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La salma di Camilla Sanvoisin non è ancora stata consegnata alla famiglia per i funerali.

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La salma di Camilla Sanvoisin non è ancora stata consegnata alla famiglia per i funerali.

La famiglia di Camilla Sanvoisin attende il nulla osta dalla procura di Roma per organizzare il funerale della 25enne, trovata morta in un appartamento nella zona Giustiniana, dove viveva con il compagno, Giacomo Celluprica. Le autorità stanno indagando sull’ipotesi di un’overdose. I risultati dell’autopsia, eseguita all’Istituto di medicina legale dell’Università Cattolica sotto la direzione del professor Antonio Oliva, saranno fondamentali per confermare la causa del decesso.

Indagini in corso

Attualmente, gli inquirenti stanno cercando di stabilire se Camilla abbia assunto droga la notte prima della sua morte, come riferito dal compagno. Sono in corso verifiche su tabulati e messaggi per identificare il pusher che potrebbe aver fornito l’eroina. Si ipotizza che la sostanza sia stata “tagliata male”, portando alla tragedia. Il procuratore aggiunto Giovanni Conzo guida l’inchiesta, che al momento non ha indagati e resta aperta per “morte in conseguenza di altro reato”.

Testimonianza di una vicina

Una testimonianza potrebbe complicare ulteriormente la situazione. Una vicina ha dichiarato al Messaggero che Camilla era visibilmente in difficoltà già nel pomeriggio: “barcollava, non si reggeva in piedi. Si contorceva e diceva di avere i conati di vomito”. Le condizioni della giovane sono state notate da diverse persone, inclusa la donna delle pulizie, che si trovava nei pressi quando è arrivata l’ambulanza. La testimonianza solleva interrogativi sulla possibile mancanza di aiuto da parte di chi la incontrava.

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51enne portato in carcere dopo aver evaso dai domiciliari e provocato un incidente stradale.

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51enne portato in carcere dopo aver evaso dai domiciliari e provocato un incidente stradale.

Un uomo di 51 anni è stato arrestato dai carabinieri dopo essere evaso dai domiciliari e aver provocato un incidente stradale. L’episodio è avvenuto il 13 febbraio a Frosinone, dove l’uomo ha preso la macchina senza autorizzazione del giudice.

Dopo l’incidente, che ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, l’uomo ha tentato di fuggire all’arrivo della Polizia municipale. Tuttavia, i carabinieri lo hanno rintracciato e riportato presso la sua abitazione per scontare i domiciliari. Passati i necessari tempi burocratici, gli è stato notificato l’inevitabile aggravamento della misura cautelare, portandolo nuovamente in carcere. L’uomo dovrà rispondere di evasione e di resistenza a pubblico ufficiale.

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Quarticciolo, i pusher vendono pasticche di medicinale al posto della droga

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Quarticciolo, i pusher vendono pasticche di medicinale al posto della droga

Sei persone sono state arrestate negli ultimi tre giorni al Quarticciolo dai carabinieri della Compagnia Casilina, con il sequestro di centinaia di dosi di sostanza stupefacente. Tra i materiali sequestrati figurano anche medicinali, su cui sono in corso accertamenti.

Scoperta di medicinali venduti come droga

Durante i controlli, i carabinieri hanno trovato pasticche di medicinali vendute dai pusher nel quartiere come se fossero droga. Nel bilancio finale si contano sei pusher arrestati e il sequestro di diverse dosi di crack, hashish e cocaina, oltre a 500 euro in banconote di piccolo taglio. Alcune sostanze erano nascoste nei giardini, un metodo spesso utilizzato dagli spacciatori per eludere le forze dell’ordine.

Accertamenti su una cartuccia

Tra gli oggetti rinvenuti durante le operazioni figura anche una cartuccia inesplosa calibro 12 di un fucile a pallini, su cui sono in corso ulteriori accertamenti. Analizzando i farmaci trovati, è emerso che si tratta di semplici medicinali, probabilmente venduti dai pusher come pasticche di ecstasy per ‘truffare’ i clienti.

Problemi e alternative nel quartiere

Il Quarticciolo si conferma una delle zone di Roma più problematiche per quanto riguarda lo spaccio. Tuttavia, comitati di quartiere e spazi sociali offrono alternative ai residenti, come un doposcuola per i ragazzi, un ambulatorio e una palestra popolare. Pur essendo un quartiere spesso associato all’attività dei pusher, vi sono persone che, nonostante le difficoltà, cercano di costruire opportunità per la comunità, navigando tra l’ostilità degli spacciatori e l’indifferenza delle istituzioni.

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