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La fake news sulla donna gettata in un cassonetto è stata girata da protagonisti pagati

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La fake news sulla donna gettata in un cassonetto è stata girata da protagonisti pagati

I carabinieri hanno confermato a Fanpage.it che la scena filmata al Quarticciolo è una fake news: i due protagonisti delle immagini sono stati pagati per realizzare la scenetta.

Un video pubblicato sulla pagina Instagram di Welcome to Favelas mostra una donna gettata da un uomo all’interno di un cassonetto dell’immondizia. La caption del video riporta: “Roma, Quarticciolo. Una donna è stata buttata dentro un cassonetto della spazzatura. Secondo alcuni testimoni si tratterebbe di una lite tra una coppia di persone con problemi.”

Dopo aver visionato il video, i carabinieri della compagnia Casilina hanno deciso di indagare. Hanno confermato che si tratta di una simulazione: i due protagonisti, un uomo di cinquant’anni e una donna di trentasette, entrambi di nazionalità marocchina e tossicodipendenti noti nel quartiere, hanno accettato di girare la scena in cambio di denaro, utilizzato poi per acquistare alcol e droga. Non si è dunque verificato alcun caso di violenza, ma solo una scena premeditata in cambio di circa cinquanta euro all’uomo e trenta alla donna. Roma Today ha riportato che nel video originale si sentono le risate di chi riprende, consapevole della situazione, chiamando la donna ‘tossica’.

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Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

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Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

Un uomo di 47 anni è stato condannato a tre anni e tre mesi di carcere dal Tribunale di Roma per maltrattamenti e stalking nei confronti della moglie. L’uomo è stato ritenuto responsabile di una serie di violenze fisiche e psicologiche, minacce di morte e comportamenti ossessivi.

Tra le azioni più gravi, l’imputato minacciava la donna dicendole: “Ti do gratis ai miei amici, che ti fanno prostituire”. La vittima, come riportato dal Corriere della Sera, ha subito una spirale di violenze che includevano aggressioni fisiche, umiliazioni e pedinamenti. Numerosi episodi di violenza sono stati documentati in sede processuale.

Minacce di morte e aggressioni

L’imputato, accusando la moglie di tradimenti, l’ha minacciata con frasi come: “Se mi lasci ti ammazzo”. Le aggressioni comprendevano pugni e schiaffi, oltre a tentativi di controllo sulla sua vita, come il clonare il telefonino della donna. La situazione é degenerata quando lui stesso ha contattato i carabinieri, affermando: “Venite, altrimenti ammazzo mia moglie o la faccio ammazzare da qualcun altro”. L’intervento delle forze dell’ordine, seguito dalla denuncia della vittima, ha avviato le indagini che hanno portato al processo e alla conseguente condanna dell’uomo.

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Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

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Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

Nella notte, è stato affisso uno striscione sul muro del liceo Manara di Roma, contenente la scritta: “Collettivo manariota antifascista? Hai reso la scuola ‘Judenfrei”, accompagnata da una stella di David. I vandali hanno inoltre ostacolato l’apertura dei cancelli della scuola, inserendo della schiuma nelle serrature. I carabinieri sono stati chiamati dalla preside per indagare sull’accaduto e identificare i responsabili.

L’Osa: “Attacco sionista”

L’Opposizione studentesca d’alternativa (Osa) ha descritto l’azione come un “attacco sionista”. In un comunicato, hanno affermato: “Usare stelle di David fatte sui muri per rivendicare questa azione squadrista è un’infamia. Tutta la nostra solidarietà agli studenti del Manara”. L’Osa ha denunciato precedenti minacce e intimidazioni contro gli studenti in solidarietà al popolo palestinese, definendo gli aggressori “veri estremisti e violenti”.

Il ministro Giuli: “Atto inverecondo”

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha commentato la situazione dicendo: “Chiunque utilizzi qualsiasi simbolo per esercitare forme di violenza e sopraffazione compie un atto inverecondo. Nel caso della Stella di Davide, rappresenta una identità profonda e indiscutibilmente lontano da qualsiasi forma di sopraffazione”. Giuli ha sottolineato l’importanza di educare i giovani sulla verità storica e scoraggiare qualsiasi forma di strumentalizzazione.

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