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Un giocatore di padel muore mentre si sente male, il centro sportivo è stato sequestrato per mancanza di defibrillatore

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Un giocatore di padel muore mentre si sente male, il centro sportivo è stato sequestrato per mancanza di defibrillatore

L’uomo è svenuto durante una partita davanti a suo figlio e non si è più ripreso. Secondo gli inquirenti il centro sportivo non sarebbe stato dotato di defibrillatore: sequestrato dai Nas.

Muore sul campo di padel: cosa è successo

Sergio Ruggieri, un cinquantasettenne del pontino, è deceduto domenica scorsa 10 febbraio 2025 mentre giocava a padel ad Itri, in provincia di Latina. Durante il gioco, l’uomo ha accusato un malore e, svenuto davanti al figlio, non si è più ripreso. A seguito dell’incidente, la procura di Cassino ha avviato indagini per fare chiarezza sulla situazione. I carabinieri dei Nas hanno successivamente posto sotto sequestro il centro sportivo, ritenuto privo di defibrillatore.

La denuncia del gestore della struttura

Il gestore del centro sportivo è stato denunciato per irregolarità nei dispositivi di soccorso, con una sospensione dell’attività di padel disposta in esclusiva, mentre altre discipline continuano a essere praticate. Il sequestro della struttura è stata necessitato dalla mancanza di dotazioni di primo soccorso per il padel. L’assenza di un defibrillatore potrebbe aver contribuito alla tragica morte dell’uomo, e la Procura di Cassino attende di valutare eventuali responsabilità.

Provvedimenti successivi

Nel frattempo, come riportato da la Repubblica, il gestore ha già acquistato un defibrillatore e si è iscritto a un corso per impararne l’uso. Il prossimo lunedì è previsto l’arrivo in comune per completare l’iter di regolarizzazione della struttura, che risultava non conforme alle normative vigenti.

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Rapporto Gimbe, quasi 2mila euro vengono spesi da ogni famiglia nel Lazio per spesa sanitaria privata

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Rapporto Gimbe, quasi 2mila euro vengono spesi da ogni famiglia nel Lazio per spesa sanitaria privata

Secondo il rapporto della Fondazione Gimbe sulla spesa sanitaria privata, il Lazio si conferma la regione con la spesa più alta, pari a 1.852,2 euro a famiglia all’anno, rispetto ai 998 euro della Sardegna, ultima in classifica. La spesa media nazionale per la salute è di 1.414 euro a famiglia. Inoltre, il 10,5 per cento dei cittadini del Lazio ha rinunciato alle cure nel 2023, contro una media nazionale del 7,6 per cento.

Spesa pro-capite

Il Lazio occupa il terzo posto nella spesa pro-capite con 852 euro, superiore alla media nazionale di 730 euro. Le regioni con la spesa pro-capite più alta sono l’Emilia Romagna (861 euro) e la Lombardia (1.032 euro), mentre le più virtuose sono Campania (431 euro), Calabria (416 euro) e Basilicata (377 euro).

Commenti degli esperti

Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma, ha dichiarato che la spesa media pro-capite nel Lazio “è stata più alta rispetto alle altre Regioni perché chiaramente i tempi per fare una prestazione sono più lunghi, quindi i cittadini sono costretti a pagarsi la prestazione e il costo è più alto”. Inoltre, ha evidenziato che “il Sistema sanitario nazionale dovrebbe garantire dei tempi idonei a tutti i cittadini”, sottolineando che troppi cittadini si pagano le prestazioni per la difficoltà di accesso alle cure.

Secondo l’ex assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, “i dati in netto peggioramento rispetto agli anni precedenti” evidenziano un aumento delle disuguaglianze. D’Amato ha affermato che le persone in difficoltà economiche rinunciano alle cure, mentre quelle con risorse finanziarie fuggono dal sistema pubblico, incrementando la spesa privata. Ha avvertito che senza una riforma del sistema sanitario, il rischio è di compromettere l’uguaglianza e l’accessibilità alle cure garantite dalla Costituzione.

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Falso allarme bomba al Colosseo: uno zaino abbandonato viene aperto dagli artificieri

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Falso allarme bomba al Colosseo: uno zaino abbandonato viene aperto dagli artificieri

Uno zaino abbandonato vicino al Colosseo a Roma ha innescato un allarme bomba oggi, 18 febbraio, che si è poi rivelato falso. Gli artificieri della polizia di Stato hanno bonificato l’area dopo la segnalazione.

Allerta al Colosseo

La presenza dello zaino incustodito in via degli Annibaldi ha destato preoccupazione tra passanti e negozianti. Temendo che potesse contenere un ordigno, è stata effettuata una chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112, segnalando il bagaglio sospetto.

Intervento delle autorità

In seguito alla segnalazione, sono state attivate le procedure di sicurezza. Gli artificieri sono intervenuti sul posto, transennando l’area e allontanando i passanti, mentre avviavano le operazioni di bonifica. La strada è stata temporaneamente chiusa per consentire il lavoro delle forze dell’ordine.

Risultato delle operazioni

Le verifiche hanno rivelato che all’interno dello zaino non vi era alcun ordigno, ma solo oggetti personali, suggerendo che potrebbe essere stato dimenticato da un turista distratto. Una volta concluse le operazioni, l’allerta è rientrata e la strada è stata riaperta al traffico.

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