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Il trapper Medy Cartier è portato a processo per aver perseguitato l’ex. L’amica afferma: “Diceva che avrebbe ucciso tutti noi”.

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Il trapper Medy Cartier è portato a processo per aver perseguitato l’ex. L’amica afferma: “Diceva che avrebbe ucciso tutti noi”.

L’avvocato della ragazza che ha denunciato Medy Cartier ha rivelato che la giovane vive una brutta situazione a causa del comportamento dell’ex, che l’ha portata ad uno stato d’ansia costante. Testimonianze in aula descrivono momenti di pazzia del trapper, che avrebbe minacciato di uccidere tutti durante una lite in macchina. La relazione tra i due è durata otto mesi e si è conclusa per i comportamenti ossessivi e violenti di Cartier. L’autorità giudiziaria ha emesso il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico. Testimonianze all’udienza confermano la violenza del trapper verso l’ex fidanzata.

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Trasferito in carcere per lo stupro su una ventenne, evade e violenta un’altra ragazza

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Trasferito in carcere per lo stupro su una ventenne, evade e violenta un’altra ragazza

Un 36enne è stato trasferito in carcere per lo stupro di una ragazza immagine in una discoteca del Tiburtino. Dopo essere evaso dai domiciliari, ha violentato un’altra ragazza in un locale dell’Eur. Le autorità stanno cercando di capire se il sospettato abbia narcotizzato le vittime con la droga dello stupro. Gli agenti del commissariato di Primavalle hanno arrestato l’uomo nuovamente e lo hanno portato in carcere. La prima violenza, avvenuta a ottobre 2024, coinvolgeva una ragazza ingaggiata come ragazza immagine.

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Agguato eclatante di Calderon e Molisso a Torvaianica, ma non metodo mafioso

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Agguato eclatante di Calderon e Molisso a Torvaianica, ma non metodo mafioso

I giudici della Corte d’Assise di Frosinone hanno condannato all’ergastolo Raul Esteban Calderon e Giuseppe Molisso per l’agguato in cui è morto Selavdi Shehaj. Sebbene sia chiaro che sono stati i due a ucciderlo, non è stata provata la componente mafiosa dell’omicidio. Le motivazioni della sentenza evidenziano che Shehaj era coinvolto in attività di spaccio ma non era legato a una consorteria criminale di grande importanza. Il modus operandi dei due è stato definito “eclatante” ma non riconducibile al metodo mafioso.

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