Attualità
Possibili guai per il termovalorizzatore di Roma: l’area potrebbe diventare ad ‘alto rischio ambientale’

La Regione Lazio sta valutando la richiesta del Comune di Albano Laziale per l’istituzione di un’area ad elevato rischio ambientale, la cui approvazione potrebbe bloccare i lavori del termovalorizzatore progettato a Santa Palomba.
Il presidente Rocca ha informato che la richiesta è attualmente al vaglio dei tecnici regionali e che l’assessora all’Ambiente, Elena Palazzo, sta seguendo da vicino il caso. Rocca ha dichiarato: “per quanto sia io che l’assessore Palazzo possiamo seguirla questo è un tema tecnico ed è in mano agli uffici.” Ha anche fatto presente che la questione necessità di una valutazione accurata, aggiungendo: “Devono lavorare serenamente per valutare se quell’area è idonea o meno perché ne va del ciclo dei rifiuti di Roma e della Regione, della salute.”
Possibili Ripercussioni sull’Impianto
L’istituzione di un’area a rischio ambientale comporta significative conseguenze per il progetto del termovalorizzatore, il quale è previsto entrare in funzione nel 2028. Secondo la legge regionale 12 del 2019, tali aree necessitano di un Piano di Risanamento in presenza di gravi alterazioni ambientali.
Il sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, ha ripetutamente sollecitato la Regione, facendo presente: “All’inizio della scorsa settimana per la terza volta ho chiesto con una lettera al presidente della Regione Lazio di valutare la richiesta inviatagli più di un anno fa.” La richiesta si propone di analizzare anche l’inquinamento delle falde acquifere e dei terreni vicini alla discarica di Roncigliano.
Appello per una Maggiore Sensibilità
Borelli ha inoltre auspicato che il presidente Rocca mostri un interesse simile per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, sollecitando i parlamentari e consiglieri regionali a spingere per l’adozione di provvedimenti a favore degli abitanti dei Castelli romani. “Mi auguro che anche il presidente della Regione dimostrasse la nostra stessa preoccupazione per la tutela di questi territori,” ha affermato.
Attualità
Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente

Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.
Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.
I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.
Attualità
Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
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