Attualità
Rocca sotto accusa per un favore al termovalorizzatore di Roma in un’area a rischio ambientale
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Il Comune di Albano ha formalmente richiesto alla Regione Lazio informazioni riguardanti le aree sottoposte a valutazione da parte dell’Arpa per l’istituzione di un’area ad alto rischio ambientale. I dubbi riguardano in particolare i terreni destinati alla costruzione del termovalorizzatore di Santa Palomba, che potrebbero non essere stati analizzati. “Ogni eventuale esclusione, tesa a favorire il termovalorizzatore di Roberto Gualtieri, sarebbe una precisa responsabilità politica della giunta regionale”, ha dichiarato il sindaco Massimiliano Borelli.
Focus sulla discarica di Roncigliano
La Regione ha comunicato di essere attualmente impegnata a esaminare la richiesta di creare un’area ad alto rischio ambientale nei pressi della discarica di Roncigliano, presentata oltre un anno fa. Qualora questa richiesta venisse accolta, la costruzione del nuovo termovalorizzatore potrebbe subire ritardi o addirittura essere bloccata. Tuttavia, i timori espressi dai comitati e dall’amministrazione comunale si concentrano sul fatto che l’Arpa possa essere attiva solamente nell’area della discarica, escludendo i terreni del termovalorizzatore.
Riferimenti normativi e preoccupazioni sanitarie
Secondo la legge regionale 13 del 2019, l’istituzione delle aree a rischio non deve tener conto dei confini comunali e attribuisce la decisione finale alla Giunta regionale. Marco Alfieri, presidente della Commissione Ambiente del Comune di Albano Laziale, ha affermato: “Non analizzare i pozzi di Borgo Sorano e Villaggio Ardeatino significherebbe truccare il procedimento”. Il Comune ha inviato una lettera alla Regione per sapere i criteri di selezione utilizzati per i pozzi da analizzare nei Comuni di Roma, Ardea e Pomezia.
Nel documento si sottolinea il “perdurante inquinamento” nella falda idrica sottostante la discarica, citando uno studio dell’ERAS Lazio che ha evidenziato una maggiore incidenza di malattie respiratorie e altri problemi di salute nella popolazione vicina alla discarica di Roncigliano. “Ritenuto necessario salvaguardare la salute degli abitanti, evitando che nuove emissioni inquinanti possano incidere negativamente su aree già compromesse e inquinate”, il Comune chiede alla Regione di chiarire l’area oggetto dell’indagine e i relativi criteri di selezione dei pozzi.
Attualità
Aggressione con calci e pugni a una coppia gay davanti alla metro: “Ci hanno minacciato con un coltello”
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Una coppia di giovani, Valentino e Alex, è stata aggredita a Roma il giorno della loro unione civile. L’episodio è avvenuto alla stazione della metropolitana di Piramide, dove i due, ancora in abiti da sposi, sono stati avvicinati da due aggressori che hanno insinuato fossero gay.
Secondo il racconto della coppia, “All’esterno della stazione della metropolitana di Piramide, due giovani si sono avvicinati e hanno iniziato a farci domande riguardo al nostro rapporto ed ai nostri abiti da sposi”. Gli aggressori hanno proseguito offendendoli con insulti omofobi e aggredendo Alex con pugni che lo hanno fatto cadere a terra. La situazione è degenerata quando uno dei due ha estratto un coltello, costringendo Valentino e Alex a scappare.
Richiesta di aiuto
Dopo l’aggressione, la coppia ha contattato la Gay Help Line 800 713 713 per ricevere assistenza. Hanno sporto denuncia presso la Squadra Mobile di Roma e hanno deciso di rendere pubblico quanto accaduto per “dare un segnale sull’importanza di denunciare” e per cercare testimoni.
Supporto e indagini
La coppia ha ricevuto cure al pronto soccorso e ha riferito di avere timore ad uscire, ma stanno cercando di affrontare la paura. “Vogliamo dare forza a chi come noi è stato vittima di aggressione”, hanno dichiarato. La Squadra Mobile di Roma sta indagando per rintracciare gli aggressori.
Nella giornata di ieri, Valentino e Alex hanno partecipato a un incontro istituzionale con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e varie associazioni LGBTQ+. Alessandra Rossi, coordinatrice della Gay Help Line, ha evidenziato la gravità della situazione, indicando che ogni anno l’organizzazione riceve circa 20mila contatti riguardanti crimini d’odio. Lorenza Bonaccorsi, Presidente del Municipio I di Roma, ha garantito supporto psicologico tramite lo sportello PUA LGBT+ e ha annunciato l’apertura del CoHousing Refuge LGBT+ per aiutare le persone della comunità vittime di maltrattamenti.
Attualità
La mandibola gli viene tolta ma non ha nessun tumore, secondo l’avvocato: “Ora ha mezzo volto paralizzato”
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Fabrizio ha presentato una denuncia dopo aver scoperto di non avere mai avuto un tumore. Il caso è emerso dopo l’estrazione di un dente del giudizio, durante la quale è stata effettuata una biopsia su una ciste, che ha portato a una diagnosi di osteosarcoma, un tumore aggressivo.
L’operazione alla mandibola
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Fabrizio ha subito un intervento di demolizione della mascella e ha iniziato un ciclo di chemioterapia. Tuttavia, l’osso rimosso è stato successivamente analizzato e non è stata trovata traccia di tumore. Sorpreso da questo risultato, Fabrizio ha deciso di far controllare il DNA del materiale biologico da un laboratorio dell’Università Cattolica di Roma, scoprendo che i vetrini analizzati non corrispondevano al suo patrimonio genetico. Così, è emerso che non aveva mai avuto un tumore e che l’intervento subito non era necessario, lasciandolo con una paresi facciale.
La denuncia
A novembre, assistito dagli avvocati Andrea Bertolini e Giacomo Gaudenzi, ha formalizzato una denuncia contro l’ospedale Umberto I per lesioni aggravate, con il fascicolo attualmente sotto esame da parte della Procura di Roma.
L’avvocato Gaudenzi ha dichiarato che "il nostro assistito non vuole accusare o puntare il dito contro nessuno attraverso questa querela, ma semplicemente chiede di conoscere la verità e che cosa non ha funzionato". Fabrizio si preoccupa anche per il paziente che potrebbe non aver ricevuto la diagnosi in tempo a causa dello scambio di vetrini.
Mentre le indagini, sotto la direzione della pm Eleonora Fini, continuano con la ricerca dell’altro paziente coinvolto, Fabrizio sta cercando di riprendere in mano la sua vita. Tuttavia, porta con sé il peso "dei danni psicologici che indubbiamente gli ha lasciato questa vicenda"; attualmente ha "metà volto paralizzato a causa dell’intervento", facendo fisioterapia anche se non è chiaro quanto potrà recuperare, oltre a riscontrare difficoltà nella masticazione e nel parlare.
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