Sette stabilimenti balneari sono stati danneggiati da incendi in due giorni a Ostia, sul mare di Roma, riaccendendo preoccupazioni legate a infiltrazioni criminali nella zona. Gli inquirenti hanno però frenato le speculazioni, affermando che “non è un raid mafioso”. Il responsabile è stato identificato in un piromane di 24 anni, arrestato dopo 48 ore di indagini, che ha dichiarato di aver agito “per noia e divertimento”.
### La dinamica degli incendi
Le fiamme sono iniziate lunedì tra le cabine dei lidi Le Dune e Belsito, gestiti da figure chiave del settore. Mercoledì sera, altri incendi hanno colpito stabilimenti come Salus, Arcobaleno e Bagni Vittoria. Gli inquirenti stanno esaminando la “simultaneità dei roghi” e non escludono l’eventualità di un complice. Il giovane, Alessandro M., senza fissa dimora, è accusato di incendio doloso e potrebbe essere sottoposto a una consulenza psichiatrica.
### La sicurezza sul litorale
In risposta agli incendi, i gestori hanno deciso di organizzare ronde notturne per prevenire ulteriori attacchi, come confermato da Maurizio Pasqualoni, gestore dello stabilimento La Conchiglia. Egli ha bloccato il piromane e ha descritto la sua reazione come “spaventato ma lucido”.
### Il vertice in prefettura
Ieri, si è tenuto un vertice in prefettura con il sindaco Roberto Gualtieri e il prefetto Lamberto Giannini, i quali hanno rassicurato sulla situazione di sicurezza di Ostia. Gualtieri ha dichiarato che “tutto questo non ha nessuna influenza” sui bandi per le concessioni balneari, sottolineando la presenza dello Stato e l’intenzione di continuare nel rispetto della legalità e della trasparenza. Il Campidoglio sta anche valutando un potenziamento della polizia locale nella zona.