Attualità
Denuncia dopo che 4 medici sono stati chiusi in una stanza e insultati da pazienti al San Camillo

Un’aggressione è avvenuta presso l’ospedale San Camillo di Roma il 4 marzo 2025, quando due giovani uomini hanno attaccato il personale medico nel reparto di Medicina Interna, chiudendo quattro medici in una stanza.
Dettagli dell’incidente
I due aggressori si sono presentati come parenti di un paziente e hanno cercato di ottenere documenti riservati. Dopo il rifiuto del personale, hanno iniziato a insultare i medici, con la situazione che è rapidamente degenerata in una violenza verbale. Fortunatamente, le squadre di polizia, già presenti per i consueti controlli, sono intervenute per ripristinare la sicurezza e garantire il normale svolgimento delle attività ospedaliere.
La reazione del Direttore Generale
Il Direttore Generale dell’ospedale, Angelo Aliquò, ha condannato fermamente l’accaduto e annunciato l’intenzione di presentare una denuncia alle autorità competenti. “Occorre tutelare chi opera quotidianamente con professionalità e dedizione in un contesto spesso complesso: pretendiamo rispetto per il nostro personale, così come lo garantiamo ai pazienti. I medici e gli operatori sanitari non possono essere bersaglio di comportamenti inaccettabili” ha dichiarato Aliquò, aggiungendo che l’azienda è pronta a valutare eventuali responsabilità.
Attualità
Incidente al capolinea: una donna investita da un autobus e trasportata d’urgenza al San Camillo

Paura al capolinea dell’autobus a Roma, dove una donna è stata investita nella mattinata di oggi, mercoledì 5 marzo 2025.
Immagine di repertorio
Investita da un autobus mentre si trovava nell’area del capolinea, l’incidente è avvenuto nel corso della tarda mattinata odierna in via San Giovanni Eudes, zona Bravetta. L’allarme è scattato poco prima delle 11. La donna è stata investita da un autobus Atac della linea 792.
Intervento delle autorità
Immediatamente dopo la chiamata, sono arrivati i caschi bianchi del Gruppo XII Monteverde. Gli agenti della Polizia Locale di Roma capitale hanno avviato i rilievi del caso, mentre gli operatori sanitari del pronto soccorso del 118 hanno fornito le prime cure alla donna, trasferendola poi d’urgenza in ospedale.
Condizioni della vittima
Dopo essere stata soccorsa, la donna è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale San Camillo, dove le ferite sono state classificate con un codice rosso. Secondo quanto riportato, ha subito un trauma da schiacciamento al piede, e poco dopo il suo arrivo è stato disposto un intervento ortopedico per ricevere le necessarie cure mediche.
Attualità
Il barista che fu fra gli ultimi a vedere Mirella è stato riascoltato dalla Commissione Orlandi Gregori dopo 8 mesi

Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi
Il 6 marzo si terrà una nuova audizione presso la commissione bicamerale di inchiesta dedicata ai casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. In sostanza, è stato convocato Giuseppe Calì, il barista che ha lavorato nel locale dei genitori di Sonia De Vito, migliore amica di Mirella Gregori. La sorella di Mirella, Maria Antonietta Gregori, ritiene che Calì possa avere informazioni più dettagliate sui fatti di quel periodo. Questo non è il primo incontro; Calì era già stato ascoltato dalla commissione nel luglio scorso.
Il barista dei De Vito in commissione: cosa aveva detto nella prima audizione
Durante la sua audizione di luglio, Calì aveva riferito di lavorare al bar dal 1978 e di avere un legame di amicizia con la famiglia Gregori. Ha ricordato una vacanza trascorsa insieme con Mirella e ha confermato che era una presenza abituale nel bar. Calì ha inoltre menzionato la presenza di Fabio, il fidanzato di Mirella, che non influenzò il loro rapporto. Un episodio singolare citato da Calì risale a una settimana prima della scomparsa, quando un cliente aveva chiesto di Mirella senza mai essere identificato.
Cosa è successo la sera del 7 maggio, prima della scomparsa di Mirella Gregori
Calì ha descritto la sua ultima interazione con Mirella il 7 maggio 1983, poco prima della sua scomparsa. Ha detto che Mirella e Sonia si erano recate in bagno e che, dopo qualche tempo, Mirella era uscita indossando una maglietta di Sonia. L’ultima volta che Calì ha visto Mirella, le ha dato una pacca sulla spalla e l’ha vista uscire, dirigendosi a destra verso il monumento al Bersagliere, mentre Sonia doveva rimanere al bar su richiesta del padre. Calì ha ricordato la preoccupazione di sua madre e di sua sorella riguardo al mancato ritorno di Mirella e il fatto che i De Vito si erano estraniati dalla situazione dopo la scomparsa.
Nel corso dell’intervista, Calì ha anche chiarito di non essere stato licenziato dopo la sparizione di Mirella, bensì di aver lasciato il bar nel 1985, cambiando lavoro e riferendo che la sua relazione con i De Vito era diventata più distaccata.
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