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Quarticciolo, i pusher vendono pasticche di medicinale al posto della droga

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Quarticciolo, i pusher vendono pasticche di medicinale al posto della droga

Sei persone sono state arrestate negli ultimi tre giorni al Quarticciolo dai carabinieri della Compagnia Casilina, con il sequestro di centinaia di dosi di sostanza stupefacente. Tra i materiali sequestrati figurano anche medicinali, su cui sono in corso accertamenti.

Scoperta di medicinali venduti come droga

Durante i controlli, i carabinieri hanno trovato pasticche di medicinali vendute dai pusher nel quartiere come se fossero droga. Nel bilancio finale si contano sei pusher arrestati e il sequestro di diverse dosi di crack, hashish e cocaina, oltre a 500 euro in banconote di piccolo taglio. Alcune sostanze erano nascoste nei giardini, un metodo spesso utilizzato dagli spacciatori per eludere le forze dell’ordine.

Accertamenti su una cartuccia

Tra gli oggetti rinvenuti durante le operazioni figura anche una cartuccia inesplosa calibro 12 di un fucile a pallini, su cui sono in corso ulteriori accertamenti. Analizzando i farmaci trovati, è emerso che si tratta di semplici medicinali, probabilmente venduti dai pusher come pasticche di ecstasy per ‘truffare’ i clienti.

Problemi e alternative nel quartiere

Il Quarticciolo si conferma una delle zone di Roma più problematiche per quanto riguarda lo spaccio. Tuttavia, comitati di quartiere e spazi sociali offrono alternative ai residenti, come un doposcuola per i ragazzi, un ambulatorio e una palestra popolare. Pur essendo un quartiere spesso associato all’attività dei pusher, vi sono persone che, nonostante le difficoltà, cercano di costruire opportunità per la comunità, navigando tra l’ostilità degli spacciatori e l’indifferenza delle istituzioni.

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Possibili guai per il termovalorizzatore di Roma: l’area potrebbe diventare ad ‘alto rischio ambientale’

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Possibili guai per il termovalorizzatore di Roma: l’area potrebbe diventare ad ‘alto rischio ambientale’

La Regione Lazio sta valutando la richiesta del Comune di Albano Laziale per l’istituzione di un’area ad elevato rischio ambientale, la cui approvazione potrebbe bloccare i lavori del termovalorizzatore progettato a Santa Palomba.

Il presidente Rocca ha informato che la richiesta è attualmente al vaglio dei tecnici regionali e che l’assessora all’Ambiente, Elena Palazzo, sta seguendo da vicino il caso. Rocca ha dichiarato: “per quanto sia io che l’assessore Palazzo possiamo seguirla questo è un tema tecnico ed è in mano agli uffici.” Ha anche fatto presente che la questione necessità di una valutazione accurata, aggiungendo: “Devono lavorare serenamente per valutare se quell’area è idonea o meno perché ne va del ciclo dei rifiuti di Roma e della Regione, della salute.”

Possibili Ripercussioni sull’Impianto

L’istituzione di un’area a rischio ambientale comporta significative conseguenze per il progetto del termovalorizzatore, il quale è previsto entrare in funzione nel 2028. Secondo la legge regionale 12 del 2019, tali aree necessitano di un Piano di Risanamento in presenza di gravi alterazioni ambientali.

Il sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, ha ripetutamente sollecitato la Regione, facendo presente: “All’inizio della scorsa settimana per la terza volta ho chiesto con una lettera al presidente della Regione Lazio di valutare la richiesta inviatagli più di un anno fa.” La richiesta si propone di analizzare anche l’inquinamento delle falde acquifere e dei terreni vicini alla discarica di Roncigliano.

Appello per una Maggiore Sensibilità

Borelli ha inoltre auspicato che il presidente Rocca mostri un interesse simile per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, sollecitando i parlamentari e consiglieri regionali a spingere per l’adozione di provvedimenti a favore degli abitanti dei Castelli romani. “Mi auguro che anche il presidente della Regione dimostrasse la nostra stessa preoccupazione per la tutela di questi territori,” ha affermato.

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Via dei Fori Imperiali libera dai cantieri della Metro C dopo 12 anni di attesa

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Via dei Fori Imperiali libera dai cantieri della Metro C dopo 12 anni di attesa

Da mercoledì 19 febbraio, via dei Fori Imperiali subisce un cambiamento significativo: la strada sarà liberata dai cantieri della Metro C, dopo dodici anni di lavori. La nuova fermata Colosseo della Metro C è attesa tra settembre e ottobre 2025.

Miglioramenti in corso

Con l’approssimarsi dell’inaugurazione della stazione Colosseo, i lavori si concentreranno su una porzione di marciapiede. Il Campidoglio informa che “verso l’apertura della tratta San Giovanni – Porta Metronia – Colosseo: gli ultimi lavori sono in fase di completamento e la nuova stazione/museo sarà consegnata questa estate, dopo i collaudi e il pre-esercizio”. A partire dal 19 febbraio, sarà aperta al pubblico anche la parte nord della carreggiata di via dei Fori Imperiali, da via del Tempio della Pace a piazza del Colosseo.

Nuovi semafori e conclusione dei lavori

Il Campidoglio ha anche comunicato che “è inoltre imminente la realizzazione dei nuovi semafori per gli attraversamenti pedonali in corrispondenza di piazza del Colosseo”. Questa installazione avverrà in fasi per garantire il flusso del traffico veicolare. Le operazioni sono in fase conclusiva anche nelle aree limitrofe e all’interno della stazione/museo.

Tempistiche di apertura

La nuova stazione Colosseo dovrebbe essere pronta entro luglio 2025, seguito da una fase di collaudo, con apertura al pubblico prevista tra settembre e ottobre. In questo stesso periodo è attesa anche l’apertura della fermata di Porta Metronia. La stazione Colosseo offrirà l’interscambio con la Metro B.

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