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L’associazione di Di Battista protesta contro lo stadio della Roma e a favore del bosco di Pietralata.

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L’associazione di Di Battista protesta contro lo stadio della Roma e a favore del bosco di Pietralata.

Le associazioni che si oppongono alla costruzione dello stadio della Roma, tra cui ‘Schierarsi’ di Alessandro Di Battista, hanno effettuato una piantumazione di alberi nell’area di Pietralata designata per il nuovo impianto sportivo. Questa iniziativa è stata un’azione di protesta per sostenere la tutela del verde.

Dettagli dell’azione di protesta

Gli attivisti hanno condiviso sui social che sono stati piantati lecci, frassini, olmi e bagolari “dove il Comune vorrebbe autorizzare la cementificazione per costruire un inutile stadio”. I comitati affermano che l’area è caratterizzata da un bosco che meriterebbe protezione, contrariamente alla posizione del Comune, che non considera questa area verde da tutelare e che propone un grande parco urbano come compensazione per il progetto dello stadio.

La posizione delle associazioni

Secondo le associazioni, “è una zona soggetta a ondate di calore e a bombe d’acqua”, evidenziando i rischi legati al cambiamento climatico. Anonima Riforestazione ha risposto alla richiesta dei comitati per la riforestazione dell’area e hanno espresso la loro opposizione alla cementificazione, sottolineando l’importanza di opere che rispondano ai bisogni reali dei quartieri, come l’edilizia popolare e gli ospedali. “Il nostro modo di opporci è piantare alberi”, hanno dichiarato, insistendo sulla necessità di alberi e spazi verdi adeguatamente mantenuti.

Impegno per la difesa del verde

Infine, gli attivisti hanno affermato: “Difenderemo il bosco e le nuove piante dalle minacce degli speculatori”, invitando la comunità a unirsi alla loro causa e a contribuire alla mobilitazione prevista per il 1 marzo. Il confronto legale sul destino degli alberi continuerà, e le associazioni si preparano a difendere l’area con fermezza.

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Indagine sulla compagna di Lando Buzzanca: avrebbe spinto lui a sposarla per l’eredità quando stava male

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Indagine sulla compagna di Lando Buzzanca: avrebbe spinto lui a sposarla per l’eredità quando stava male

Francesca Lavacca, nota come Della Valle, è attualmente sotto indagine per il reato di circonvenzione d’incapace e il Pubblico Ministero ha richiesto il rinvio a giudizio. È accusata di aver spinto Lando Buzzanca, suo compagno, a sposarla mentre si trovava in condizioni di salute precarie.

Accuse e udienze

L’indagine della Procura della Repubblica di Roma ha portato alla conclusione che Lavacca avrebbe abusato dello stato di “deficienza psichica” di Buzzanca, voltandosi verso il suo patrimonio. In particolare, il pubblico ministero sostiene che l’atto di matrimonio fosse finalizzato all’ottenimento dell’eredità dell’attore, deceduto il 18 dicembre 2022. L’udienza preliminare, svoltasi il 6 febbraio, è stata rinviata a maggio per consentire ai figli di Buzzanca di costituirsi parte civile nel processo.

Tentativo di matrimonio

Le indagini hanno rivelato che Lavacca ha tentato di sposarsi con Buzzanca, che all’epoca aveva 86 anni e si era ferito in casa. Le nozze non sono andate a buon fine grazie all’intervento dell’avvocato Luca Valvo, amministratore di sostegno di Buzzanca, che ha sollevato sospetti e chiesto al giudice di impedire l’unione. Sono emerse prove di una procura speciale che Lavacca aveva presentato, sostenendo che Buzzanca non poteva firmarla poiché si trovava in una struttura sanitaria.

Dichiarazioni dei figli e difesa di Lavacca

I figli di Lando Buzzanca dichiarano che il padre non ha mai manifestato l’intenzione di sposarsi e che non era in condizione di firmare documenti legali a causa del suo stato di salute. In risposta alle accuse, Lavacca, assistita dall’avvocato Antonio Gravante, ha sporto denunce contro i figli per “truffa, circonvenzione d’incapace e violenza privata”, nonché contro l’ex amministratore di sostegno e i medici delle strutture sanitarie, accusando anche loro di abusi. Tuttavia, il pubblico ministero ha richiesto l’archiviazione per queste denunce.

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A Termini si attiva l’allarme antincendio, l’evacuazione viene ordinata ma tutto rimane aperto

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A Termini si attiva l’allarme antincendio, l’evacuazione viene ordinata ma tutto rimane aperto

Un improvviso allarme antincendio ha colto di sorpresa i passeggeri della stazione Termini di Roma. L’altoparlante ha ordinato l’evacuazione, ma l’incongruenza si è manifestata con i tornelli che sono rimasti aperti, mentre le scale mobili e gli ascensori risultavano fermi.

La situazione è stata riportata su Twitter dal profilo @MercurioViaggiatore. L’episodio si è verificato nella mattinata di oggi, giovedì 13 febbraio, creando confusione tra i viaggiatori presenti.

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