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A Roma viene trovata morta una persona in casa dopo giorni: l’allarme dai vicini

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A Roma viene trovata morta una persona in casa dopo giorni: l’allarme dai vicini

Paura a Roma, dove alcuni residenti hanno lanciato l’allarme nei giorni scorsi: da tempo non vedevano più uno dei loro vicini di casa. Sentivano, invece, un forte odore acre provenire da una delle abitazioni. Così hanno allertato il numero di emergenza unico 112, intervenuto immediatamente con i militari della stazione dell’Aventino. Non appena entrati, i militari si sono trovati davanti ad una tragica scoperta.

La scoperta dei carabinieri

Non appena allertati dai vicini, i carabinieri hanno raggiunto il quartiere Testaccio nel cuore della capitale. Gli agenti hanno ricevuto la segnalazione nel corso della mattinata di ieri, lunedì 10 marzo 2025. I residenti avevano smesso di vedere l’uomo, classe 1955, di cui sentivano il forte odore acre proveniente dall’appartamento.

La macabra scoperta

Oltre ai carabinieri, sono intervenuti gli operatori del pronto soccorso sanitario del 118 e i vigili del fuoco, che hanno aperto la porta dell’abitazione, chiusa dall’interno. Una volta entrati, l’odore si è intensificato e hanno trovato il corpo dell’uomo, ormai senza vita e in stato di decomposizione. Secondo i primi accertamenti, la morte sarebbe stata causata da un malore, classificata come morte naturale.

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Le letterine dei piccoli pazienti del Bambino Gesù a Papa Francesco ricevute: “Da qui si vede casa tua”

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Le letterine dei piccoli pazienti del Bambino Gesù a Papa Francesco ricevute: “Da qui si vede casa tua”

Un gesto di affetto significativo è stato inviato a papa Francesco dai piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. “Da qui c’è un bel panorama, si vede anche casa tua”, è uno dei messaggi rivolti al pontefice.

I bambini, consapevoli della difficile situazione che il Santo Padre ha affrontato recentemente, hanno deciso di sostenere papa Francesco con disegni, messaggi, poesie e consigli. Tra i disegni, spicca quello di Giulia, che illustra la cupola di San Pietro: “Caro Francesco, fatto ricoverare con noi – guarda che bel panorama, c’è anche casa tua”.

Messaggi e consigli dai piccoli pazienti

I disegni che ritraggono papa Francesco in ospedale insieme ai bambini includono diversi suggerimenti e preghiere per la sua salute. “Caro Papa ti consiglio di leggere tanti libri”, scrive Eugenio, mentre Alex suggerisce di farsi regalare una playstation. “Vieni a farti ricoverare da noi”, invitano i piccoli, ricordando la vista della cupola di San Pietro dall’ospedale.

Gioco e preghiera per una pronta guarigione

I giovani pazienti esprimono anche i loro auguri di pronta guarigione. “Caro papa Francesco, preghiamo per te affinché il tuo ricovero sia più lieve”, scrivono mamma Olga e Alessandro, accompagnando il messaggio con un disegno di bambini in preghiera. Inoltre, un gruppo di bambini ha composto una filastrocca, in cui mostrano la loro preoccupazione per la salute del papa, affermando: “Il papa in ospedale, ci fa stare tutti male… forza Francesco per te preghiamo”.

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Ultima sentenza sul destino della famiglia Mottola riguardo all’omicidio di Serena Mollicone

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Ultima sentenza sul destino della famiglia Mottola riguardo all’omicidio di Serena Mollicone

La Cassazione è chiamata oggi a decidere sull’omicidio di Serena Mollicone, chiudendo così un capitolo processuale durato quasi 24 anni. La sentenza potrebbe confermare l’assoluzione della famiglia Mottola, composta da Franco Mottola, ex comandante della stazione di Arce, dal figlio Marco e dalla moglie Annamaria, oppure potrebbe portare a un nuovo processo.

La richiesta dell’accusa

I sostituti procuratori generali Francesco Piantoni e Deborah Landolfi hanno chiesto pene significative per gli imputati, richieste che prevedevano 24 anni di carcere per Franco Mottola, 22 anni per Annamaria e 21 anni per Marco. Per l’imputato Suprano, che aveva rinunciato alla prescrizione, era stata richiesta una pena di quattro anni, mentre era stata chiesta l’assoluzione per Quatrale, per la mancanza di prove. Dopo due sentenze di assoluzione, il caso ha visto un ricorso della Procura Generale.

Le dichiarazioni di speranza

“Oggi è il giorno della speranza. Ci auguriamo, nonostante tutto, che ci sia anche spazio per tornare a sperare nella verità”, ha dichiarato Consuelo, sorella di Serena. Accanto a lei, lo zio Antonio ha sottolineato: “Abbiamo sempre aspettato con fiducia e speranza, non possiamo che essere sereni e speranzosi”. Anche il legale della famiglia Mottola, Mauro Marsella, ha espresso fiducia nella Corte di Cassazione.

La vicenda di Serena Mollicone

Serena, 18enne, è scomparsa il 1 giugno 2001 ad Arce, con il suo corpo ritrovato due giorni dopo nel bosco di Fonte Cupa, con mani e piedi legati e un sacchetto di plastica in testa. L’accusa sostiene che il giorno della scomparsa, Serena sarebbe entrata nella caserma di Arce per parlare con Marco Mottola, in un contesto che avrebbe portato a una colluttazione e successivamente al soffocamento della giovane. Tuttavia, i giudici di primo e secondo grado hanno assolto tutti gli imputati.

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