche un agente, venendo infine arrestato. Durante il periodo di detenzione, ha continuato a comportarsi in modo aggressivo, insultando gli agenti e danneggiando gli uffici. Secondo quanto riportato, avrebbe detto: “Adesso sono fatti vostri. io sono di Lamezia Terme e conosco i boss della zona. Ora diverrete un loro bersaglio. Vi farò uccidere tutti”.

Di fronte al giudice, ha riconosciuto di aver “esagerato” e ha chiesto scusa, ma l’arresto è stato confermato. Il medico dovrà rispondere di diversi reati, tra cui resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.

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