Le indagini sulla morte di Camilla Sanvoisin fanno emergere l’ipotesi che una dose di eroina tagliata male possa aver causato il decesso della venticinquenne. Gli inquirenti attendono i risultati degli esami istologici e tossicologici per chiarire la situazione.
Camilla Sanvoisin
Camilla avrebbe assunto circa un grammo di “brown sugar” la sera prima della sua morte insieme al fidanzato, Giacomo Celluprica, il quale ha dichiarato di aver acquistato la sostanza da uno spacciatore di Tor Bella Monaca. Le autorità stanno attivamente cercando di identificare il fornitore.
Secondo quanto emerso, gli investigatori coordinati dalla Procura stanno prendendo in considerazione l’ipotesi che l’eroina possa aver provocato l’arresto cardiaco di Camilla. Sulla salma non sono stati trovati segni di iniezioni, suggerendo che la coppia potrebbe aver assunto la droga per via fumosa. Si ipotizza anche che la sostanza possa essere stata tagliata con benzodiazepine o altri psicofarmaci, portando a una possibile reazione allergica. Tuttavia, tutte queste sono al momento solo ipotesi da confermare con ulteriori analisi.
Risultati dell’autopsia e indagini in corso
I risultati preliminari dell’autopsia, condotta presso l’Istituto di Medicina legale dell’Università Cattolica, sono attesi entro sessanta giorni. Un’ulteriore ipotesi di malformazione congenita è stata considerata, ma finora non sono emerse conferme dai riscontri effettuati sul corpo di Camilla, trovata senza vita nell’abitazione del fidanzato a Roma.
Il racconto del fidanzato
Il fidanzato di Camilla ha descritto gli eventi della notte precedente: “La sera precedente abbiamo assunto eroina, ne ho comprato un grammo da uno spacciatore a Tor Bella Monaca – ha raccontato – era forte, ci siamo fatti un tiro e io sono crollato. Quando mi sono risvegliato Camilla non respirava più”. Nonostante la chiamata immediata ai soccorsi, per la giovane non c’è stato nulla da fare.
All’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti flaconi di metadone e la Procura ha disposto il sequestro dei telefonini per un’analisi che potrebbe rivelare ulteriori dettagli sugli spacciatori coinvolti.