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Accademia Belle Arti Roma: lavoratrici precarie in mobilitazione chiedono risposte dopo anni di incertezze.

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Accademia Belle Arti Roma: lavoratrici precarie in mobilitazione chiedono risposte dopo anni di incertezze.

Richiesta di Stabilizzazione

Le tecniche di laboratorio dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, in precarie condizioni lavorative da anni, sollecitano chiarimenti sulla loro stabilizzazione.

Situazione Attuale

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha recentemente messo a disposizione solo otto posti di lavoro. Tuttavia, il numero delle figure interessate alla regolarizzazione è significativamente superiore, con sessanta professionisti in attesa.

Difficoltà nella Regolarizzazione

Per la maggior parte delle tecniche di laboratorio, la possibilità di regolarizzarsi rimane distante, alimentando l’incertezza e le preoccupazioni riguardo al futuro occupazionale.

Dichiarazione della Direttrice

La direttrice dell’Accademia evidenzia che, seba per la loro volontà, assumerrebbero tutti gli interessati, ma sono costretti a seguire le direttive ministeriali che limitano le assunzioni.

Accademia Belle Arti di Roma, lavoratrici in mobilitazione: “Precarie da anni, vogliamo risposte”

Precarie da anni, le tecniche di laboratorio dell’Accademia delle Belle Arti di Roma chiedono delucidazioni sulla loro stabilizzazione. Il Ministero dell’Università e della ricerca ha messo a disposizione otto posti: troppo pochi, dato che le figure interessate sono sessanta. Per la maggior parte di loro, la regolarizzazione continuerà a rimanere una chimera. La direttrice: “Fosse per noi assumeremo tutti, ma siamo vincolati alle direttive ministeriali”.
Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

RomaControLaViolenza: Scopri come una rete innovativa a Roma sta rivoluzionando la protezione delle donne vittime di abusi, con sorprese che potrebbero cambiare tutto!

Immaginate una città come Roma che si trasforma in un baluardo contro la violenza sulle donne: una rete di supporto che unisce case rifugio e centri per maltrattanti, offrendo non solo riparo, ma anche percorsi di cambiamento radicale. Questa iniziativa sta catturando l’attenzione di tutti, ponendo domande affascinanti su come la prevenzione e l’aiuto possano davvero fare la differenza in scenari quotidiani.

La rete di supporto in azione

In questa rete, le donne trovano più di un semplice rifugio; si tratta di un ecosistema che include programmi di counseling e attività comunitarie, stimolando curiosità su come queste misure stiano influenzando migliaia di vite.

Ma c’è di più: i centri per maltrattanti non sono solo punitivi, bensì educativi, con approcci che potrebbero sorprendere, invitando a riflettere su cicli di violenza interrotti prima che sia troppo tardi.

I risultati che stanno facendo scalpore

Dati preliminari suggeriscono impatti positivi, con storie di rinascita che emergono da questa rete, lasciando tutti a chiedersi: e se Roma fosse solo l’inizio di una rivoluzione nazionale?

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

SaluteMentaleNelLazio Immagina se 1,5 milioni di persone nel Lazio stessero lottando in silenzio con disturbi mentali: scopri la proposta rivoluzionaria che potrebbe cambiare tutto!

Nel cuore del Lazio, un numero sconcertante di 1,5 milioni di individui affronta quotidianamente le sfide dei disturbi mentali, un dato che solleva interrogativi profondi sul benessere emotivo della comunità. Questa situazione, spesso sottovalutata, sta spingendo verso un dibattito acceso su come migliorare l’accesso a supporto professionale.

La sfida nascosta

Esperti e associazioni segnalano che questi disturbi, che vanno dall’ansia alla depressione, influenzano la vita quotidiana di migliaia di persone, rendendo urgente un intervento strutturato. “La salute mentale non è un lusso, ma un diritto”, come sottolineato da fonti autorevoli nel settore.

La proposta che potrebbe fare la differenza

In risposta a questa emergenza, una proposta di legge mira a introdurre psicologi in ogni ASL del Lazio, offrendo un aiuto accessibile e tempestivo. Questa iniziativa, se approvata, rappresenterebbe un passo decisivo verso una società più attenta e inclusiva, suscitando curiosità su come potrebbe evolversi il panorama della cura mentale in Italia.

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