Attualità
Marito e figlia di Luciana Fiocco vengono accompagnati in banca e scomparsa della donna: ricerche con cani e droni
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Preoccupazione crescente per Luciana Fiocco, 50enne scomparsa da Amaseno, in provincia di Frosinone. Le ricerche, avviate dalle forze dell’ordine, sono in corso con l’ausilio di cani e droni per setacciare il territorio.
Luciana è scomparsa nella mattinata di lunedì 17 febbraio. Secondo le ricostruzioni, si trovava in auto con marito e figlia, che sono scesi in banca mentre lei attendeva fuori. Al loro ritorno, però, non l’hanno trovata e il suo telefono risultava spento.
I famigliari hanno sporto denuncia ai carabinieri, ma al momento le indagini proseguono per allontanamento volontario, senza che siano stati resi noti i motivi. È stato lanciato un appello dal Comune di Villa Santo Stefano tramite Facebook: “Chiunque abbia informazioni o l’abbia vista è pregato di contattare immediatamente le autorità competenti”.
L’identikit di Luciana Fiocco
Luciana Fiocco è di Villa Santo Stefano e, al momento della scomparsa, aveva capelli corti legati. Indossava pantaloni verde chiaro, un giubbotto nero e scarpe blu-grigie. Le zone di maggiore interesse per le ricerche sono Amaseno e Villa Santo Stefano, ma non si esclude che possa essersi spostata altrove, utilizzando mezzi pubblici. Chiunque abbia avvistamenti o informazioni su di lei è invitato a contattare le forze dell’ordine al Numero Unico delle Emergenze 112.
Ogni dettaglio può risultare prezioso per il suo ritrovamento.
Attualità
Colleghi al Gemelli vengono aggrediti da un medico: “Vi farò uccidere dalla ‘ndrangheta”
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È avvenuto un grave episodio di violenza al Policlinico Gemelli di Roma, dove un giovane medico di 32 anni ha minacciato e aggredito i colleghi. Il medico, proveniente da Messina, accompagnava un paziente in ambulanza per ricevere cure specialistiche.
La situazione è degenerata dopo un iniziale confronto con i colleghi sul trattamento del paziente. Insoddisfatto delle cure, il medico ha cominciato a proferire violenze verbali e minacce, fino a tentare di aggredire fisicamente i sanitari. In particolare, il 32enne ha vantato rapporti con i clan della ‘ndrangheta, minacciando di far uccidere i presenti. Mentre un medico e un infermiere si sono rinchiusi in una stanza per proteggersi, sul posto sono intervenute le forze dell’ordine.
Al momento dell’arrivo della polizia, il medico ha tentato di aggredire anche un agente, venendo infine arrestato. Durante il periodo di detenzione, ha continuato a comportarsi in modo aggressivo, insultando gli agenti e danneggiando gli uffici. Secondo quanto riportato, avrebbe detto: “Adesso sono fatti vostri. io sono di Lamezia Terme e conosco i boss della zona. Ora diverrete un loro bersaglio. Vi farò uccidere tutti”.
Di fronte al giudice, ha riconosciuto di aver “esagerato” e ha chiesto scusa, ma l’arresto è stato confermato. Il medico dovrà rispondere di diversi reati, tra cui resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.
Attualità
Ipotesi di eroina tagliata con psicofarmaci nella morte di Camilla Sanvoisin e caccia al pusher
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Le indagini sulla morte di Camilla Sanvoisin fanno emergere l’ipotesi che una dose di eroina tagliata male possa aver causato il decesso della venticinquenne. Gli inquirenti attendono i risultati degli esami istologici e tossicologici per chiarire la situazione.
Camilla Sanvoisin
Camilla avrebbe assunto circa un grammo di “brown sugar” la sera prima della sua morte insieme al fidanzato, Giacomo Celluprica, il quale ha dichiarato di aver acquistato la sostanza da uno spacciatore di Tor Bella Monaca. Le autorità stanno attivamente cercando di identificare il fornitore.
Secondo quanto emerso, gli investigatori coordinati dalla Procura stanno prendendo in considerazione l’ipotesi che l’eroina possa aver provocato l’arresto cardiaco di Camilla. Sulla salma non sono stati trovati segni di iniezioni, suggerendo che la coppia potrebbe aver assunto la droga per via fumosa. Si ipotizza anche che la sostanza possa essere stata tagliata con benzodiazepine o altri psicofarmaci, portando a una possibile reazione allergica. Tuttavia, tutte queste sono al momento solo ipotesi da confermare con ulteriori analisi.
Risultati dell’autopsia e indagini in corso
I risultati preliminari dell’autopsia, condotta presso l’Istituto di Medicina legale dell’Università Cattolica, sono attesi entro sessanta giorni. Un’ulteriore ipotesi di malformazione congenita è stata considerata, ma finora non sono emerse conferme dai riscontri effettuati sul corpo di Camilla, trovata senza vita nell’abitazione del fidanzato a Roma.
Il racconto del fidanzato
Il fidanzato di Camilla ha descritto gli eventi della notte precedente: “La sera precedente abbiamo assunto eroina, ne ho comprato un grammo da uno spacciatore a Tor Bella Monaca – ha raccontato – era forte, ci siamo fatti un tiro e io sono crollato. Quando mi sono risvegliato Camilla non respirava più”. Nonostante la chiamata immediata ai soccorsi, per la giovane non c’è stato nulla da fare.
All’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti flaconi di metadone e la Procura ha disposto il sequestro dei telefonini per un’analisi che potrebbe rivelare ulteriori dettagli sugli spacciatori coinvolti.
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