Continuano i rinvii nel processo di secondo grado sulla vicenda di Lavinia, la bimba di 16 mesi investita all’asilo nel 2018. Il padre della piccola, Massimo Montebove, ha condiviso il suo dolore per i continui ritardi.
Lavinia nella sua cameretta, circondata dai macchinari necessari per le sue cure.
Dopo la condanna della maestra d’asilo e della donna che ha investito Lavinia, il processo di secondo grado stenta a iniziare. La Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, Monica Sansoni, ha già espresso la sua preoccupazione per la situazione.
Il dolore della famiglia
“Per noi è un dolore che si rinnova ogni giorno”, ha affermato Massimo Montebove riguardo ai rinvii del processo. La bimba, investita nell’agosto del 2018, è attualmente in stato vegetativo. La prima sentenza ha richiesto cinque anni e ha subito diverse interruzioni a causa della pandemia e di ulteriori motivi legali.
Ritardi e difficoltà processuali
Il secondo grado avrebbe dovuto iniziare a dicembre, ma a metà febbraio non è ancora partito. La legale della famiglia, Cristina Spagnolo, ha evidenziato che “non è stata ancora eseguita correttamente la notifica dell’udienza alla maestra” e che questo ritardo ostacola l’avvio del processo. La Garante Sansoni ha commentato: “Si tratta di errori nel reperire la maestra”, definendo la situazione “inaccettabile”.
La famiglia continua a gestire la salute di Lavinia, che ha recentemente subito un peggioramento, trascorrendo tre settimane in rianimazione per una crisi respiratoria.