I lavori per il Museo della Shoah, in via Torlonia a Roma, hanno subìto un atto vandalico significativo. Scritte pro Palestina e vernice rossa, considerata emblema di sangue, sono state trovate sui cancelli d’ingresso del cantiere. Questo evento segue l’annuncio della ripresa dei lavori, previsti per tutto il 2025.
### Atti vandalici e indagini in corso
L’atto di vandalismo, descritto come un “segnale di odio antisemita”, ha incluso escrementi sui lucchetti e scritte come «Gaza libera», «Assassini infami» e «Oggi 45mila morti», abbinate alla vernice rossa. La Digos sta indagando sull’accaduto, che ha suscitato indignazione tra esponenti politici e ha allarmato la Comunità ebraica.
### Le reazioni politiche
Il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, ha parlato di un “accanimento antisemita” e ha sottolineato l’importanza di ricordare la Shoah. Il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, ha condannato l'”aggressione all’identità culturale”, mentre il sindaco Gualtieri ha definito gli atti “vili e intimidatori”. Anche il presidente della Regione Francesco Rocca ha etichettato l’episodio come “inquietante”.
### Un progetto che avanza
Il progetto del Museo, che risale a quasi vent’anni fa, ha visto una recente accelerazione. La giunta Gualtieri ha approvato il progetto esecutivo e stanziato venti milioni di euro. Inoltre, si prevede un ulteriore finanziamento di dieci milioni di euro per gli allestimenti interni. Il progettista Luca Zevi ha commentato l’accaduto come un’opportunità per promuovere la memoria della Shoah, evidenziando la necessità di educare i giovani su questo capitolo tragico della storia europea.