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Trevignano, la statua presenta Dna femminile, afferma l’avvocato di Gisella: “Nessuno conosce quello della Madonna”

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Trevignano, la statua presenta Dna femminile, afferma l’avvocato di Gisella: “Nessuno conosce quello della Madonna”

L’avvocato di Gisella Cardia, Solange Marchignoli, ha recentemente chiarito la situazione riguardante gli esami sul sangue della statua della Madonna di Trevignano. In risposta alle indiscrezioni circolate, ha affermato: “Gisella ha toccato e baciato la statua. Nessuno conosce il dna della Madonna.” Marchignoli ha sottolineato che non esiste ancora una perizia depositata sui campioni analizzati, considerandola una mera voce infondata.

“Si tratta solo di un chiacchiericcio”, ha dichiarato l’avvocato, aggiungendo che se il sangue fosse femminile, ciò non fornirebbe informazioni definitive. Marchignoli ha evidenziato l’importanza di una consultazione dettagliata dell’elaborato peritale: “Se fosse una traccia singola significherebbe che il dna trovato sulla statua corrisponde ad una persona sola.” In merito ai risultati attesi, l’avvocato prevede una traccia mista, comprendente il DNA di Gisella e di altre persone.

Dettagli sull’analisi del sangue

Il genetista forense Emiliano Giardina, consulente del giudice delle indagini preliminari, sarà ascoltato il 4 marzo al Tribunale di Civitavecchia, dove presenterà i risultati della perizia sul sangue della statuetta. Secondo anticipazioni de Il Corriere della Sera, il sangue sarebbe di origine umana e apparterrebbe a una donna.

Metodi di analisi

Le analisi sono state effettuate lo scorso dicembre 2024 presso la Fondazione Santa Lucia di Roma. Giardina ha spiegato che sono stati utilizzati metodi sofisticati impiegati normalmente nelle indagini criminali. Questi metodi consentono di identificare la natura della sostanza e, nel caso di fluidi biologici, di determinare se siano umani e a chi appartengano. “Sul sangue si possono effettuare approfondimenti successivi”, ha aggiunto, chiarendo che è possibile comprendere se il materiale provenga da una o più persone.

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Incidente su via Tiburtina: un 33enne muore dopo aver colpito un semaforo, una giovane risulta gravemente ferita.

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Incidente su via Tiburtina: un 33enne muore dopo aver colpito un semaforo, una giovane risulta gravemente ferita.

Un grave incidente si è verificato all’alba di oggi, domenica 23 febbraio, su via Tiburtina, nel quartiere Rebibbia. Verso le 4.00, un’auto diretta verso il Grande Raccordo Anulare ha perso il controllo, schiantandosi contro un semaforo. L’incidente sembra essersi verificato a causa dell’alta velocità.

Un uomo di 33 anni, di nazionalità rumena e conducente della Mazda 6 coinvolta, è deceduto sul colpo. Il personale del 118, giunto sul posto, ha confermato il decesso. Altri due passeggeri, un uomo e una giovane di 28 anni, sono stati trasportati in codice rosso agli ospedali Sandro Pertini e Policlinico Umberto I a causa delle gravi ferite riportate.

Sul luogo dell’incidente, gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale hanno chiuso via Tiburtina all’altezza di via Furio Cicogna per facilitare le operazioni di soccorso.

Reazioni alle stragi stradali

Marco Milani, Segretario Romano del Sulpl (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), ha commentato l’incidente: “Ennesima vittima sulle strade romane che va ad aggiungersi a quelle che vengono ormai definite stragi del sabato sera. La polizia locale, già carente di importanti risorse deve tornare al suo ruolo intensificando i servizi autovelox ed i rilievi etilometrici.” Ha poi aggiunto: “Solo una vera e propria guerra all’alta velocità e al consumo di sostanze alteranti, maggiori cause della gran parte di morti su strada, può riportare la sicurezza delle strade romane, agli standard delle altre Capitali europee.”

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L’ultimo messaggio del prof Giovanni Scambia ai giovani medici è di non smettere di meravigliarsi.

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L’ultimo messaggio del prof Giovanni Scambia ai giovani medici è di non smettere di meravigliarsi.

Si sono svolte oggi le esequie di Giovanni Scambia, direttore scientifico della Fondazione Policlinico Gemelli e primario di ginecologia. L’ultimo messaggio del medico, registrato poco prima della sua scomparsa avvenuta il 20 febbraio a causa di un tumore al pancreas, è dedicato ai giovani medici e agli studenti di medicina.

Il video, condiviso da Scambia, esprime il suo desiderio di ispirare le nuove generazioni. “Il nostro viaggio nel passato e nel presente della ginecologia ostetricia del Policlinico Gemelli si conclude qui – spiega Scambia nel video – Faccio un ultimo messaggio, che voglio lasciare ai giovani che dovranno costruire il futuro della nostra scuola e della nostra clinica. Ed è quello di meravigliarsi dei progressi e delle conquiste così come mi meraviglio ancora io oggi di dove siamo arrivati”.

In un personale e toccante augurio, Scambia afferma: “Quando iniziai non avrei mai pensato di poter dire a una donna con un tumore che dopo la guarigione avrebbe potuto avere un bambino. Eppure oggi è così. Per chi scriverà la nostra storia, il mio augurio è di attraversare ancora tante scoperte e tante vittorie, magari con una squadra meravigliosa come la nostra. Grazie a tutti”.

Giovanni Scambia ha dedicato la sua vita alla medicina e alla formazione, lasciando un’importante eredità come ordinario di Ginecologia e Ostetricia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e come Direttore Scientifico del Policlinico Universitario Agostino Gemelli, contribuendo significativamente alla ricerca medica e alla crescita della struttura.

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