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Bergoglio e il dibattito sul quorum: le preoccupazioni dei conservatori in Curia

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Bergoglio e il dibattito sul quorum: le preoccupazioni dei conservatori in Curia

In Vaticano, cresce l’ansia riguardo a possibili modifiche alla Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis da parte di Papa Francesco, che potrebbe abbassare il quorum per l’elezione del futuro pontefice dagli attuali due terzi alla semplice maggioranza. Attualmente, non ci sono conferme, ma l’idea sta suscitando preoccupazioni tra i settori più conservatori, riaccendendo un dibattito interno già evidente due anni fa. Allora, si discuteva l’apertura delle congregazioni generali a figure diverse dai cardinali. Il cardinale Gianfranco Ghirlanda aveva definito quelle notizie “falsità”, mettendo fine all’argomento.

Negli ambienti conservatori, le speculazioni si intensificano e si pensa a imminenti riforme. Questo clima ha riempito di inquietudine i più cauti, e un cardinale di lungo corso ha dichiarato: “È possibile che Francesco in questa fase voglia pensare a chi potrà continuare a portare avanti la sua eredità”. I toni di sfida e le manovre politiche sono percepiti, con il timore che si voglia facilitare la successione a un successore che possa continuare il modello di Chiesa voluto da Francesco.

La successione

Luis Badilla, ex direttore del sito para-vaticano Sismografo, ha messo in luce che l’atmosfera attuale è segnata dall’irrespirabilità legata alla successione papale. I dettagli sull’ipotesi di ridurre il quorum influiscono notevolmente sul dibattito, dato che attualmente ci sono 137 cardinali elettori, con un quorum di 91 voti considerato elevato e difficile da raggiungere. L’eterogeneità del collegio cardinalizio e la limitata conoscenza interpersonale fra i cardinali aumentano le incognite e il rischio di un conclave prolungato.

Ridurre il quorum alla maggioranza assoluta potrebbe invece accelerare l’elezione di un candidato in linea con le idee di Francesco. Anche se si tratta di mere speculazioni, queste questioni tengono impegnati i cardinali mentre l’opinione pubblica sta già formando gruppi di sostegno. Recentemente, sui social circola la foto del cardinale Parolin, definito “il più papabile”, assieme a un nuovo profilo su X, il Papability Index, che pronostica le candidature. In cima alla lista figurano il canadese Lacroix e il filippino Tagle, entrambi “ultra bergogliani”, mentre Parolin è citato solo al quattordicesimo posto tra gli italiani.

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Castel Gandolfo, escursionisti dispersi recuperati dopo cinque ore di risalita

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Castel Gandolfo, escursionisti dispersi recuperati dopo cinque ore di risalita

Dopo quasi cinque ore di cammino in salita, quattro escursionisti, tre donne e un uomo di età compresa tra i 30 e i 40 anni, sono stati finalmente riportati in superficie dai soccorsi. Il gruppo, composto da diplomatici della FAO di Roma, si trovava ai Castelli Romani per una gita quando, nel pomeriggio, ha perso l’orientamento ed è scivolato in un dirupo di circa 50 metri lungo il costone del lago di Castel Gandolfo.

Fortunatamente, tutti risultano in buone condizioni, seppur sotto shock e molto provati dal freddo e dalla fatica per la lunga risalita. Solo una giovane donna ha riportato ‘una contusione alla schiena a causa della caduta di un masso’. Le operazioni di risalita sono state condotte in piena sicurezza, legando con delle corde e moschettoni i dispersi. I vigili del fuoco di Marino e gli specialisti del soccorso alpino fluviale hanno operato congiuntamente ai poliziotti di Marino e Genzano, che erano riusciti a localizzare il gruppo.

I soccorsi hanno individuato i quattro escursionisti, di nazionalità cinese (l’uomo), indiana, bulgara e camerunense, a 50 metri sul costone lacustre. I poliziotti hanno rassicurato i dispersi prima dell’arrivo dei vigili del fuoco, intervenuti in pochi minuti.

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Oltre 900 benzinai pronti alla transizione verso le colonnine di ricarica

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Oltre 900 benzinai pronti alla transizione verso le colonnine di ricarica

Il Comune di Roma sta approvando un piano per facilitare la transizione delle stazioni di benzina verso impianti di ricarica elettrica. Attualmente, delle circa 930 stazioni di benzina presenti nella capitale, cento hanno già presentato richiesta di riconversione. Questo cambiamento segna un passo significativo verso una mobilità più sostenibile, e l’Assemblea capitolina ha lanciato il “Piano Carburante” per adeguare le norme urbanistiche a questa nuova direzione. Roma è attualmente in testa tra le città metropolitane italiane per il numero di punti di ricarica, con 2.751 punti accessibili al pubblico.

Roma, impianti elettrici: oltre 900 benzinai pronti a convertire le pompe con le colonnine

Il piano approvato regola l’installazione di nuovi impianti di rifornimento energetico, definendo criteri e requisiti per i siti idonei. In particolare, le aree di sosta dovranno essere dotate di uno o più dispositivi di ricarica e le prescrizioni riguardano anche gli spazi destinati alla produzione e accumulo di energia. Un’agevolazione importante per i gestori delle stazioni è che le superfici dedicate alle colonnine non verranno considerate nel calcolo degli indici di edificabilità.

Inoltre, chi desidera installare nuovi impianti avrà a disposizione quattro tipologie di stazioni, che dovranno includere servizi accessori come la possibilità di conferire oli esausti. Secondo il presidente della Commissione capitolina Andrea Alemanni, questo è un «intervento fondamentale per garantire quel meccanismo di conversione alle rinnovabili di cui tanto parliamo».

Semplificazione burocratica per la ricarica elettrica

Il nuovo piano, a differenza delle iniziali sperimentazioni del 2009, si propone di snellire la burocrazia che ha ostacolato la crescita di questo settore. Nel 2018, su 1.671 richieste di installazione di impianti di ricarica, solo 877 erano state approvate a causa di problematiche legate a dimensioni, pareri negativi e permessi. Con l’imminente riforma europea del settore automotive, si prevede un’accelerazione nella realizzazione delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici.

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