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Operazione antimafia a Latina, 8 persone arrestate con un latitante vicino alla ‘ndrangheta come capo

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Operazione antimafia a Latina, 8 persone arrestate con un latitante vicino alla ‘ndrangheta come capo

Otto persone sono state arrestate questa mattina con l’accusa di far parte di un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga nella provincia di Latina. L’operazione antimafia è stata condotta dal Reparto Territoriale carabinieri di Aprilia, insieme al Centro Operativo della Dia di Roma, ed è il secondo filone d’inchiesta dopo ‘Assedio’, il maxi blitz che aveva portato all’arresto del sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi.

Dettagli dell’operazione

Le arresti sono avvenute in diverse località, tra cui Latina, Aprilia, Torino, Siracusa, Salerno e Lecce. Gli indagati devono rispondere di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, usura, detenzione di armi e intestazione fittizia di imprese. Al vertice dell’organizzazione ci sarebbe Patrizio Forniti, descritto da Principi come ‘capo dei capi’, vicino a una cosca di ‘ndrangheta del mandamento reggino.

Le indagini e le scoperte

Durante le indagini, sono stati rinvenuti ordigni esplosivi destinati a colpire una società nel settore dei trasporti. È emerso che il gruppo occultava i profitti illeciti utilizzando prestanome per intestare fittiziamente due aziende attive nel settore della ristorazione e dei profilati plastici, che in realtà erano controllate dal clan e sono state sequestrate dagli inquirenti.

La latitanza di Patrizio Forniti

Patrizio Forniti, attualmente latitante, è scomparso dall’estate scorsa e non è stato trovato durante tentativi di arresto. È ritenuto responsabile dei legami con le famiglie della ‘ndrangheta e della gestione del traffico di droga ad Aprilia per oltre vent’anni. Al momento, le forze dell’ordine non hanno informazioni sul suo luogo di nascondiglio.

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La poetessa Gemma Bracco subisce una truffa e una rapina di 3 milioni di euro: “Ti scaraventiamo dalla finestra”

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La poetessa Gemma Bracco subisce una truffa e una rapina di 3 milioni di euro: “Ti scaraventiamo dalla finestra”

La poetessa romana Gemma Bracco è stata vittima di una truffa culminata in rapina, durante la quale due malviventi sono riusciti a sottrarre tre milioni di euro in contanti, oggetti preziosi e lingotti d’oro. Gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato un 35enne originario di Napoli, mentre è in corso la ricerca del complice.

La truffa durata sei ore

La truffa, avvenuta il 4 ottobre 2024, si è protratta per circa sei ore e si è svolta attraverso una messinscena che ha visto il coinvolgimento di un finto avvocato e di un finto maresciallo dei carabinieri. Il primo ha contattato telefonicamente Bracco, dicendole: “Si sieda perché le devo darle una brutta notizia”. “Sua figlia è stata fermata e portata presso una caserma dei Carabinieri di Venezia, perché ha investito una donna”, ha affermato, chiedendo immediatamente 6500 euro per la sua tutela legale.

Consegnati lingotti d’oro e argenteria

Preoccupata per le sorti della figlia, la poetessa ha seguito i consigli dell’avvocato truffatore e ha pagato la somma richiesta, consegnando anche alcuni oggetti d’oro. Ignara di quanto stesse realmente accadendo, Bracco ha continuato a ricevere chiamate e visite, che l’hanno portata a svuotare la cassaforte e consegnare lingotti d’oro e argenteria a chi si spaccia per autorità. Sotto lo stress e la pioggia, ha riempito una borsa e si è recata a consegnare i beni.

La rapina e le minacce

La situazione è degenerata quando uno dei truffatori ha fatto irruzione nella sua casa e l’ha minacciata fisicamente, affermando: “Ti scaraventiamo dalla finestra”. Dopo aver chiesto aiuto alla figlia, Bracco è riuscita a contattare la polizia. Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, gli investigatori sono riusciti a identificare e arrestare uno dei due rapinatori, mentre la ricerca del complice continua.

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Marito e figlia di Luciana Fiocco vengono accompagnati in banca e scomparsa della donna: ricerche con cani e droni

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Marito e figlia di Luciana Fiocco vengono accompagnati in banca e scomparsa della donna: ricerche con cani e droni

Preoccupazione crescente per Luciana Fiocco, 50enne scomparsa da Amaseno, in provincia di Frosinone. Le ricerche, avviate dalle forze dell’ordine, sono in corso con l’ausilio di cani e droni per setacciare il territorio.

Luciana è scomparsa nella mattinata di lunedì 17 febbraio. Secondo le ricostruzioni, si trovava in auto con marito e figlia, che sono scesi in banca mentre lei attendeva fuori. Al loro ritorno, però, non l’hanno trovata e il suo telefono risultava spento.

I famigliari hanno sporto denuncia ai carabinieri, ma al momento le indagini proseguono per allontanamento volontario, senza che siano stati resi noti i motivi. È stato lanciato un appello dal Comune di Villa Santo Stefano tramite Facebook: “Chiunque abbia informazioni o l’abbia vista è pregato di contattare immediatamente le autorità competenti”.

L’identikit di Luciana Fiocco

Luciana Fiocco è di Villa Santo Stefano e, al momento della scomparsa, aveva capelli corti legati. Indossava pantaloni verde chiaro, un giubbotto nero e scarpe blu-grigie. Le zone di maggiore interesse per le ricerche sono Amaseno e Villa Santo Stefano, ma non si esclude che possa essersi spostata altrove, utilizzando mezzi pubblici. Chiunque abbia avvistamenti o informazioni su di lei è invitato a contattare le forze dell’ordine al Numero Unico delle Emergenze 112.

Ogni dettaglio può risultare prezioso per il suo ritrovamento.

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