Attualità
Omicidio Diabolik, i genitori affermano che gli amici di Fabrizio hanno mantenuto il silenzio in un contesto mafioso.

Oggi, durante il processo per omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso nei confronti di Raul Esteban Calderon, i legali di parte civile hanno espresso importanti considerazioni. L’avvocata Tiziana Siano, rappresentante della famiglia di Fabrizio Piscitelli, ha dichiarato: “In quest’aula c’è il coraggio di una famiglia che accetta che questo è un omicidio nato in un contesto mafioso.” Piscitelli, noto come ‘Diabolik’, è stato ucciso il 7 agosto 2019 al parco degli Acquedotti a Roma.
Il pubblico ministero Mario Palazzi ha delineato il contesto di “una guerra tra gruppi criminali”, sostenendo che l’omicidio sia avvenuto in seguito a conflitti con il gruppo dei Senese, considerato un tempo suo alleato. Siano ha ribadito l’importanza di riconoscere la responsabilità di Calderon, sottolineando: “Noi vogliamo che venga riconosciuta la responsabilità penale di Raul Esteban Calderon quale esecutore e che ci sia il coraggio di dire che questo omicidio è avvenuto con metodo mafioso”.
La legale ha anche condiviso il profondo dolore della famiglia, evidenziando che il padre, scomparso durante il processo, ha cercato di scoprire chi avesse voluto la morte di suo figlio. “La procura di Roma in questi anni ha ricostruito dettagliatamente l’omicidio”, ha aggiunto, menzionando il contributo delle indagini e le testimonianze, incluse quelle della ex compagna di Calderon, Rina Bussone.
La situazione emerge in un territorio dominato dai Senese e la legale ha notato che i mandanti dell’omicidio “non sono stati individuati formalmente, ma dei nomi ci sono.” Lo stesso omicidio, come sottolineato, è visto come un “riequilibrio tra questi soggetti” piuttosto che una semplice rottura di alleanze.
Attualità
L’abbacchio romano è solo un’etichetta: metà degli agnelli per Pasqua arriva dall’estero

A Pasqua, l’iconico abbacchio romano si rivela un’illusione: il 50% degli agnelli venduti come “tradizionali” arriva dall’estero, tradendo le radici locali e riempiendo i piatti con carne importata. È una beffa per i buongustai e un colpo alla sovranità alimentare, dove il “made in Italy” è solo una etichetta comoda. #PasquaTradizione #AgnelloFalso #FoodScandal
In Italia, la Pasqua è sinonimo di abbacchio, l’agnello giovane che dovrebbe simboleggiare la cucina romana autentica. Ma quest’anno, i dati rivelano una realtà scomoda: la metà degli agnelli consumati proviene da paesi esteri, spesso allevati in condizioni che ignorano i rigidi standard locali. È come se la tradizione fosse diventata un prodotto globale, con i consumatori ignari di pagare per un’illusione.
La tradizione sotto attacco
Mentre i romani si vantano del loro abbacchio come emblema di purezza gastronomica, l’afflusso di importazioni sta diluendo il sapore autentico. Mercati e macellerie traboccano di carne che viaggia migliaia di chilometri, sollevando domande su qualità e sostenibilità. “A Pasqua il 50% degli agnelli arriva dall’estero”, un fatto che fa storcere il naso ai puristi, esponendo come il marketing locale copra pratiche commerciali discutibili.
Impatto sull’economia locale
Gli allevatori italiani lamentano la concorrenza sleale, con prezzi più bassi che favoriscono l’importazione a scapito del prodotto nazionale. Questo non è solo un affare di gusto, ma un colpo all’economia rurale, dove famiglie contadine lottano per competere. Senza interventi, la Pasqua romana rischia di perdere il suo carattere, diventando un banchetto globalizzato che ignora le radici.
Prospettive per il futuro
Esperti del settore agricolo avvertono che, senza regolamentazioni più severe, il fenomeno potrebbe espandersi. “L’abbacchio romano solo di nome” non è solo una critica, ma un campanello d’allarme per consumatori e politici, che devono interrogarsi su cosa significhi davvero “autentico” in un mondo di catene globali.
Attualità
Nuovo fungo misterioso a Minturno una specie senza precedenti

È arrivata la notizia che fa impazzire i social: un nuovo fungo è stato scoperto a Minturno, una specie mai vista prima, e potrebbe essere l’ultima stranezza della natura che ci fa dire “ma dai, davvero?”. In un mondo dove tutti parlano di crisi e scandali, almeno questo fungo ci ricorda che la Terra ha ancora qualche asso nella manica – o meglio, nel sottobosco. #FungoMisterioso #ScoperteInaspettate #NaturaVirale
Mentre gli esperti si grattano la testa su questa scoperta inaspettata, il fungo di Minturno sta già diventando virale online, con foto che invadono i feed di tutti. Immaginate: un fungo che sembra uscito da un film di fantascienza, e chissà, magari è più utile dei soliti politici che promettono e non mantengono. La comunità scientifica è in fibrillazione, ma per ora, è solo un reminder che la natura non smette di sorprenderci.
Dettagli sulla scoperta
Gli studiosi locali hanno identificato questo fungo in un’area remota di Minturno, descrivendolo come una specie unica nel suo genere. Senza aggiungere speculazioni, è chiaro che potrebbe aprire nuove frontiere per la ricerca botanica, anche se qualcuno potrebbe scherzare sul fatto che è “più affidabile di certe promesse elettorali”.
Impatto potenziale
Oltre all’interesse accademico, questo fungo potrebbe avere applicazioni pratiche, come in campo medico o ambientale. Ma attenzione, non è il momento di andare a raccoglierlo nei boschi – lasciamo che siano gli esperti a gestire la cosa, prima che diventi l’ennesimo meme virale con un twist inaspettato.
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