Cronaca
17enne accoltellato al volto e all’addome

Paura e sangue al Colosseo. Intorno alle 20 di lunedì sera, in piazza del Colosseo, nei pressi della metropolitana, i poliziotti del distretto Trevi sono intervenuti dopo la segnalazione di una rissa tra una trentina di ragazzi, tunisini ed egiziani.
Rissa al Colosseo, cosa è successo
All’arrivo sul posto della pattuglia, c’era solo un tunisino di 17 anni, ferito a volto e addome presumibilmente da arma da taglio. Trasportato in codice rosso al policlinico Umberto I, non corre di pericolo di vita.
Al vaglio degli agenti impegnati nelle ricerche degli altri ragazzi coinvolti, le telecamere di videosorveglianza.
Cronaca
Ostaggio un imprenditore e sua moglie in un colpo da 100mila euro da parte di sei armati

Domenica sera si è verificata una rapina in villa a Guidonia, dove una coppia di imprenditori edili è stata vittima di un gruppo di sei rapinatori armati, che hanno agito con volto coperto e vestiti di scuro. I malviventi hanno costretto i proprietari a mettere in zaini tutti i loro soldi e gioielli, minacciandoli di non contattare i soccorsi per almeno trenta minuti dopo la loro fuga.
OSTAGGI PER 20 MINUTI
La rapina è durata almeno venti minuti e, oltre ai coniugi, sono stati presi in ostaggio anche la governante, il marito e i figli minori che vivono in una dependance dell’ampia villa. I rapinatori, con molta probabilità ben organizzati, hanno utilizzato un ingresso secondario, approfittando del fatto che la signora era rientrata a casa solo quindici minuti prima. Sotto la minaccia di un’arma, uno dei rapinatori ha costretto l’imprenditore ad aprire la cassaforte, rubando circa 15mila euro in contanti e gioielli, il cui valore complessivo potrebbe superare i 100mila euro. Nonostante abbiano tentato di portare via il vhs dell’impianto di videosorveglianza, i carabinieri sono riusciti a recuperare la registrazione del colpo.
I SOSPETTI
Le indagini si concentrano su alcune ditte individuali che avevano effettuato lavori recenti nella proprietà, dato che i proprietari vi si erano trasferiti da meno di tre settimane. I coniugi e i domestici hanno dichiarato di aver vissuto momenti di grande paura. Oltre al denaro e ai gioielli, i rapinatori sono riusciti a portare via anche alcune armi legalmente detenute dall’imprenditore, tra cui una “Ruger” calibro 357 magnum e una pistola “SIG-Sauer”.
Cronaca
Collaboratore sotto indagine come possibile mandante

Il 4 ottobre scorso, Vittorio Rapisarda, provveditore interregionale delle Opere Pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna, è stato aggredito brutalmente nell’androne del suo palazzo a pochi passi da Piazza di Spagna. Le indagini hanno portato all’arresto di Giancarlo Santagati, 55 anni, pregiudicato accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e rapina. Santagati, secondo l’accusa, avrebbe agito su commissione, aggredendo Rapisarda a bastonate.
LE INDAGINI
I carabinieri della stazione San Lorenzo in Lucina e del Nucleo operativo della Compagnia Roma Centro hanno effettuato l’arresto a Vetralla, provincia di Viterbo, dove risiede anche il sospettato di essere il mandante. Quest’ultimo, attualmente indagato, lavora nello stesso ente di Rapisarda e potrebbe aver commissionato l’aggressione a causa di contrasti professionali. Nonostante i carabinieri non siano riusciti a trovare prove dirette colleganti Santagati a Rapisarda, l’analisi delle celle telefoniche ha rivelato contatti tra la compagna di Santagati e un telefono riconducibile al sospettato.
LA DINAMICA
Il giorno dell’aggressione, Santagati, fingendosi un tecnico, ha fatto irruzione nel condominio, colpendo Rapisarda con almeno 20 bastonate in testa e spalle. L’aggressione inizialmente era stata considerata legata a un contenzioso condominiale, ma le indagini hanno rapidamente spostato il focus su motivi lavorativi. Santagati, attualmente in carcere e in attesa dell’interrogatorio di garanzia, potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere.
Camilla Mozzetti
camilla.mozzetti@ilmessaggero.it
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