Attualità
Incidente tragico sulla Tiburtina, il 46enne Silvio Alari è deceduto: il fratello perse la vita sulla stessa strada

Silvio Alari, centauro di 46 anni, è deceduto dopo un tragico incidente stradale avvenuto sulla via Tiburtina all’altezza di Vicovaro. L’uomo si trovava in sella alla sua moto quando si è schiantato frontalmente contro un’automobile. Trasportato d’urgenza in elisoccorso al policlinico Agostino Gemelli di Roma, è morto a causa delle gravi ferite riportate, facendo rivivere una dolorosa memoria alla sua famiglia, dal momento che nel 2011 lungo la stessa strada aveva perso la vita suo fratello.
Dettagli dell’incidente
Il tragico evento si è consumato lunedì 12 febbraio 2025, quando Silvio Alari ha perso la vita nella parte conclusiva della strada, al chilometro 48.300, per uno schianto violento contro una Citroen C2. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Tivoli per i rilievi e la ricostruzione dell’accaduto. Gli operatori del pronto soccorso del 118 hanno immediatamente soccorso Alari e lo hanno trasferito al Gemelli a bordo di un’eliambulanza.
Condizioni del giovane alla guida dell’auto
Il ventenne alla guida della Citroen è stato trasportato all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli per osservazione e sottoposto a test tossicologici. Entrambi i veicoli coinvolti nell’incidente sono stati posti sotto sequestro.
Chi era Silvio Alari
Silvio Alari, gestore di un bar a Villa Adriana, era padre di tre figli e un appassionato motociclista. La Levantini Academy ASD di Lariano, dove il figlio maggiore frequentava un corso, ha espresso il proprio cordoglio sui social: “Facciamo le più sentite Condoglianze alla Famiglia Alari per la grandissima perdita del nostro Amico e Fratello Silvio sarai sempre nei nostri Cuori. Ciao Silvio”. Il dramma colpisce la famiglia a più di tredici anni di distanza dalla morte del fratello, anch’egli vittima di un incidente lungo la Tiburtina.
Attualità
Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

Un uomo di 47 anni è stato condannato a tre anni e tre mesi di carcere dal Tribunale di Roma per maltrattamenti e stalking nei confronti della moglie. L’uomo è stato ritenuto responsabile di una serie di violenze fisiche e psicologiche, minacce di morte e comportamenti ossessivi.
Tra le azioni più gravi, l’imputato minacciava la donna dicendole: “Ti do gratis ai miei amici, che ti fanno prostituire”. La vittima, come riportato dal Corriere della Sera, ha subito una spirale di violenze che includevano aggressioni fisiche, umiliazioni e pedinamenti. Numerosi episodi di violenza sono stati documentati in sede processuale.
Minacce di morte e aggressioni
L’imputato, accusando la moglie di tradimenti, l’ha minacciata con frasi come: “Se mi lasci ti ammazzo”. Le aggressioni comprendevano pugni e schiaffi, oltre a tentativi di controllo sulla sua vita, come il clonare il telefonino della donna. La situazione é degenerata quando lui stesso ha contattato i carabinieri, affermando: “Venite, altrimenti ammazzo mia moglie o la faccio ammazzare da qualcun altro”. L’intervento delle forze dell’ordine, seguito dalla denuncia della vittima, ha avviato le indagini che hanno portato al processo e alla conseguente condanna dell’uomo.
Attualità
Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

Nella notte, è stato affisso uno striscione sul muro del liceo Manara di Roma, contenente la scritta: “Collettivo manariota antifascista? Hai reso la scuola ‘Judenfrei”, accompagnata da una stella di David. I vandali hanno inoltre ostacolato l’apertura dei cancelli della scuola, inserendo della schiuma nelle serrature. I carabinieri sono stati chiamati dalla preside per indagare sull’accaduto e identificare i responsabili.
L’Osa: “Attacco sionista”
L’Opposizione studentesca d’alternativa (Osa) ha descritto l’azione come un “attacco sionista”. In un comunicato, hanno affermato: “Usare stelle di David fatte sui muri per rivendicare questa azione squadrista è un’infamia. Tutta la nostra solidarietà agli studenti del Manara”. L’Osa ha denunciato precedenti minacce e intimidazioni contro gli studenti in solidarietà al popolo palestinese, definendo gli aggressori “veri estremisti e violenti”.
Il ministro Giuli: “Atto inverecondo”
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha commentato la situazione dicendo: “Chiunque utilizzi qualsiasi simbolo per esercitare forme di violenza e sopraffazione compie un atto inverecondo. Nel caso della Stella di Davide, rappresenta una identità profonda e indiscutibilmente lontano da qualsiasi forma di sopraffazione”. Giuli ha sottolineato l’importanza di educare i giovani sulla verità storica e scoraggiare qualsiasi forma di strumentalizzazione.
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