Attualità
Appello dei genitori per ritrovare Lucia Denisa Quadrozzi, scomparsa a 13 anni da Roma

Dal 12 marzo 2025, Lucia Denisa Quadrozzi, una tredicenne residente nel quartiere San Basilio di Roma, risulta scomparsa. I genitori della ragazza hanno sporto denuncia dopo che Lucia non è tornata a casa. Non ha con sé il telefonino e ha portato alcune cambi di vestiti.
Lucia Denisa
L’ultima volta che è stata vista, è uscita di mattina dalla sua abitazione mentre i genitori non erano in casa. Questa non è la prima volta che la giovane si allontana, motivo per cui la famiglia ha allertato le autorità. Le ricerche sono attualmente in corso.
Attraverso il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi Odv, è stato lanciato un appello per raccogliere informazioni: “Lucia Denisa si è allontanata nuovamente. Non ha con sé il cellulare e potrebbe utilizzare mezzi di trasporto. È uscita quando i genitori non erano in casa e pertanto non sappiamo com’era vestita. Tuttavia, mancano diversi abiti e lo zainetto nero della Nike. Ricordiamo che è reato dare ospitalità ad una minorenne con denuncia di scomparsa in corso. Attendiamo le vostre segnalazioni, grazie come sempre! Massima condivisione”. Si spera che Lucia Denisa stia bene e che possa contattare presto i suoi familiari.
Identikit di Lucia Denisa Quadrozzi
Lucia ha tredici anni, occhi marroni e capelli castani lunghi e lisci. Non presenta segni particolari di riconoscimento. I genitori, non avendo avuto modo di sapere come fosse vestita al momento della scomparsa, hanno chiesto attenzione particolare nelle zone di San Basilio e nella periferia Est di Roma, ma non si esclude che possa trovarsi in altri quartieri, anche utilizzando mezzi pubblici.
Richiesta di segnalazioni
Particolare attenzione deve essere prestata alle stazioni metropolitane, ferroviarie e alle fermate degli autobus. I genitori non hanno indicato una direzione specifica. Chiunque abbia informazioni è invitato a contattare immediatamente il Numero Unico delle Emergenze 112, a rivolgersi a polizia o carabinieri, oppure a contattare il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi Odv al numero 3881894493. Ogni dettaglio potrebbe rivelarsi utile per ritrovare la ragazza.
Attualità
Omicidio Willy, la mamma commenta dopo la sentenza d’Appello bis: “I fratelli Bianchi apprezzino di essere vivi”

L’omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro continua a far rumore dopo la sentenza d’Appello bis. Marco Bianchi è stato condannato all’ergastolo, mentre suo fratello Gabriele ha ricevuto una pena di 28 anni di carcere. La mamma di Willy, Lucia, ha commentato la sentenza con queste parole: “Mi auguro che imparino a rispettare gli altri, la sentenza non ci ridarà indietro Willy”.
L’udienza si è svolta presso la Corte d’Assise d’Appello di Roma, che ha riconosciuto le attenuanti generiche solo per Gabriele Bianchi. Lucia ha sottolineato l’irreparabilità della perdita, affermando: “Le condanne non ci ridaranno Willy… A noi di Willy è rimasta solo una fotografia e la sua voce è solo un lontano ricordo”.
Il legale Massimo Ferrandino, parte civile per il Comune di Artena, ha espresso soddisfazione per le pene inflitte, definendole severe e adeguate alla gravità dell’accaduto. Ha inoltre elogiato il lavoro della pubblica accusa, in particolare del dottor Brando.
I giudici hanno riconosciuto gravità in quanto accaduto. Il procuratore generale aveva richiesto l’ergastolo per entrambi gli imputati, evidenziando le modalità ed i motivi del crimine. “La morte di Willy è un evento indecente,” ha dichiarato, affermando che i Bianchi si erano “salvati solo per errore dei giudici” nel primo processo d’Appello.
Attualità
Un ladro a Roma è stato ucciso da un vigilantes che ha provato a rincorrere e a sparare anche ai suoi complici.

Antonio Micarelli è stato arrestato con l’accusa di omicidio per aver ucciso il ladro Antonio Ciurciumel con un colpo di pistola alla testa mentre quest’ultimo tentava di fuggire da un furto in un appartamento a Roma. Nell’ordinanza del gip, si evidenziano “i gravi indizi di colpevolezza” e si esclude ogni possibilità di “legittima difesa”.
Il video decisivo per le indagini
Un video di sorveglianza ha smentito la versione fornita da Micarelli, portando i pubblici ministeri a richiederne l’arresto. Dall’analisi delle immagini risulta che non ci fosse una legittima difesa, poiché il vigilante non si trovava in pericolo mentre sparava. Infatti, le immagini mostrano Micarelli con un braccio teso e la pistola puntata verso i ladri.
I tentativi di omicidio
Secondo gli investigatori, Micarelli ha inseguito e tentato di colpire i ladri, mirando alla schiena di chi tentava di fuggire. Dopo aver ucciso Ciurciumel mentre questi cercava di scavalcare un cancello, Micarelli aveva già tentato di colpire altri rapinatori in precedenti occasioni con spari diretti. Le sue azioni si sono configurate come un atteggiamento da giustiziere, culminando nell’omicidio del ladro in fuga.
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