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Cronaca

Analisi dell’incidente: il conducente di soli 20 anni

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Analisi dell’incidente: il conducente di soli 20 anni

Grave incidente in via Ardeatina: un ventenne alla guida di un’automobile Ford Fiesta ha travolto e ucciso una donna romena di 56 anni. L’incidente è avvenuto oggi alle 6:30 all’altezza del km 10.500 in direzione Roma.

Un altro episodio critico si è verificato quando, dopo una lite con la fidanzata in auto, un conducente ha invaso la corsia opposta, investendo e uccidendo un 48enne, Raffaele Scarnecchia, mentre era in sella al suo scooter. Un dramma che ha scosso il litorale di Roma.

Sul posto sono intervenute le pattuglie della polizia locale del IX gruppo Eur per effettuare i rilievi. Il giovane, coinvolto nell’incidente mortale, è stato accompagnato in ospedale per accertamenti. Nel frattempo, “sono in corso le indagini” per ricostruire l’esatta dinamica degli eventi.

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Cronaca

Aspettiamo i ladri come turisti

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Aspettiamo i ladri come turisti

Almeno un furto a settimana ha portato i ristoratori e i titolari dei locali di Testaccio a intervenire contro i borseggiatori. L’ultimo metodo adottato è quello di fingersi clienti in fase di consumo per intervenire al momento dello scippo. Sandro Boattini, titolare di un bar in via Mastro Giorgio, spiega che «il problema è che molto spesso il cliente si accorge solo dopo del furto e anche denunciare è complicato». Questo fenomeno si è intensificato dopo il Covid, in particolare negli ultimi mesi, portando i titolari ad adottare strategie di difesa.

IL SISTEMA

Anche i titolari delle attività in piazza Santa Maria Liberatrice hanno adottato lo stesso escamotage. Nando Capone, gestore di un bar, racconta di aver finto un cliente per sorprendere un borseggiatore: «Lunedì scorso eravamo già allertati… Pochi istanti dopo si è avvicinato». Gli stessi metodi sono stati utilizzati da ristoranti e pizzerie, con la pizzeria Remo che ha iniziato a legare le borse delle clienti alle sedie grazie a fascette di plastica. Altri operatori forniscono ganci da tavolo per aiutare i clienti a tenere d’occhio i propri oggetti di valore.

IL PRECEDENTE

Un allarme per l’escalation di furti e borseggi era già stato lanciato nei mesi scorsi dai titolari dei locali del centro, con un incremento delle segnalazioni. Claudio Pica, presidente della Fiepet Confesercenti, ha affermato: «I numeri sono raddoppiati rispetto allo scorso anno», considerando anche il forte afflusso di turisti dopo il Covid. I dati confermati dalle forze dell’ordine segnalano una media di 140 denunce al giorno per borseggi nei locali e in altre aree pubbliche. La polizia ha intensificato i controlli, specialmente in zone come piazza Farnese, Aventino e Termini, demonstrando l’impegno a contrastare il fenomeno. Nel 2024, a Roma, si sono registrati 14.668 episodi di borseggi, con un incremento del 35% rispetto all’anno precedente.

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I Ragazzi della Strada in scena all’OFF/OFF Theatre sotto la direzione di Riccardo D’Alessandro

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I Ragazzi della Strada in scena all’OFF/OFF Theatre sotto la direzione di Riccardo D’Alessandro

Il regista Riccardo D’Alessandro presenta lo spettacolo “I ragazzi della Strada”, in scena all’OFF/OFF Theatre fino a domenica 23 marzo. L’opera, scritta insieme a Gabriele Fiore, racconta la storia di sei ragazzi – Luca Vergoni, Nicole Rossi, Andrea Lintozzi, Gabriele Fiore, Riccardo Alemanni e Sofia Iacuitto – affrontando temi di amicizia, scelte e crescita in un contesto di emergente consapevolezza. I protagonisti si trovano in un limbo tra il rimanere e l’andare, mentre la storia di Luca, colpito da un fulmine, porta a una riflessione profonda sulla vita e sulle sue possibilità.

Un racconto sincero della generazione attuale

D’Alessandro spiega il motivo della scelta di raccontare questa storia: «Ho scelto di raccontare questa storia perché sentivo il bisogno di parlare della mia generazione in modo diretto, sincero, senza filtri». Luca, descritto come un ragazzo qualunque, è costretto a una introspezione che lo porta a interrogarsi sul significato della vita. «Ho voluto dare voce a questi ragazzi, alla loro rabbia e alla loro speranza, perché credo sia una storia universale», aggiunge il regista.

Il muretto come simbolo di crescita

Riflettendo sul muretto, D’Alessandro afferma: «Il muretto è stato il mio primo teatro. È il luogo dove ho imparato a raccontare storie». Il muretto rappresenta un confine tra fasi della vita: «È il confine tra l’adolescenza e l’età adulta, tra il passato e il futuro». Parlando di amicizia, sottolinea: «L’amicizia per me è una seconda famiglia» e come tali relazioni siano essenziali, mostrando sia il supporto che le sfide che comportano.

Infine, il regista esprime la propria continua ricerca nel campo creativo: «Non mi sento arrivato da nessuna parte» e considera ogni progetto come una parte del suo viaggio, riflettendo su come teatro, cinema e scrittura siano strumenti per osservare e raccontare il mondo.

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