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Attivista allontanata da Roma per un anno durante un sit in: “Rischierò di perdere il lavoro per una decisione ingiusta”

Sabina, un’attivista di Extinction Rebellion, ha ricevuto un foglio di via di 15 mesi da Roma dopo aver partecipato a un sit-in al Viminale. L’attivista ha dichiarato: “Per questa decisione ingiusta perderò il mio lavoro”.

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha confermato la misura, che Sabina ha ricevuto dopo aver occupato in tenda la piazza con altri attivisti e scaricato letame davanti al ministero dell’Interno. Dopo lo sgombero, è stata trattenuta in questura e ha ricevuto un ordine di lasciare Roma entro due ore. In occasione della protesta, oltre 70 persone furono allontanate e 33 furono espulse come “socialmente pericolose”. Sabina ha fatto presente di vivere nella capitale e di non poter essere bandita dalla città.

“La decisione del tar legittima le espulsioni arbitrarie operate dalle Questure”, ha commentato Sabina, evidenziando che le denunce non sono state ancora esaminate dalla magistratura. Con una sentenza dell’11 febbraio, il TAR ha rigettato la richiesta di sospensiva del foglio di via, affermando che, contrariamente a quanto dichiarato dalla ricorrente, “la stessa non è risultata risiedere in Roma”.

Reazioni di Extinction Rebellion

Secondo Extinction Rebellion, questa situazione rappresenta “un’applicazione illegittima del Codice Antimafia del 2011”, che vieta l’emissione di fogli di via per chi vive, lavora o studia nella città interessata. I legali del movimento hanno già presentato un ricorso al Consiglio di Stato.

Sabina ha commentato ulteriormente: “Tutto questo è surreale! Devo lasciare la mia vita e i miei affetti per aver partecipato a una manifestazione estremamente pacifica. Provo molta rabbia per la negazione dei miei diritti”. Ha anche espresso il desiderio di sentirsi tutelata e che i suoi diritti fondamentali siano riconosciuti.

Mobilitazione futura

Extinction Rebellion ha dichiarato: “Di fronte alla continua erosione del diritto al dissenso, non resta che disobbedire a ogni misura ingiusta”. Ha inoltre annunciato l’inizio della campagna di mobilitazione “Primavera Rumorosa”, un evento che si svolgerà a Roma dal 25 aprile al 1° maggio, includendo manifestazioni nonviolente e concerti. “In un’Italia messa in ginocchio da alluvioni e siccità, e con un piano energetico nazionale che prevede un aumento degli investimenti pubblici in combustibili fossili, il foglio di via dovrebbero darlo al governo”.

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