Attualità
Indagine sulla compagna di Lando Buzzanca: avrebbe spinto lui a sposarla per l’eredità quando stava male

Francesca Lavacca, nota come Della Valle, è attualmente sotto indagine per il reato di circonvenzione d’incapace e il Pubblico Ministero ha richiesto il rinvio a giudizio. È accusata di aver spinto Lando Buzzanca, suo compagno, a sposarla mentre si trovava in condizioni di salute precarie.
Accuse e udienze
L’indagine della Procura della Repubblica di Roma ha portato alla conclusione che Lavacca avrebbe abusato dello stato di “deficienza psichica” di Buzzanca, voltandosi verso il suo patrimonio. In particolare, il pubblico ministero sostiene che l’atto di matrimonio fosse finalizzato all’ottenimento dell’eredità dell’attore, deceduto il 18 dicembre 2022. L’udienza preliminare, svoltasi il 6 febbraio, è stata rinviata a maggio per consentire ai figli di Buzzanca di costituirsi parte civile nel processo.
Tentativo di matrimonio
Le indagini hanno rivelato che Lavacca ha tentato di sposarsi con Buzzanca, che all’epoca aveva 86 anni e si era ferito in casa. Le nozze non sono andate a buon fine grazie all’intervento dell’avvocato Luca Valvo, amministratore di sostegno di Buzzanca, che ha sollevato sospetti e chiesto al giudice di impedire l’unione. Sono emerse prove di una procura speciale che Lavacca aveva presentato, sostenendo che Buzzanca non poteva firmarla poiché si trovava in una struttura sanitaria.
Dichiarazioni dei figli e difesa di Lavacca
I figli di Lando Buzzanca dichiarano che il padre non ha mai manifestato l’intenzione di sposarsi e che non era in condizione di firmare documenti legali a causa del suo stato di salute. In risposta alle accuse, Lavacca, assistita dall’avvocato Antonio Gravante, ha sporto denunce contro i figli per “truffa, circonvenzione d’incapace e violenza privata”, nonché contro l’ex amministratore di sostegno e i medici delle strutture sanitarie, accusando anche loro di abusi. Tuttavia, il pubblico ministero ha richiesto l’archiviazione per queste denunce.
Attualità
Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

Un uomo di 47 anni è stato condannato a tre anni e tre mesi di carcere dal Tribunale di Roma per maltrattamenti e stalking nei confronti della moglie. L’uomo è stato ritenuto responsabile di una serie di violenze fisiche e psicologiche, minacce di morte e comportamenti ossessivi.
Tra le azioni più gravi, l’imputato minacciava la donna dicendole: “Ti do gratis ai miei amici, che ti fanno prostituire”. La vittima, come riportato dal Corriere della Sera, ha subito una spirale di violenze che includevano aggressioni fisiche, umiliazioni e pedinamenti. Numerosi episodi di violenza sono stati documentati in sede processuale.
Minacce di morte e aggressioni
L’imputato, accusando la moglie di tradimenti, l’ha minacciata con frasi come: “Se mi lasci ti ammazzo”. Le aggressioni comprendevano pugni e schiaffi, oltre a tentativi di controllo sulla sua vita, come il clonare il telefonino della donna. La situazione é degenerata quando lui stesso ha contattato i carabinieri, affermando: “Venite, altrimenti ammazzo mia moglie o la faccio ammazzare da qualcun altro”. L’intervento delle forze dell’ordine, seguito dalla denuncia della vittima, ha avviato le indagini che hanno portato al processo e alla conseguente condanna dell’uomo.
Attualità
Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

Nella notte, è stato affisso uno striscione sul muro del liceo Manara di Roma, contenente la scritta: “Collettivo manariota antifascista? Hai reso la scuola ‘Judenfrei”, accompagnata da una stella di David. I vandali hanno inoltre ostacolato l’apertura dei cancelli della scuola, inserendo della schiuma nelle serrature. I carabinieri sono stati chiamati dalla preside per indagare sull’accaduto e identificare i responsabili.
L’Osa: “Attacco sionista”
L’Opposizione studentesca d’alternativa (Osa) ha descritto l’azione come un “attacco sionista”. In un comunicato, hanno affermato: “Usare stelle di David fatte sui muri per rivendicare questa azione squadrista è un’infamia. Tutta la nostra solidarietà agli studenti del Manara”. L’Osa ha denunciato precedenti minacce e intimidazioni contro gli studenti in solidarietà al popolo palestinese, definendo gli aggressori “veri estremisti e violenti”.
Il ministro Giuli: “Atto inverecondo”
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha commentato la situazione dicendo: “Chiunque utilizzi qualsiasi simbolo per esercitare forme di violenza e sopraffazione compie un atto inverecondo. Nel caso della Stella di Davide, rappresenta una identità profonda e indiscutibilmente lontano da qualsiasi forma di sopraffazione”. Giuli ha sottolineato l’importanza di educare i giovani sulla verità storica e scoraggiare qualsiasi forma di strumentalizzazione.
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