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Il Gruppo Olidata nelle scuole di Roma per sensibilizzare i giovani sul fenomeno della disinformazione

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Il Gruppo Olidata nelle scuole di Roma per sensibilizzare i giovani sul fenomeno della disinformazione

Conoscere le forme di cyberbullismo e comprenderne la portata è essenziale, dato che circa il 65% dei giovani ha riferito di aver subito atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo. Il Gruppo Olidata, per sensibilizzare i giovani su queste tematiche, ha deciso di andare nelle scuole. La prima tappa sarà all’Istituto Micheli di Roma, dove porterà linee guida su come difendersi e identificare le fake news e i tentativi di phishing.

Il progetto

Il progetto coinvolgerà 160 alunni e si concentrerà sull’interazione e il confronto. Professionisti dell’Azienda Olidata insegneranno come navigare in rete correttamente, attraverso sessioni interattive che forniranno indicazioni su come riconoscere notizie false e tentativi di truffe informatiche. «Attraverso il gaming – spiegano gli organizzatori – i partecipanti dovranno riconoscere tentativi di attacco o segnalare azioni sospette o inappropriate.»

L’intervento consisterà in due sessioni: la prima coinvolgerà 80 studenti di quattro classi di quinta elementare e prima media, mentre la seconda coinvolgerà un’ulteriore classe di prima media. L’Amministratore Delegato di Olidata, Claudia Quadrino, ha sottolineato: «I nostri giovani devono essere in grado di riconoscere i pericoli in cui possono imbattersi nei social network e nel web. Per questo – ha aggiunto – abbiamo deciso di iniziare questo percorso nelle scuole, con il supporto dei docenti, per sensibilizzare la comunità e prevenire il verificarsi di spiacevoli episodi.»

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Cronaca

Incidente mortale sul lavoro a Guidonia: operaio di 58 anni schiacciato da un cancello

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Incidente mortale sul lavoro a Guidonia: operaio di 58 anni schiacciato da un cancello

Un operaio di 58 anni, Fabrizio Casafina, ha perso la vita questa mattina a Guidonia Montecelio. L’uomo è arrivato alle 4 del mattino nella sede della ditta di trasporti per cui lavorava, in via Gioacchino Bonnet. Dopo essere sceso dall’auto e aver aperto il cancello, quest’ultimo è uscito dai binari e ha travolto l’operaio, che è morto poco dopo. I soccorsi, composti dai vigili del fuoco e dagli operatori del 118, si sono rivelati inutili. Sul posto sono intervenuti anche il commissario di Tivoli, la polizia scientifica e gli ispettori del lavoro della Asl.

Le dichiarazioni del sindacato Ugl

In merito all’incidente, Paolo Capone e Armando Valiani, rispettivamente Segretario generale dell’Ugl e Segretario regionale Ugl Lazio, hanno rilasciato una nota: «Ancora un infortunio mortale sul lavoro. È accaduto a Guidonia Montecelio, vicino Roma, dove un operaio di 57 anni, dipendente di una ditta di trasporti, è rimasto schiacciato dal cancello d’ingresso al piazzale dell’azienda». Gli esponenti hanno espresso cordoglio per la tragedia, evidenziando le gravi problematiche legate alla sicurezza nei luoghi di lavoro e la necessità di affrontarle con strumenti adeguati.

La necessità di maggiore sicurezza

Capone e Valiani hanno aggiunto: «È urgente avviare controlli più rigorosi e capillari su tutto il territorio del Paese, monitorando quotidianamente le condizioni lavorative e l’effettiva attuazione delle norme di sicurezza da parte delle aziende, che devono impegnarsi con ogni mezzo per rendere il lavoro sicuro». Hanno inoltre sottolineato l’importanza di avviare corsi di formazione per i giovani, affinché possano acquisire consapevolezza sui rischi legati al lavoro.

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Vigile urbano di Roma condannato per stalking perde il lavoro, licenziamento considerato legittimo

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Vigile urbano di Roma condannato per stalking perde il lavoro, licenziamento considerato legittimo

Massimiliano G., istruttore della polizia locale di Roma Capitale, è stato condannato per stalking nei confronti della sua ex compagna, con conseguente licenziamento dall’amministrazione comunale. Secondo la Corte di Cassazione, chi «opera a presidio degli interessi dell’intera collettività» non può compiere tali atti, considerati «particolarmente riprovevoli». Il comportamento dell’imputato ha portato a «plurimi atti persecutori», causando alla vittima uno stato di ansia e preoccupazione.

PRIMO E SECONDO GRADO

Il dipendente aveva inizialmente impugnato il licenziamento, ottenendo ragione dal giudice del lavoro, che aveva escluso che lo stalking avesse ripercussioni sulla sua attività lavorativa. Tuttavia, la Corte d’appello, con sentenza del 18 marzo 2024, ha ritenuto che i reati commessi «lesivi del vincolo fiduciario» con il datore di lavoro siano infatti da considerarsi gravi, a causa della loro intrinseca antisocialità. Nonostante il vigile, assistito dall’avvocato Manfredo Piazza, non si sia arreso, la Corte d’appello ha confermato le gravi condotte.

I MOTIVI DELLA PRONUNCIA

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di Massimiliano G., evidenziando l’«incidenza sul rapporto di lavoro» del suo comportamento. La giusta causa di recesso è stata ritenuta «plausibilmente fondata sull’intrinseca gravità delle condotte» e sulla loro «particolare riprovevolezza». La sentenza del 24 febbraio sottolinea che tali atti giustificano la rilevanza penale e mirano a prevenire conseguenze ancor più gravi, data «la specifica posizione lavorativa del ricorrente».

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