Attualità
Un giocatore di padel muore mentre si sente male, il centro sportivo è stato sequestrato per mancanza di defibrillatore

L’uomo è svenuto durante una partita davanti a suo figlio e non si è più ripreso. Secondo gli inquirenti il centro sportivo non sarebbe stato dotato di defibrillatore: sequestrato dai Nas.
Muore sul campo di padel: cosa è successo
Sergio Ruggieri, un cinquantasettenne del pontino, è deceduto domenica scorsa 10 febbraio 2025 mentre giocava a padel ad Itri, in provincia di Latina. Durante il gioco, l’uomo ha accusato un malore e, svenuto davanti al figlio, non si è più ripreso. A seguito dell’incidente, la procura di Cassino ha avviato indagini per fare chiarezza sulla situazione. I carabinieri dei Nas hanno successivamente posto sotto sequestro il centro sportivo, ritenuto privo di defibrillatore.
La denuncia del gestore della struttura
Il gestore del centro sportivo è stato denunciato per irregolarità nei dispositivi di soccorso, con una sospensione dell’attività di padel disposta in esclusiva, mentre altre discipline continuano a essere praticate. Il sequestro della struttura è stata necessitato dalla mancanza di dotazioni di primo soccorso per il padel. L’assenza di un defibrillatore potrebbe aver contribuito alla tragica morte dell’uomo, e la Procura di Cassino attende di valutare eventuali responsabilità.
Provvedimenti successivi
Nel frattempo, come riportato da la Repubblica, il gestore ha già acquistato un defibrillatore e si è iscritto a un corso per impararne l’uso. Il prossimo lunedì è previsto l’arrivo in comune per completare l’iter di regolarizzazione della struttura, che risultava non conforme alle normative vigenti.
Attualità
Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

Un uomo di 47 anni è stato condannato a tre anni e tre mesi di carcere dal Tribunale di Roma per maltrattamenti e stalking nei confronti della moglie. L’uomo è stato ritenuto responsabile di una serie di violenze fisiche e psicologiche, minacce di morte e comportamenti ossessivi.
Tra le azioni più gravi, l’imputato minacciava la donna dicendole: “Ti do gratis ai miei amici, che ti fanno prostituire”. La vittima, come riportato dal Corriere della Sera, ha subito una spirale di violenze che includevano aggressioni fisiche, umiliazioni e pedinamenti. Numerosi episodi di violenza sono stati documentati in sede processuale.
Minacce di morte e aggressioni
L’imputato, accusando la moglie di tradimenti, l’ha minacciata con frasi come: “Se mi lasci ti ammazzo”. Le aggressioni comprendevano pugni e schiaffi, oltre a tentativi di controllo sulla sua vita, come il clonare il telefonino della donna. La situazione é degenerata quando lui stesso ha contattato i carabinieri, affermando: “Venite, altrimenti ammazzo mia moglie o la faccio ammazzare da qualcun altro”. L’intervento delle forze dell’ordine, seguito dalla denuncia della vittima, ha avviato le indagini che hanno portato al processo e alla conseguente condanna dell’uomo.
Attualità
Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

Nella notte, è stato affisso uno striscione sul muro del liceo Manara di Roma, contenente la scritta: “Collettivo manariota antifascista? Hai reso la scuola ‘Judenfrei”, accompagnata da una stella di David. I vandali hanno inoltre ostacolato l’apertura dei cancelli della scuola, inserendo della schiuma nelle serrature. I carabinieri sono stati chiamati dalla preside per indagare sull’accaduto e identificare i responsabili.
L’Osa: “Attacco sionista”
L’Opposizione studentesca d’alternativa (Osa) ha descritto l’azione come un “attacco sionista”. In un comunicato, hanno affermato: “Usare stelle di David fatte sui muri per rivendicare questa azione squadrista è un’infamia. Tutta la nostra solidarietà agli studenti del Manara”. L’Osa ha denunciato precedenti minacce e intimidazioni contro gli studenti in solidarietà al popolo palestinese, definendo gli aggressori “veri estremisti e violenti”.
Il ministro Giuli: “Atto inverecondo”
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha commentato la situazione dicendo: “Chiunque utilizzi qualsiasi simbolo per esercitare forme di violenza e sopraffazione compie un atto inverecondo. Nel caso della Stella di Davide, rappresenta una identità profonda e indiscutibilmente lontano da qualsiasi forma di sopraffazione”. Giuli ha sottolineato l’importanza di educare i giovani sulla verità storica e scoraggiare qualsiasi forma di strumentalizzazione.
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