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Un dirigente dell’ufficio del Garante dei detenuti del Lazio denunciato da un’impiegata, indagini in corso

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Un dirigente dell’ufficio del Garante dei detenuti del Lazio denunciato da un’impiegata, indagini in corso

Indagato Massimo Massale, dirigente dell’ufficio del Garante dei detenuti e dell’Infanzia della Regione Lazio, per presunti atti di molestia nei confronti di un’impiegata. La denuncia è stata presentata ai carabinieri di Ponte Galeria, in seguito a comportamenti inappropriati che avrebbero avuto luogo in ufficio.

Dettagli delle accuse

Secondo quanto riportato dal quotidiano la Repubblica, le indagini sono state avviate dopo che una dipendente ha raccontato di essere stata soggetta a ripetuti approcci sessuali non richiesti, inclusi baci e palpeggiamenti, da parte di Massale. Le segnalazioni riguardano episodi avvenuti in ambito lavorativo, e hanno portato alla formalizzazione della denuncia il 10 gennaio, dopo le festività natalizie.

Precedenti segnalazioni

Questo non è il primo caso in cui Massimo Messale è stato coinvolto in segnalazioni di molestie; un’altra impiegata aveva già fatto menzione di comportamenti simili in passato, ma senza presentare una denuncia formale. All’epoca, il dirigente si era dichiarato "sconcertato" dalle accuse.

Sviluppi delle indagini

La Procura di Roma ha aperto ufficialmente un’inchiesta dopo aver ricevuto la denuncia. Messale lavora da quindici anni nell’ufficio di via della Pisana e riveste un ruolo dirigenziale anche nella commissione Giubileo. In passato ha diretto l’ufficio responsabile del trattamento dei dati personali e ha avuto un attivo ruolo politico come assessore a Tivoli. Le indagini sono attualmente in corso.

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La poetessa Gemma Bracco subisce una truffa e una rapina di 3 milioni di euro: “Ti scaraventiamo dalla finestra”

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La poetessa Gemma Bracco subisce una truffa e una rapina di 3 milioni di euro: “Ti scaraventiamo dalla finestra”

La poetessa romana Gemma Bracco è stata vittima di una truffa culminata in rapina, durante la quale due malviventi sono riusciti a sottrarre tre milioni di euro in contanti, oggetti preziosi e lingotti d’oro. Gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato un 35enne originario di Napoli, mentre è in corso la ricerca del complice.

La truffa durata sei ore

La truffa, avvenuta il 4 ottobre 2024, si è protratta per circa sei ore e si è svolta attraverso una messinscena che ha visto il coinvolgimento di un finto avvocato e di un finto maresciallo dei carabinieri. Il primo ha contattato telefonicamente Bracco, dicendole: “Si sieda perché le devo darle una brutta notizia”. “Sua figlia è stata fermata e portata presso una caserma dei Carabinieri di Venezia, perché ha investito una donna”, ha affermato, chiedendo immediatamente 6500 euro per la sua tutela legale.

Consegnati lingotti d’oro e argenteria

Preoccupata per le sorti della figlia, la poetessa ha seguito i consigli dell’avvocato truffatore e ha pagato la somma richiesta, consegnando anche alcuni oggetti d’oro. Ignara di quanto stesse realmente accadendo, Bracco ha continuato a ricevere chiamate e visite, che l’hanno portata a svuotare la cassaforte e consegnare lingotti d’oro e argenteria a chi si spaccia per autorità. Sotto lo stress e la pioggia, ha riempito una borsa e si è recata a consegnare i beni.

La rapina e le minacce

La situazione è degenerata quando uno dei truffatori ha fatto irruzione nella sua casa e l’ha minacciata fisicamente, affermando: “Ti scaraventiamo dalla finestra”. Dopo aver chiesto aiuto alla figlia, Bracco è riuscita a contattare la polizia. Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, gli investigatori sono riusciti a identificare e arrestare uno dei due rapinatori, mentre la ricerca del complice continua.

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Marito e figlia di Luciana Fiocco vengono accompagnati in banca e scomparsa della donna: ricerche con cani e droni

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Marito e figlia di Luciana Fiocco vengono accompagnati in banca e scomparsa della donna: ricerche con cani e droni

Preoccupazione crescente per Luciana Fiocco, 50enne scomparsa da Amaseno, in provincia di Frosinone. Le ricerche, avviate dalle forze dell’ordine, sono in corso con l’ausilio di cani e droni per setacciare il territorio.

Luciana è scomparsa nella mattinata di lunedì 17 febbraio. Secondo le ricostruzioni, si trovava in auto con marito e figlia, che sono scesi in banca mentre lei attendeva fuori. Al loro ritorno, però, non l’hanno trovata e il suo telefono risultava spento.

I famigliari hanno sporto denuncia ai carabinieri, ma al momento le indagini proseguono per allontanamento volontario, senza che siano stati resi noti i motivi. È stato lanciato un appello dal Comune di Villa Santo Stefano tramite Facebook: “Chiunque abbia informazioni o l’abbia vista è pregato di contattare immediatamente le autorità competenti”.

L’identikit di Luciana Fiocco

Luciana Fiocco è di Villa Santo Stefano e, al momento della scomparsa, aveva capelli corti legati. Indossava pantaloni verde chiaro, un giubbotto nero e scarpe blu-grigie. Le zone di maggiore interesse per le ricerche sono Amaseno e Villa Santo Stefano, ma non si esclude che possa essersi spostata altrove, utilizzando mezzi pubblici. Chiunque abbia avvistamenti o informazioni su di lei è invitato a contattare le forze dell’ordine al Numero Unico delle Emergenze 112.

Ogni dettaglio può risultare prezioso per il suo ritrovamento.

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