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Pacchi Amazon nel Tuscolano oggetto di furto: saccheggiati gli androni dei palazzi

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Pacchi Amazon nel Tuscolano oggetto di furto: saccheggiati gli androni dei palazzi

Al Tuscolano, Roma, una banda di ladri ha preso di mira i pacchi Amazon, causando malcontento tra i residenti, che si sono svegliati senza traccia delle loro consegne. Nonostante le notifiche di ‘consegna effettuata’, molti hanno scoperto che i loro ordini non erano stati ricevuti.

Stando a quanto riportato da Il Messaggero, diversi residenti di via Stilicone sono stati colpiti dai furti. I ladri non solo hanno rubato i pacchi lasciati nell’androne, ma in alcuni casi hanno anche sfondato la stanzina del portiere. Un residente ha raccontato: “Erano all’incirca le 6 di mattina. Sono passato davanti alla portineria e ho notato la porta aperta. … Mi è sembrato strano dato che io stesso avrei dovuto ritirare un elettrodomestico comprato qualche giorno fa.”

Un’altra cittadina ha espresso la sua frustrazione: “Avevo approfittato dell’offerta che avevo visto sul web per risparmiare qualche soldo rispetto all’acquisto in negozio. Ma alla fine ho perso tutto. Purtroppo non penso nemmeno che ci rimborseranno.” I portieri hanno sottolineato che per via delle dimensioni dei palazzi e della densità abitativa del quartiere, notare comportamenti sospetti risulta complicato. I condomini hanno sporto denuncia ai carabinieri, che stanno cercando di identificare i ladri.

I pacchi vengono spesso abbandonati nei fine settimana all’interno della portineria, poiché i residenti a volte non riescono a ritirarli prima dell’orario di uscita del portiere. Questo offre l’opportunità ai ladri di agire quando il portiere non è presente. In risposta, molti residenti hanno deciso di ricevere i loro ordini direttamente negli Amazon Locker o in negozi vicini.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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