Vincenzo Coppola, 45 anni, è accusato di aver segregato la compagna in una cantina del suo appartamento a Grottaperfetta, sottoponendola a violenze. Il magazziniere originario di Napoli è attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti nei confronti di una donna di 39 anni, costretta a vivere in condizioni disumane senza acqua, luce e servizi igienici. Le indagini della Polizia di Stato sono in corso per chiarire tutti gli aspetti della vicenda che ha scioccato l’opinione pubblica.
La donna, ora in una struttura protetta e supportata da un centro antiviolenza, ha rivelato di essere stata rinchiusa nella cantina per circa venticinque giorni, con sospetti che tale situazione durasse da diversi mesi. A salvarla è stata Alessandra, una residente del quartiere, che ha assistito a un’aggressione mentre si trovava al bar. “Mi si è avvicinata mentre mi trovavo al bar sotto casa. Sembrava che volesse fare conversazione. Poi è arrivato lui e l’ha aggredita,” ha raccontato. Alessandra ha descritto l’intervento tempestivo per difendere la donna, nonostante Coppola l’abbia minacciata.
Il profilo dell’aggressore
Vincenzo Coppola si presentava come una persona sensibile e amante degli animali, intercedendo pubblicamente per chiedere lo ‘stop ai maltrattamenti’ verso di essi. Tuttavia, il suo comportamento contraddittorio ha colto di sorpresa chi lo conosceva. Dopo essere stato rintracciato dalla polizia, e inizialmente minimizzando le accuse, Coppola è stato arrestato quando la vittima ha effettuato il signal for help, consentendo alle autorità di ottenere una testimonianza completa sulla brutalità subita.