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Furto da 30mila euro in una casa di Testaccio, arrestata una banda di ladri durante la fuga con la borsa da rider

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Furto da 30mila euro in una casa di Testaccio, arrestata una banda di ladri durante la fuga con la borsa da rider

Tre uomini sono stati arrestati dai carabinieri della stazione Roma Aventino con l’accusa di furto in abitazione. A dare l’allerta sono stati i residenti del quartiere testaccino, che hanno notato comportamenti sospetti.

I militari hanno sorpreso i tre cittadini georgiani, di età compresa tra 33 e 48 anni e con precedenti specifici, mentre tentavano di fuggire dopo aver svaligiato un appartamento, portando via un bottino di gioielli del valore di 30mila euro. Per mimetizzarsi, stavano utilizzando una borsa in dotazione ai rider. Dopo una breve caccia a piedi, i carabinieri sono riusciti a bloccarli.

L’episodio è avvenuto in via Ginori, dove un complice aveva il compito di fare da palo mentre gli altri due stavano entrando nell’appartamento. Non appena notati dai militari, i membri della banda hanno tentato di scappare, ma sono stati arrestati. I gioielli, appartenenti a una donna non presente in casa, sono stati restituiti. I tre uomini sono ora in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria. Durante il processo per direttissima, il giudice ha convalidato la misura cautelare.

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La celere interviene per sfrattare un finanziere, ma il Comune di Roma aveva richiesto lo stop

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La celere interviene per sfrattare un finanziere, ma il Comune di Roma aveva richiesto lo stop

Un finanziere è stato sfrattato questa mattina dal suo appartamento a Collina delle Muse a Roma, colpendo la sua famiglia. La situazione è paradossale, poiché una legge era stata emanata per bloccare gli sfratti per gli appartenenti alle forze dell’ordine che vivevano in immobili assegnati tramite un bando della prefettura per alloggi a canone calmierato. Nonostante questo, lo sfratto è stato eseguito in seguito alla decisa volontà della società Boccea immobiliare di vendere gli appartamenti a prezzo di mercato, nonostante abbia ricevuto contributi pubblici per la loro costruzione.

Attualmente, circa cinquanta famiglie di forze dell’ordine, tra cui carabinieri e poliziotti, sono sotto sfratto negli alloggi popolari di Montespaccato. La situazione è conosciuta dalle istituzioni locali e nazionali, ma questa mattina un ingente dispiegamento di forze dell’ordine è intervenuto per effettuare lo sfratto, causando malore nel finanziere all’udire dei mezzi presenti. I residenti, increduli, hanno inizialmente pensato a un arresto.

” Sono arrivati in forze alle 7.00 di mattina per eseguire lo sfratto per finita locazione di uno degli inquilini del piano di zona di Boccea appartenente alle forze dell’ordine”, ha dichiarato Asia Usb. La nota prosegue denunciando come la società abbia violato leggi sull’edilizia pubblica agevolata e applicato canoni più alti, ignorando la proposta di revoca della concessione presentata in consiglio comunale. Inoltre, Asia Usb ha criticato l’indifferenza degli Uffici dell’urbanistica di Roma, del Ministero delle Infrastrutture e della Prefettura, evidenziando che l’interesse per la rendita prevale anche sull’edilizia pubblica e denunciando la complicità delle istituzioni che permettono la speculazione e la sofferenza delle famiglie sfrattate.

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Genitori sotto processo per aver costretto un bambino di due anni a rovistare nell’immondizia per nutrirsi

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Genitori sotto processo per aver costretto un bambino di due anni a rovistare nell’immondizia per nutrirsi

Un uomo di 47 anni e una donna di 33 anni sono stati accusati di maltrattamenti su un minore e dovranno affrontare un processo, stabilito dal gup del Tribunale di Roma, Gaspare Sturzo. I due genitori, di origine rom, avrebbero costretto il loro bambino di poco più di due anni a cercare cibo tra i rifiuti, costringendolo a digiunare quando non trovava nulla di commestibile.

Secondo le indagini, la situazione è degenerata a tal punto che, dopo aver scoperto che il loro figlio soffriva di un ritardo cognitivo, hanno deciso di abbandonarlo davanti agli uffici dei servizi sociali del I Municipio. Il bambino, che oggi è stato sottratto definitivamente alla custodia genitoriale, era in condizioni igienico-sanitarie precarie al momento dell’abbandono e già denutrito.

La vicenda, risalente all’inizio del 2018, sta ora approdando in tribunale. Gli inquirenti temevano che il comportamento dei genitori potesse esporre il bambino a rischi potenzialmente fatali. Tuttavia, la difesa sostiene che le prove contro il padre e la madre, sebbene ammettano le condizioni difficili in cui vivevano, non sarebbero sufficienti a documentare le gravi condotte contestate dall’accusa.

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