Un ex carabiniere di 70 anni, Enzo Cestra, è attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di incendio boschivo e truffa aggravata. Il suo meccanismo di frode prevedeva che, per un compenso di 20 euro a rogo, un complice appiccasse incendi mentre Cestra, insieme ai suoi uomini dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Sabaudia, interveniva per spegnerli. In tre anni, è riuscito a ottenere dalla Regione Lazio ben 33mila euro per le attività di spegnimento.
### Dettagli dell’operazione
Tra i vari incendi contestati a Cestra ci sono due eventi significativi avvenuti lo scorso 28 agosto. Il primo incendio si è sviluppato in via Conte Rosso, vicino al lago di Paola, a partire da un cumulo di rifiuti e ha interessato circa 4.000 metri quadrati di eucalipti. Il secondo incendio, lo stesso giorno, ha colpito 3.000 metri quadrati di vegetazione tra pioppi e querce. Il piromane che ha appiccato le fiamme è stato identificato come un membro dell’associazione di Cestra.
### Le intercettazioni
Le indagini hanno rivelato che Cestra ha tentato di minimizzare la sua responsabilità attraverso varie manovre. In particolare, ha presentato un foglio con le dimissioni del complice, sostenendo che la persona non faceva più parte della sua associazione, e ha chiesto al complice di confermare questa versione. Durante le intercettazioni, ha anche detto: “C’ho 71 anni, se m’arrestano, me danno gli arresti domiciliari”. La situazione evidenzia un tentativo sistematico di eludere le conseguenze delle sue azioni fraudolente.