Attualità
Mancanza di un sondino causa la morte del paziente in clinica a Roma: anestesista a processo

Un anestesista di una clinica romana è stato rinviato a giudizio dopo aver dimenticato di applicare un sondino nasogastrico su un paziente, il cinquantottenne Stefano Biscioni, prima di un intervento chirurgico. Il paziente è deceduto a causa di complicazioni derivanti dalla mancanza di questo dispositivo, specificamente per aver inalato liquido gastrico che ha provocato una polmonite “ab ingestis”.
Dettagli dell’intervento e del decesso
Il tragico evento è avvenuto lo scorso maggio, quando Biscioni era stato ricoverato nella clinica Villa Margherita per un’operazione di occlusione intestinale. L’intervento, previsto durare fra le due e le cinque ore, necessitava dell’applicazione del sondino nasogastrico per svuotare lo stomaco prima di procedere. Tuttavia, sembra che l’anestesia sia stata induzione senza seguire il protocollo richiesto.
Accuse e processo
Secondo le autorità, l’anestesista non avrebbe preso le misure necessarie per proteggere le vie aeree del paziente. La mancanza di precauzioni ha portato all’inalazione di liquido gastrico, causando “insufficienza respiratoria acuta”. In base a queste evidenze, l’anestesista è stato rinviato a giudizio e il processo avrà inizio nei prossimi mesi.
Attualità
Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente

Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.
Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.
I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.
Attualità
Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
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