Seguici sui Social

Cronaca

Crollo dell’intonaco all’Archivio di Stato, tre impiegati in pericolo

Pubblicato

il

Crollo dell’intonaco all’Archivio di Stato, tre impiegati in pericolo

Attimi di paura si sono verificati ieri mattina presso l’Archivio di Stato di Roma, situato in corso Rinascimento, 40, non lontano dalla sede del Senato della Repubblica. Un pezzo del soffitto a volta si è distaccato in una sala al primo piano, dove si trovavano tre impiegati dell’ufficio amministrativo, che per fortuna non hanno riportato conseguenze.

I vigili del Fuoco sono intervenuti e, dopo un sopralluogo, hanno interdetto la sala, che ospitava anche diversi server. La Soprintendenza è stata subito allertata per pianificare un sopralluogo e definire i lavori necessari per garantire la sicurezza dell’area. Operatori di una ambulanza del 118 hanno anche verificato lo stato di salute degli impiegati presenti durante l’incidente.

L’Archivio di Stato, che conserva importanti documenti storici, si trova all’interno del Complesso di Sant’Ivo alla Sapienza. In merito all’incidente, i passanti si sono allarmati alla vista dei soccorsi, ma il distacco del soffitto ha riguardato solo una piccola porzione di circa trenta centimetri di circonferenza, evitando feriti. Nel complesso, ieri erano presenti molti turisti e visitatori delle biblioteche.

In programma, alla Sala Alessandrina, un focus su “Settimia Maffei Marini e l’arte del mosaico” martedì prossimo. Inoltre, fino al 9 aprile, presso l’Archivio centrale all’Eur, si tiene la mostra “Dalla cellulosa alla celluloide: I Diavoli volanti di Stanlio e Ollio”, con documenti tratti dai fascicoli di fallimenti del Tribunale di Roma.

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cronaca

Il vigilante ha ucciso senza pentimento

Pubblicato

il

Il vigilante ha ucciso senza pentimento

L’omicidio di Antonio Ciurciumel, 24 anni, da parte di una guardia giurata ha suscitato dolore e rabbia nella madre Elena Lefter. L’episodio è avvenuto il 6 febbraio in un residence lungo la via Cassia, dove Ciurciumel era stato sorpreso a rubare. Il vigilante, Antonio Micarelli, ha aperto il fuoco colpendo il giovane alla testa. Recentemente, Micarelli è stato arrestato e accusato di omicidio, con le indagini che si sono avvalse di immagini di telecamere.

La reazione della famiglia

Elena Lefter ha espresso la sua reazione all’arresto: «Dal momento in cui mio figlio è morto, ho chiesto giustizia e l’arresto è il primo passo. Nessuno può riportarlo indietro però possiamo lottare per i suoi figli, affinché ci sia giustizia». La famiglia vive un momento difficile, con la compagna di Antonio e i suoi due figli che continuano a cercarlo, credendo che possa tornare. «E invece il nostro Anton non c’è più, ce l’hanno ammazzato come un cane», ha aggiunto.

L’atteggiamento del vigilante

Elena ha poi commentato l’atteggiamento di Micarelli, che non ha mostrato pentimento. «Due giorni fa lo hanno incontrato al bar, era insieme agli amici. Rideva, scherzava mentre beveva il caffè con mio figlio morto in una tomba». Ha chiesto di far emergere la verità durante il processo, chiedendosi perché il vigilante non abbia chiamato i soccorsi dopo aver sparato.

Riflessioni su Antonio

Nonostante il comportamento illecito di suo figlio quella sera, Elena ha descritto Antonio come «un bravo ragazzo, un bravo papà». Ha affermato che «non lo giustifico, ma aveva una famiglia da mantenere e non meritava di morire così». Le parole della madre riflettono una profonda richiesta di giustizia e verità in un caso che ha scosso la comunità.

Continua a leggere

Cronaca

La pena dell’ergastolo come giusta conseguenza

Pubblicato

il

La pena dell’ergastolo come giusta conseguenza

Più di cinque anni dopo l’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, avvenuto a Roma nel luglio del 2019 per mano di due studenti americani, il dolore della moglie, Rosa Maria Esilio, rimane inalterato. La recente decisione della Cassazione di disporre un nuovo appello per Gabriel Natale Hjorth, finalizzato a ridurre la pena, ha suscitato in lei un profondo rammarico. In primo grado, i due imputati erano stati condannati all’ergastolo.

«Per quanto mi riguarda – ha spiegato Rosa Maria Esilio – il processo di mio marito si è celebrato in primo grado. Dopo 50 lunghissime udienze capii come si erano effettivamente svolti i fatti quella maledetta notte di luglio. Quella sentenza diede onore e giustizia a mio marito, così come la medaglia d’oro al valor civile che fu conferita dal Presidente Mattarella».

LE CONSEGUENZE

Mercoledì la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza in appello per Gabriel Natale Hjorth, disponendo un terzo processo. Il coimputato Finnegan Lee Elder, esecutore materiale dell’omicidio, è stato invece condannato in via definitiva a 15 anni e 2 mesi di carcere. Natale Hjorth, inizialmente condannato a 11 anni e 4 mesi, avrà la pena ricalcolata a seguito della decisione della Cassazione. Attualmente, Hjorth sta scontando la pena ai domiciliari con braccialetto elettronico presso la nonna a Fregene.

La decisione della Cassazione è stata accolta con disappunto da Rosa Maria Esilio. Politici come Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, si sono detti «inorriditi» e hanno sollevato interrogativi sulla giustizia in questo caso. «Quale messaggio pensa di mandare la Cassazione? Che chi sbaglia non paga? Vogliono davvero liberare un assassino?», si è chiesto il senatore. Anche la senatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli, ha commentato duramente il nuovo processo per ridurre la pena a Gabriel Natale Hjorth, definendolo un’offesa alla memoria di Mario Cerciello Rega e alla sofferenza della sua famiglia e dell’Arma.

Continua a leggere

ARTICOLI PIU'LETTI DELLA SETTIMANA

La Cronaca di Roma è un blog sito web di notizie nazionali.
Il sito e i suoi contenuti sono rilasciati
sotto Licenza Creative Commons eccetto dove specificato diversamente.

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.

Le immagini video e contenuti sono liberamente tratti dal web,
per chiedere rimozioni o aggiornamenti contattare la redazione

Per contatti info [@] lacronacadiroma.it

Copyright@2018-2025