Cronaca
52enne risponde dopo l’ennesima lite con la compagna per il tentato incendio dei suoi capelli
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«Venite, ho accoltellato mio marito» ha dichiarato S.F., 52 anni, originaria di Pescara, al 112, mentre suo marito, D. V., giaceva gravemente ferito nel loro appartamento a Roma. All’arrivo delle forze dell’ordine, la donna, con il volto tumefatto, attendeva sul pianerottolo. Gli agenti hanno trovato l’uomo a terra con dieci fendenti all’addome e hanno subito allertato i soccorsi.
LE VIOLENZE
Secondo quanto emerso, la 52enne avrebbe reagito «all’ennesimo episodio di violenza da parte del marito», che lavorava nell’amministrazione di un ospedale romano. L’uomo l’avrebbe insultata e colpita ripetutamente con un appendiabiti, tentando anche di bruciarle i capelli sul fornello. Per difendersi, S.F. ha impugnato un coltello da cucina e colpito l’uomo sul torace, dopo anni di maltrattamenti subiti senza mai sporgere denuncia.
Il 52enne è stato trasportato in codice rosso all’ospedale San Camillo-Forlanini, ma non sarebbe in pericolo di vita. Anche la moglie è stata portata al nosocomio Sant’Eugenio del quartiere EUR in condizioni gravi, ma stabile. Durante il tragitto, ha raccontato agli operatori di essere stata vittima delle vessazioni del marito e di aver agito per disperazione, una versione confermata anche da alcuni vicini di casa.
Attualmente, gli investigatori della Procura di Roma stanno indagando sull’accaduto, aprendo un fascicolo con l’ipotesi di reato per tentato omicidio, per chiarire la posizione della donna.
Cronaca
La trasformazione della nuova infrastruttura post-incendio del 2021
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Costruito tra l’Ottocento e il Novecento, il Ponte di ferro riaprirà il 17 marzo dopo un lungo periodo di lavori di ristrutturazione. Questo storico ponte, che ha attraversato dodici papi e due guerre mondiali, fu gravemente danneggiato da un incendio la notte prima delle elezioni amministrative del 2 ottobre 2021, portando a una chiusura totale e una riduzione della capacità di carico da sette a tre tonnellate. Il sindaco Gualtieri ha sottolineato: «Avremmo dovuto chiuderlo e invece abbiamo fatto un nuovo ponte molto più capiente da 30 tonnellate».
Ponte di Ferro: come sarà la nuova infrastruttura dopo i lavori e l’incendio del 2021
La riapertura del ponte rappresenta un importante risultato poiché l’opera avrebbe dovuto chiudere definitivamente dopo il 2026. L’infrastruttura ristrutturata manterrà la storicità dell’originale, con il restauro dei capitelli, della ringhiera e degli arconi, mentre la nuova struttura sarà una trave reticolata che ne riprende la geometria. L’assessora ai lavori pubblici, Ornella Segnalini, ha dichiarato: «Sarà un ponte che dialoga con l’antico e con il nuovo». Saranno inoltre assicurate due passerelle protette per la sicurezza di pedoni e ciclisti.
Gli autobus transiteranno attraverso il ponte, facilitando il nuovo collegamento delle linee 96 e 780. Gualtieri ha evidenziato l’impegno nella realizzazione del progetto: «I lavori sono partiti a luglio 2023. Ci sono pochi casi in cui in meno di due anni si fa un ponte di quella complessità». L’intervento ha un costo di 18 milioni di euro, provenienti in parte dai fondi del Giubileo.
La costruzione del ponte ha coinvolto competenze internazionali, con tecnici norvegesi specializzati in pozzi petroliferi. Sono stati utilizzati 54mila bulloni per assemblare un’infrastruttura in acciaio di 876 tonnellate. Attualmente, il ponte si trova in una fase delicata di abbassamento dopo il varo a spinta e il mantenimento della struttura originale è una priorità.
Cronaca
Assegni circolari come veicolo per presunte tangenti
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A seguito di un lungo processo legato a presunti illeciti nella società Axsoa, Raffaella Bigozzi, conosciuta come Raffaella Bergè, è stata condannata a cinque anni di reclusione per riciclaggio. Le accuse riguardano l’utilizzo di assegni circolari per occultare denaro proveniente da un presunto giro di tangenti, collegate alla società di certificazione in cui operava il marito, che rilasciava attestazioni d’idoneità per gare d’appalto pubbliche.
IL PROCESSO
Le indagini della procura e del Nucleo speciale tutela mercati della Finanza su Axsoa hanno fatto emergere un sistema illecito in cui, secondo la Procura, l’azienda avrebbe offerto autentiche attestazioni per oltre 700mila euro, consentendo la partecipazione a gare pubbliche senza i requisiti legali. Nel 2013, Raffaella Bergé e il marito, Mario Calcagni, furono tra i nove arrestati. La gip Simonetta D’Alessandro ha descritto un “collaudato e organizzato sistema” all’interno di Axsoa, mentre la maggior parte degli imputati ha visto le accuse cadere in prescrizione. Alla fine, solo Bergé è stata condannata per riciclaggio, mentre quattro altre persone sono state assolte.
L’ASSEGNO
Secondo i documenti processuali, Raffaella Bergè, “risultando beneficiaria di un assegno circolare di 200mila euro, compiva operazioni atte ad ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa”. L’attrice, nata a Roma 55 anni fa, ha guadagnato notorietà con il ruolo di Marina Kroger nella soap opera CentoVetrine e ha continuato a lavorare in diverse produzioni televisive. Insieme a Calcagni, è stata tra gli assolti della vicenda, ma il caso potrebbe riaprirsi per bancarotta fraudolenta, dato il fallimento della Axsoa.
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