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Ragazza deceduta per overdose, trovato metadone in casa: quali sono i rischi dell’assunzione senza controllo

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Ragazza deceduta per overdose, trovato metadone in casa: quali sono i rischi dell’assunzione senza controllo

La procura della Repubblica di Roma ha avviato un’indagine sulla morte di Camilla Sanvoisin, una giovane di 25 anni deceduta apparentemente a causa di un’overdose. In particolare, sono state trovate ricette per il metadone nell’abitazione del fidanzato della vittima, suggerendo l’ipotesi che Camilla possa essere stata vittima di una overdose di metadone, oltre a possibili implicazioni legate all’eroina.

Rischi connessi al metadone

Il metadone è un oppioide sintetico utilizzato per trattare le dipendenze da sostanze stupefacenti; tuttavia, la sua assunzione deve avvenire sotto rigoroso controllo medico. L’uso non controllato può portare a conseguenze gravi, inclusa la morte. Gli effetti collaterali possono includere depressione respiratoria e arresto cardiaco, rischi che aumentano se il farmaco è assunto in dosi elevate o senza supervisione.

Indagini in corso

La morte di Camilla Sanvoisin è stata classificata dalla procura come morte in conseguenza di altro reato. Il fidanzato, inizialmente arrestato, è stato rilasciato ma ora è denunciato a piede libero. Le autorità sono impegnate nella ricerca del pusher che avrebbe venduto la droga e stanno valutando la possibilità che il fidanzato fosse già in cura presso un Sert, dati i documenti trovati nella sua casa.

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Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

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Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

Un uomo di 47 anni è stato condannato a tre anni e tre mesi di carcere dal Tribunale di Roma per maltrattamenti e stalking nei confronti della moglie. L’uomo è stato ritenuto responsabile di una serie di violenze fisiche e psicologiche, minacce di morte e comportamenti ossessivi.

Tra le azioni più gravi, l’imputato minacciava la donna dicendole: “Ti do gratis ai miei amici, che ti fanno prostituire”. La vittima, come riportato dal Corriere della Sera, ha subito una spirale di violenze che includevano aggressioni fisiche, umiliazioni e pedinamenti. Numerosi episodi di violenza sono stati documentati in sede processuale.

Minacce di morte e aggressioni

L’imputato, accusando la moglie di tradimenti, l’ha minacciata con frasi come: “Se mi lasci ti ammazzo”. Le aggressioni comprendevano pugni e schiaffi, oltre a tentativi di controllo sulla sua vita, come il clonare il telefonino della donna. La situazione é degenerata quando lui stesso ha contattato i carabinieri, affermando: “Venite, altrimenti ammazzo mia moglie o la faccio ammazzare da qualcun altro”. L’intervento delle forze dell’ordine, seguito dalla denuncia della vittima, ha avviato le indagini che hanno portato al processo e alla conseguente condanna dell’uomo.

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Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

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Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

Nella notte, è stato affisso uno striscione sul muro del liceo Manara di Roma, contenente la scritta: “Collettivo manariota antifascista? Hai reso la scuola ‘Judenfrei”, accompagnata da una stella di David. I vandali hanno inoltre ostacolato l’apertura dei cancelli della scuola, inserendo della schiuma nelle serrature. I carabinieri sono stati chiamati dalla preside per indagare sull’accaduto e identificare i responsabili.

L’Osa: “Attacco sionista”

L’Opposizione studentesca d’alternativa (Osa) ha descritto l’azione come un “attacco sionista”. In un comunicato, hanno affermato: “Usare stelle di David fatte sui muri per rivendicare questa azione squadrista è un’infamia. Tutta la nostra solidarietà agli studenti del Manara”. L’Osa ha denunciato precedenti minacce e intimidazioni contro gli studenti in solidarietà al popolo palestinese, definendo gli aggressori “veri estremisti e violenti”.

Il ministro Giuli: “Atto inverecondo”

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha commentato la situazione dicendo: “Chiunque utilizzi qualsiasi simbolo per esercitare forme di violenza e sopraffazione compie un atto inverecondo. Nel caso della Stella di Davide, rappresenta una identità profonda e indiscutibilmente lontano da qualsiasi forma di sopraffazione”. Giuli ha sottolineato l’importanza di educare i giovani sulla verità storica e scoraggiare qualsiasi forma di strumentalizzazione.

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