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50enne arrestato per spaccio a bordo di un’auto di lusso con cocaina, sequestrata anche la macchina

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50enne arrestato per spaccio a bordo di un’auto di lusso con cocaina, sequestrata anche la macchina

Un uomo di cinquant’anni è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Tivoli con l’accusa di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”. Durante un controllo, i militari lo hanno sorpreso in macchina con diverse dosi di cocaina. Una perquisizione domiciliare ha rivelato la presenza di 600 grammi di cocaina, divisa in 339 dosi, e 6mila euro in contanti.

L’arresto

L’episodio è avvenuto la scorsa mattina a Villanova, frazione del comune di Guidonia Montecelio. I carabinieri della Sezione Operativa hanno fermato l’uomo, che ha tentato di disfarsi di quattordici dosi di cocaina lanciandole dal finestrino della sua auto al momento dell’intervento delle forze dell’ordine.

Scoperte in casa

La perquisizione dell’abitazione ha portato alla luce non solo la cocaina e il denaro contante, ma anche materiale specifico utilizzato per “tagliare, pesare e confezionare la sostanza”. Gli accertamenti hanno anche rivelato un’auto di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dall’uomo, il quale ora si trova agli arresti domiciliari.

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Denuncia di una finta dottoressa per l’attività promossa sui social con Botox e filler a prezzi stracciati

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Denuncia di una finta dottoressa per l’attività promossa sui social con Botox e filler a prezzi stracciati

Una donna è stata denunciata per esercizio abusivo della professione medica dopo aver iniettato botox e filler senza alcun titolo, offrendo i servizi a prezzi molto bassi e comportando seri rischi per la salute dei pazienti.

Senza avere alcuna abilitazione medica, la donna gestiva un centro estetico a Latina, svolgendo valutazioni cliniche e diagnosi, oltre all’iniezione di sostanze. I carabinieri del Nas hanno avviato le indagini, portando alla denuncia e al sequestro preventivo della struttura, il cui valore è stimato intorno ai 500mila euro.

Durante gli accertamenti, è emerso che la donna operava come un professionista del settore, richiedendo ai pazienti di compilare schede sanitarie per raccogliere informazioni su patologie, allergie e farmaci in uso, pratiche riservate esclusivamente a professionisti sanitari. Pubblicizzando l’attività sui social network, attirava clienti con prezzi vantaggiosi, ignari del fatto che si stavano mettendo nelle mani di un’improvvisata, il che comportava rischi significativi dovuti a possibili condizioni avverse associate all’iniezione di sostanze. “Le autorità – fanno sapere i carabinieri in una nota – esortano chiunque si sia sottoposto a trattamenti presso la struttura a segnalare eventuali problemi riscontrati e a verificare sempre le qualifiche dei professionisti a cui si affidano per interventi di natura medica”.

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Anton Ciurciumel è stato ucciso da un colpo dritto alla fronte mentre fuggiva.

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Anton Ciurciumel è stato ucciso da un colpo dritto alla fronte mentre fuggiva.

La sera del 6 febbraio, Antonio Micarelli ha aperto il fuoco in strada con una pistola, colpendo Anton Ciurciumel mentre tentava di fuggire dopo una rapina. Il vigilante è stato arrestato e accusato di omicidio volontario, secondo gli investigatori che hanno esaminato il materiale di sorveglianza, il quale mostra chiaramente Micarelli sparare mentre i ladri si allontanano. Gli altri membri della banda sono riusciti a fuggire, ma Ciurciumel, in fase di scavalcamento di un cancelletto, è stato raggiunto e colpito alla testa.

La dinamica dell’omicidio

I fatti si sono svolti presso un comprensorio su via Cassia. Micarelli, dopo aver sentito rumori sospetti provenire dall’appartamento sottostante, ha preso la sua pistola regolarmente detenuta e, scendendo, ha iniziato a sparare verso i ladri in fuga. Dopo aver mancato uno di loro e sparato verso un’auto, ha mirato a Ciurciumel, colpendolo gravemente alla testa. Il giovane è stato trasportato in ospedale, ma è deceduto poco dopo il suo arrivo.

Il rischio di una strage

La sequenza di eventi ha evocato scene da far west, con diversi colpi esplosi da Micarelli, la maggior parte dei quali per fortuna non a segno. La tesi della legittima difesa non ha trovato sostegno alla luce delle evidenze video, che hanno mostrato come i ladri non rappresentassero un pericolo immediato per Micarelli o altre persone.

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